Verbo fraseologicoUn verbo fraseologico (o anche ausiliare di tempo o aspettuale) è un verbo che, impiegato unitamente ad un secondo verbo (detto "principale"), segnala un particolare aspetto dell'azione descritta.[1] Nella lingua italianaNella lingua italiana, il verbo principale è coniugato all'infinito o al gerundio (entrambi modi indefiniti). I verbi fraseologici possono essere esemplificati basandosi sul valore aspettuale messo in evidenza[2]:
Il verbo fraseologico regge il verbo principale al modo indefinito. Al suo interno si distingue il predicato (verbo secondario) dalla eventuale preposizione (o locuzione preposizionale), seguita dal modo infinito. Quindi, si hanno:
I verbi fraseologici possono trovare impiego anche in locuzioni composte, quali:
Le espressioni (lascio; sta per; vado) sono qui associate con: provare a, farti, dicendo di. Esse a loro volta reggono i verbi principali: finire, ripetere, cambiare. I verbi fraseologici sono distinti dai verbi modali: potere, volere, dovere. Entrambe le categorie possono integrare in modo rilevante il significato del verbo principale, mutando il senso complessivo della frase. In latino e greco classicoNelle lingue antiche, come il latino e greco, i verbi fraseologici sono in genere omessi, e sostituiti da una sola parola, il verbo principale, al modo e tempo del verbo secondario. Esempio:
Note
Bibliografia
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