Vigata
Vigàta è un immaginario comune siciliano creato dallo scrittore Andrea Camilleri, in cui sono ambientate le avventure del commissario Montalbano nell'immaginaria provincia di Montelusa[1]. La località corrisponde nella realtà a Porto Empedocle, comune natale di Camilleri, in provincia di Agrigento[2]. Numerosi altri toponimi dell'isola sono stati alterati nella finzione letteraria: Menfi diventa Merfi, Sciacca Fiacca, Realmonte Montereale, Punta Grande Punta Piccola, Ribera Bibera, Raffadali Raccadali, Aragona Ragona, Gela Fela, Misilmeri Misilmesi, Comitini Comisini, Mussomeli Mussolevi, Lampedusa Sampedusa[2]. In un'intervista, Camilleri dichiara che Vigata in realtà non è altro che il cortile della scuola da lui frequentata da giovane. In questo luogo, nelle pause di metà mattinata e all'uscita da scuola in attesa della corriera, i ragazzi della scuola provenienti dal territorio vicino raccontavano le storie dei propri comuni ed è dall'unione di tutte queste storie che prende corpo un comune immaginario che in seguito lo stesso Camilleri battezzerà appunto Vigata ispirandosi alla vicina Licata[3].
Nel 2003 l'amministrazione comunale di Porto Empedocle, per onorare il suo illustre cittadino e la fama derivatagli dal successo letterario, con il benestare dello scrittore, ha deciso di aggiungere al proprio nome ufficiale anche quello della città immaginaria, nei soli cartelli turistici: Porto Empedocle Vigata[5]. Tale decisione è stata revocata dall'amministrazione comunale nel 2009[6][7]. Nella serie televisiva Vigata non corrisponde invece a una località precisa, ma a più zone della Sicilia sud-orientale, la maggior parte delle quali in Provincia di Ragusa. Il commissariato è, infatti, collocato nel municipio di Scicli, mentre l'abitazione di Montalbano è nella contrada Punta Secca, frazione balneare di Santa Croce Camerina, e la mannara, luogo dove il Commissario indaga su alcuni fatti di sangue, è in realtà la Fornace Penna (Sampieri, frazione di Scicli). Luoghi e ricorrenze
Note
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