Vladimir Žirinovskij
Vladimir Vol'fovič Žirinovskij, nato Ėjdel'štejn (in russo Владимир Вольфович Жириновский, Эйдельштейн?; Alma-Ata, 25 aprile 1946 – Mosca, 6 aprile 2022[1]), è stato un politico russo. Era il leader del Partito Liberal-Democratico di Russia, movimento di stampo populista, nazionalista e fortemente anti-occidentale, e amava usare uno stile verbale molto conflittuale se non addirittura "incendiario".[2] Era membro della Duma di Stato, di cui fu anche un vicepresidente, ed è stato inoltre colonnello dell'Esercito Sovietico e infine membro dell'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa. BiografiaNato ad Almaty (allora Alma-Ata), nell'allora Repubblica Socialista Sovietica Kazaka, da padre di origine ebraica e madre russa, nel luglio 1964 Žirinovskij si trasferì a Mosca, dove studiò al dipartimento di studi turchi all'Istituto di studi asiatici ed africani dell'Università statale di Mosca, laureandosi nel 1969. In seguito prestò servizio militare a Tbilisi all'inizio degli anni settanta. Ottenne anche una laurea in legge e svolse diverse funzioni come funzionario di commissioni e unioni statali. L'Università di Mosca gli ha conferito un dottorato in filosofia nel 1998. Attività politicaSebbene abbia partecipato in alcuni gruppi riformisti clandestini, Žirinovskij seguì in modo incostante gli sviluppi della politica sovietica negli anni ottanta, e decise di non candidarsi per un seggio al Congresso dei deputati del popolo dell'Unione Sovietica nel 1989. Nel 1990 fondò il Partito Liberal-Democratico insieme a Vladimir Bogačëv, il secondo partito registrato nella storia dell'Unione Sovietica e quindi il primo partito d'opposizione nella storia della Russia sovietica. Si candidò alle elezioni presidenziali russe del 1991, nelle quali ottenne l'8% dei voti e risultò il terzo candidato più votato, dietro al vincitore Boris El'cin e a Nikolaj Ryžkov. Nel dicembre del 2021, aveva predetto la data dell'inizio dell'Invasione russa dell'Ucraina.[3] ControversieNel 2014 si rese protagonista di un fatto che fece parlare di lui i media occidentali: durante una conferenza stampa invitò due uomini a stuprare una giornalista di Russia Today, al sesto mese di gravidanza, colpevole di aver posto una domanda sulle possibili ritorsioni russe contro il governo di Kiev in risposta al divieto di ingresso in Ucraina ai cittadini russi maschi; giorni dopo, saputo che la donna era stata ricoverata in ospedale per lo stress provocatole, in un'intervista a Rossija 1 si scusò con lei e si offrì di sostenere le sue spese mediche.[4] MorteVladimir Žirinovskij, già malfermo in salute e colpito da COVID-19 nel febbraio del 2022 nonostante otto dosi di vaccino,[5] è morto il 6 aprile all'età di 75 anni per complicazioni della patologia virale[6] ed è stato poi sepolto nel cimitero di Novodevičij a Mosca.[7][8] Vita privataŽirinovskij sposò Galina Lebedeva, un'avvocata, figlia di un generale in pensione nei primi anni 1970. La coppia ebbe tre figli, due maschi e una femmina. OnorificenzeOnorificenze russe«Per la partecipazione attiva alle attività legislative e per i tanti anni di proficuo lavoro»
— 20 aprile 2006 «Per i risultati conseguiti nell'attività legislativa e nel rafforzamento e sviluppo dello Stato russo»
— 21 maggio 2008 «Per i risultati conseguiti nelle attività legislative e nello sviluppo del parlamentarismo russo»
— 8 maggio 2011 «Per l'attività legislativa attiva e i tanti anni di lavoro coscienzioso»
— 20 gennaio 2015 Onorificenze straniere«Per il suo personale contributo allo sviluppo e al rafforzamento dell'amicizia e della cooperazione tra la Federazione russa e la Repubblica Moldava di Pridnestrov'e, per l'attività nella tutela dei diritti e degli interessi dei connazionali e in occasione del suo 60º compleanno»
— 18 aprile 2006 Note
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