L'ultima edizione del massimo livello calcistico del campionato sovietico vide, a distanza di ventuno anni, la vittoria finale del CSKA Mosca. La squadra di Pavel Sadyrin, già fattasi notare nel torneo precedente come candidata al titolo, dominò gran parte del torneo incontrando tuttavia diverse difficoltà nel girone di ritorno a causa di gravi problemi di spogliatoio (dovuti alla morte del portiere Michail Erëmin[1], rimasto vittima di un incidente stradale al termine della finale di Coppa dell'URSS[1]) che favorirono l'avvicinamento dei rivali dello Spartak Mosca.
Girone di andata
Nella prima giornata, giocata tra il 10 e l'11 marzo 1991, diedero dei segni di cedimento la Dinamo Kiev del dopo-Lobanovs'kyj (sconfitta in casa dalla Torpedo Mosca[2]) e lo Spartak Mosca, quest'ultimo sconfitto dai neopromossi del Metalurh Zaporižžja[2]. La partenza fu a favore del CSKA Mosca, che vinse le prime sei gare[1][3] senza tuttavia riuscire a distanziare i rivali dello Spartak Mosca[3]. La vigilia dello scontro diretto, giocato il 29 aprile[4], vide infatti le due squadre separate da due soli punti[5]: vincendo per 2-0 lo Spartak agganciò i rivali[4]. Le due squadre proseguirono appaiate fino all'undicesimo turno, in cui un pareggio dello Spartak a Odessa lasciò via libera al CSKA[6] che nelle successive giornate allungò il passo[7], arrivando a +3 sui rivali al termine del girone di andata[8].
Girone di ritorno
All'inizio del girone di ritorno il CSKA, destabilizzato dalla perdita del giocatore Michail Erëmin[1], incappò in una serie di pareggi e di sconfitte che favorirono l'avvicinamento dello Spartak Mosca, vincitore tra l'altro dello scontro diretto giocato l'11 luglio[9]. Approfittando di due pareggi consecutivi ottenuti dal CSKA tra la ventiquattresima[10] e la venticinquesima giornata[11], lo Spartak completò la propria rimonta passando in testa. Il dominio della squadra di Oleg Romancev durò tuttavia una sola giornata: perdendo tre delle ultime quattro gare[12] lo Spartak lasciò via libera al CSKA Mosca che già il 27 ottobre, sconfiggendo la Dinamo Minsk, poté festeggiare in anticipo la conquista del settimo titolo nazionale[1][13].
Solo formali le retrocessioni, in conseguenza dello scioglimento dell'Unione Sovietica avvenuto a qualche settimana di distanza dalla fine del torneo. L'iscrizione delle squadre partecipanti ai nuovi campionati nazionali sorti nelle ex repubbliche facenti parte alla federazione annullò le retrocessioni, mentre la speciale wild cardUEFA che riconobbe al Čornomorec' l'accesso alla Coppa delle Coppe come prima vincitrice della Coppa d'Ucraina liberò un posto in zona UEFA per la Dinamo Mosca.