L'ATP World Tour Finals 2016 (chiamato anche Barclays ATP World Tour Finals 2016 per motivi di sponsorizzazione) è stato un torneo di tennis che si è disputato a Londra, nel Regno Unito, dal 13 al 20 novembre 2016 sul campo di cemento indoor dell'O2 Arena. È stato l'evento conclusivo dell'ATP World Tour 2016, a cui partecipano i primi 8 giocatori della classifica ATP di singolare e le prime 8 coppie della classifica di doppio. È stata la 47ª edizione per quanto riguarda il torneo di singolare e della 42ª per quanto riguarda quello di doppio.
Gli 8 giocatori che hanno accumulato il maggior numero di punti validi nei tornei del Grande Slam, dell'ATP World Tour 2016 e nella Coppa Davis 2016 ottengono la qualificazione per il torneo. I punti validi comprendono tutti quelli ottenuti nel 2016, più quelli derivati dalla finale di Coppa Davis 2015 e da tutti i tornei Challenger disputati dopo l'ATP World Tour Finals 2015.
Per qualificarsi, un giocatore che ha terminato la stagione 2015 fra i primi 30 deve partecipare ai quattro tornei Slam e ad otto tornei ATP World Tour Masters 1000 nel corso del 2016. Inoltre vengono conteggiati per la classifica i suoi 4 migliori risultati nei tornei ATP World Tour 500 series e i migliori 2 nei tornei ATP World Tour 250 series. Ai giocatori che non parteciperanno ad uno di questi eventi vengono conteggiati 0 punti per il torneo. Il Monte Carlo Masters è diventato facoltativo dal 2009, e se un giocatore decide di parteciparvi il risultato sarà conteggiato come uno dei 4 tornei 500. La Coppa Davis viene anch'essa conteggiata come un torneo 500, se il giocatore non avrà disputato un numero sufficiente di tornei di questa fascia, e se non avrà ottenuto risultati migliori nei 250 o nei Challenger. Se il giocatore (ad esempio per infortunio) non può partecipare ai tornei prestabiliti, nei 18 tornei validi per la classifica vengono conteggiati i risultati migliori nei tornei 250 o Challenger.
Un giocatore che è impossibilitato a partecipare ai tornei a causa di un infortunio, non riceve alcuna penalità. L'ATP World Tour Finals 2016 conterà come un 19º torneo aggiuntivo nella classifica degli otto qualificati.
Novak Đoković inizia la stagione vincendo il torneo di Doha superando Rafael Nadal in due set in finale. Vince poi il suo sesto Australian Open battendo in finale Andy Murray con lo score di 6–1, 7–5, 7–6(3)[9]. Torna poi in campo a Dubai dove si ritira nel suo incontro di quarti di finale contro Feliciano López[10]. La settimana successiva vince i suoi due incontri di singolare per la Serbia contro il Kazakistan negli ottavi di finale di Coppa Davis. Vince poi Indian Wells e Miami vincendo in finale rispettivamente con Milos Raonic e Kei Nishikori. Inizia la stagione sul rosso con la sconfitta a sorpresa all'esordio del torneo di Monte Carlo per mano di Jiří Veselý[11]. Vince poi il Mutua Madrid Open battendo in finale il campione uscente Murray in tre combattuti set. La settimana seguente si ripete la stessa finale a Roma, ma questa volta è Murray ad avere la meglio con un doppio 6-3. Partecipa quindi agli Open di Francia, unico slam mancante nella sua bacheca, dopo una prima settimana non brillante in cui comunque perde un solo set, sconfigge in sequenza Tomáš Berdych e Dominic Thiem raggiungendo la sua quarta finale a Parigi, ancora una volta è Murray ad affrontarlo in finale che dopo aver vinto il primo set però cede permettendo al serbo di completare il Career Grand Slam e il Novak Slam[12]. Infatti per la prima volta dopo Rod Laver nel 1968 un tennista detiene tutti e quattro i tornei dello slam[13]. A Wimbledon viene sconfitto a sorpresa al terzo turno in quattro set da Sam Querrey[14]. Non partecipa ai quarti di finale di Coppa Davis[15]. Inizia la stagione sul cemento americano con la vittoria in finale a Toronto su Kei Nishikori. Prende parte alle olimpiadi ma esce in lacrime dopo la sconfitta al primo turno, in due set per mano di un rientrante Juan Martín del Potro[16]. Annuncia poi il suo ritiro dal torneo di Cincinnati per un problema al polso[17]. Raggiunge la finale degli US Open dove viene sconfitto da Stan Wawrinka col punteggio di 6(1)-7, 6-4, 7-5, 6-3. Non ancora del tutto recuperato dall'infortunio al polso è costretto a ritirarsi dal torneo di Pechino[18]. La settimana seguente partecipa al Shanghai Rolex Masters dove viene fermato in semifinale da Roberto Bautista Agut. Torna in campo a Parigi dove deve difendere la prima posizione del ranking[19]. Non riesce a difenderla a causa della sconfitta nei quarti di finale con Marin Čilić, per la prima volta in carriera[20], e del successivo approdo in finale di Murray[21][22][23]. È la sua decima qualificazione alle Finals.
L'8 luglio dopo aver conquistato il suo secondo Wimbledon, Andy Murray si qualifica al Masters[1].
Andy Murray ha cominciato la stagione in Australia dove perde in finale da Novak Đoković con il punteggio di 1-6, 5-7, 6(3)–7[9]. Negli ottavi di finale di Coppa Davis conquista due punti per la Gran Bretagna battendo Tarō Daniel e Kei Nishikori. Viene sconfitto al terzo turno di Indian Wells e Miami per mano rispettivamente di Federico Delbonis e Grigor Dimitrov. Al Monte Carlo Masters viene sconfitto in semifinale da Rafael Nadal. Nel master di Madrid dove difendeva il titolo viene fermato da Novak Đoković. La settimana successiva va in scena la stessa finale e questa volta Murray conquista il suo primo titolo agli Internazionali d'Italia. All'Open di Francia viene sconfitto in finale anche una volta da Đoković dopo aver vinto il primo set[13]. Inizia la stagione su erba confermando il suo secondo titolo consecutivo agli AEGON Championships sconfiggendo Milos Raonic in finale. Conquista il secondo titolo a Wimbledon, terza finale slam consecutiva, battendo agevolmente in finale Milos Raonic[24]. Non partecipa ai quarti di finale di Coppa Davis[15] e si ritira dalla Rogers Cup dove deteneva il titolo[25]. Prende parte alle olimpiadi dove conquista la medaglia d'oro per la seconda volta consecutiva entrando nella storia come primo tennista a riuscire a concedere il bis[26]. La settimana seguente raggiunge la finale a Cincinnati dove viene sconfitto da Marin Čilić. Agli US Open viene fermato da Kei Nishikori nei quarti di finale. Prende parte alle semifinali di Coppa Davis dove viene sconfitto da Juan Martín del Potro in cinque set, in coppia col fratello batte Juan Martín del Potro e Leonardo Mayer per poi conquista il punto del 2-2 battendo in tre set Guido Pella. Conquista poi tre titoli consecutivi a Pechino, Shanghai e Vienna portandosi a soli 415 da Đoković nella race[19]. A Parigi tenta l'assalto alla prima posizione del ranking battendo in sequenza Fernando Verdasco, Lucas Pouille e Tomáš Berdych. Il 4 novembre con la sconfitta del serbo nei quarti di finale e la sua vittoria su Berdych si porta ad una vittoria dall'essere numero uno[27]. Il giorno seguente col ritiro di Milos Raonic in semifinale riesce nell'impresa[21][22][23][28]. Vince poi il torneo battendo in finale John Isner. È la nona qualificazione al Master di fine anno.
Il 12 settembre dopo la vittoria allo US Open, Stan Wawrinka diventa il terzo giocatore a qualificarsi.[3]
Il 9 ottobre è Milos Raonic ad ottenere la qualificazione[4].
Milos Raonic inizia la stagione conquistando il titolo a Brisbane con un doppio 6-4 in finale su Roger Federer. Raggiunge la prima semifinale in uno slam agli Australian Open ma viene sconfitto in cinque set da Andy Murray[32]. Raggiunge la finale ad Indian Wells dove affronta Novak Đoković perdendo malamente per 2-6, 0-6. A Miami viene battitp om die set da Nick Kyrgios nei quarti di finale. Anche al Monte Carlo Masters non va oltre i quarti di finale fermato da Rafael Nadal. Risultano fatali i quarti di finale anche a Madrid questa volta per mano di Đoković. Si sottopone ad un intervento al piede ed è costretto a saltare gli Internazionali[33]. Riesce a recuperare in tempo per gli Open di Francia dove viene fermato da Albert Ramos Viñolas-Viñolas negli ottavi di finale. Raggiunge la finale del torneo di Londra battuto da Murray. La stessa finale va in scena a Wimbledon e il risultato è lo stesso con la vittoria di Murray[24]. Nel torneo di Toronto viene battuto nei quarti di finale da Gaël Monfils. Rinuncia alle olimpiadi per il rischio legato al virus Zika[34]. Si spinge fino alla semifinale del Western & Southern Open fermato ancora una volta da Murray. Agli US Open viene sorpreso al secondo turno da Ryan Harrison. Nel torneo di San Pietroburgo viene battuto all'esordio da Michail Južnyj. Si ritira prima della semifinale con Dimitrov a Pechino[35]. La settimana seguente al Shanghai Rolex Masters non va oltre il terzo turno, fermato da Jack Sock. Al torneo di Basilea viene eliminato da Ričardas Berankis al primo turno. A Bercy pregiudica la qualificazione al master a Jo-Wilfried Tsonga battendolo nei quarti di finale, si ritira poi il giorno seguente permettendo a Murray di diventare il nuovo numero uno[21]. È la seconda qualificazione alle Finals.
Kei Nishikori inizia l'anno con due quarti di finale a Brisbane e Melbourne sconfitto da Bernard Tomić e Novak Đoković rispettivamente. Vince per la quarta volta consecutiva il Memphis Open battendo in finale Taylor Fritz col punteggio di 6-4, 6-4. Perde da Sam Querrey ale secondo turno del torneo di Acapulco. Difende i colori del Giappone negli ottavi di finale della Coppa Davis, battendo Daniel Evans in tre set prima di venire sconfitto in cinque set da Andy Murray. Ad Indian Wells viene sconfitto da Rafael Nadal nei quarti di finale. Raggiunge la finale al Miami Open dove viene sconfitto da Đoković con un doppio 6-3. Non riesce poi a difendere il titolo a Barcellona sconfitto nuovamente da Nadal. A Madrid e Roma viene sconfitto in semifinale da Đoković. Non riesce a superare gli ottavi al Roland Garros fermato da Richard Gasquet. Si ritira al secondo turno dal torneo di Halle[36] e al quarto turno a Wimbledon[37]. Torna in campo per il turno di spareggio di Coppa Davis ma visto la precaria forma fisica partecipa solo all'incontro di doppio dove in coppia con Yūichi Sugita stende Artem Smyrnov e Serhij Stachovs'kyj conquistando il punto del 3-0. Raggiunge la seconda finale della stagione in un Master 1000 a Toronto ma viene nuovamente battuto da Đoković. Partecipa alle olimpiadi dove viene sconfitto in semifinale da Murray ma conquista la medaglia di bronzo battendo Nadal in tre set[26]. Viene poi eliminato al terzo turno del Western & Southern Open da Tomić. Agli US Open si spinge fino alla semifinale battendo Murray nei quarti di finale, prima di arrendersi a Stan Wawrinka. Si ritira al secondo turno del Rakuten Japan Open Tennis Championships per un problema alla schiena[38]. Torna poi in campo a Basilea dove raggiunge la finale ma viene sconfitto da Marin Čilić per 6-1, 7–6(5). Viene poi sconfitto al terzo turno del BNP Paribas Masters da Jo-Wilfried Tsonga. È la sua terza apparizione al torneo.
Gaël Monfils inizia la sua stagione con i quarti di finale agli Australian Open dove viene fermato da Milos Raonic in quattro set. A Montpellier viene sorpreso al primo turno dal qualificato Édouard Roger-Vasselin. Raggiunge la finale all'ABN AMRO World Tennis Tournament, mancando per la quinta volta la vittoria in un 500. Si ritira poi dal torneo di Marsiglia dove difendeva la finale, per un problema al polpaccio[39]. Negli ottavi di finale di Coppa Davis, contro il Canada, conquista il punto del momentaneo 1-0 battendo in tre set Frank Dancevic. Raggiunge poi i quarti di finale ad Indian Wells e Miami sconfitto da Raonic e Nishikori. Riesce a spingersi fino in finale al Monte Carlo Masters senza perdere set durante il torneo, ma viene sconfitto in tre set da Rafael Nadal, al suo nono titolo nel principato. Si ritira dal BMW Open, per un infortunio agli adduttori[40]. Torna in campo a Madrid ma viene eliminato al secondo turno da Pablo Cuevas. Fa peggio agli Internazionali dove viene battuto al primo turno da Thomaz Bellucci. Annuncia poi il suo ritiro dal Roland Garros a causa di un virus che ne ha pregiudicato la preparazione nelle settimane precedenti[41]. Torna in campo all'All England Club ma viene eliminato al primo turno dal connazionale Jérémy Chardy. Riesce a conquistare il suo primo ATP World Tour 500 Series al Citi Open superando in finale Ivo Karlović. A Toronto raggiunge la semifinale fermato solo dal numero uno del mondo Novak Đoković. Prende parte alle olimpiadi dove viene eliminato nei quarti di finale da Nishikori. Si ritira al terzo turno del torneo di Cincinnati per problemi alla schiena[42]. Agli US Open riesce a raggiungere per la prima volta in carriera le semifinali ma si deve arrendere ancora una volta a Đoković. Torna poi in campo a Tokyo raggiungendo un'altra semifinale ma questa volta è Nick Kyrgios ad impedirgli l'accesso all'atto conclusivo del torneo. La settimana seguente prende parte al Shanghai Rolex Masters e dopo una sofferta vittoria con Kevin Anderson viene sconfitto al turno successivo, in tre set da David Goffin. Viene poi eliminato all'esordio a Stoccolma da Gastão Elias col punteggio 7–6(4), 6-1. Guadagna poi l'accesso alle Finals senza scendere in campo grazie alla sconfitta di Thiem a Vienna. Annuncia poi la sua assenza dal torneo di Barcy[43]. È la prima volta che si qualifica per il torneo di fine anno.
Dominic Thiem inizia la stagione a Brisbane dove batte Marin Čilić nei quarti di finale prima di arrendersi in semifinale a Roger Federer. Si ritira al secondo turno del torneo di Sydney contro Gilles Müller[45]. Ai successivi Australian Open viene eliminato al terzo turno da David Goffin. Vince il titolo a Buenos Aires battendo in semifinale Rafael Nadal e in finale Nicolás Almagro. La settimana seguente al Rio Open, batte nei quarti di finale David Ferrer ma si arrende al turno successivo a Guido Pella. Conquista poi ad Acapulco il suo primo 500 battendo in tre set Bernard Tomić in finale. Conquista poi tre punti per l'Austria in Coppa Davis contro il Portogallo battendo Gastão Elias e João Sousa in singolare e con Alexander Peya i due anche in doppio. Esce poi agli ottavi di Indian Wells e Miami per mano di Jo-Wilfried Tsonga e Novak Đoković rispettivamente. Al Monte Carlo Masters viene sconfitto al terzo turno da Nadal. Raggiunge la finale a Monaco di Baviera superato da Philipp Kohlschreiber. Viene eliminato all'esordio a Madrid da Juan Martín del Potro. Agli Internazionali batte Federer al terzo turno ma nel turno successivo viene sconfitto da Kei Nishikori. Scende in campo anche a Nizza dove vince il titolo in finale su Alexander Zverev. La settimana seguente raggiunge per la prima volta in carriera la semifinale in uno slam agli Open di Francia, dove viene eliminato da Đoković. Nonostante la sconfitta riesce ad entrare nella top-10 ATP per la prima volta in carriera[46]. A Stoccarda vince il quarto titolo in stagione, superando ancora una volta Federer in semifinale e Kohlschreiber in finale. Partecipa poi al torneo di Halle dove viene fermato da Florian Mayer in semifinale. Perde al secondo turno di Wimbledon per mano di Jiří Veselý. Torna in campo poi ai Generali Open dove viene sconfitto dal connazionale Jürgen Melzer. Si ritira al secondo turno del torneo di Toronto[47]. Salta poi le olimpiadi[48]. Viene sconfitto nei quarti di finale a Cincinnati da Milos Raonic. Si ritira nel suo incontro di quarto turno contro del Potro allo US Open[49]. Raggiunge poi la sua ultima finale della stagione a Metz dove viene sconfitto dal padrone di casa Pouille. La settimana successiva viene eliminato da Albert Ramos Viñolas-Viñolas nei quarti di finale del torneo di Chengdu. Torna in campo anche la settimana seguente a Pechino ma viene sorpreso al primo turno da Zverev. Salta quindi il torneo di Shanghai per rifiatare le fatiche della stagione[50]. Torna poi in campo due settimane più tardi a Vienna e dopo aver battuto Gerald Melzer al primo turno viene sorpreso nel match successivo da Viktor Troicki. Nonostante la sconfitta all'esordio nel BNP Paribas Masters ad opera di Jack Sock riesce a qualificarsi per la prima volta alle Finals.
Assenze notevoli
Rafael Nadal in virtù dei suoi 3,300 punti si sarebbe qualificato per il torneo ma il 20 ottobre ha annunciato la fine della sua stagione a causa di un infortunio[51].
Pierre-Hugues Herbert e Nicolas Mahut iniziano la stagione a Brisbane dove vengono eliminati ai quarti di finale da Grigor Dimitrov e Kei Nishikori. Agli Australian Open sono sconfitti al secondo turno da Pablo Andújar e Pablo Carreño Busta. Tornano a fare coppia a marzo dove conquistando i due 1000 americani, ad Indian Wells hanno la meglio in finale dei detentori del torneo Vasek Pospisil e Jack Sock mentre a Miami superano Raven Klaasen e Rajeev Ram. La loro striscia di vittorie continua anche a Monte Carlo dove battono in finale Jamie Murray e Bruno Soares. A Madrid si interrompe la loro striscia di vittorie consecutive in semifinale per mano di Jean-Julien Rojer e Horia Tecău. Si ritirano poi dagli Internazionali[60]. Al Roland Garros vengono fermati al terzo turno dai futuri vincitori del torneo Feliciano e Marc López. Nonostante questo risultato Mahut conquista la posizione numero uno nel ranking mondiale, posizione che perderà una settimana più tardi[61]. Difendono il titolo dell'anno precedente a Londra superando in finale Chris Guccione e André Sá. Si presentano quindi a Wimbledon da teste di serie numero uno e rispettano il pronostico battendo nella finale tutta francese Julien Benneteau e Édouard Roger-Vasselin[62]. Grazie a questo risultato Mahut riconquista la posizione numero uno nel ranking mondiale. La settimana seguente conquistano il punto del 2-1 contro la Repubblica Ceca nei quarti di finale di Coppa Davis battendo Lukáš Rosol e Radek Štěpánek. Tornano in campo alle olimpiadi ma vengono eliminati al primo turno dai colombiani Cabal e Farah. A Cincinnati raggiungono i quarti di finale dove sono sconfitti da Daniel Nestor e Vasek Pospisil. Non riescono a difendere il titolo dell'anno precedente agli US Open, fermati in semifinale da Murray e Soares. Nella semifinale di Davis vengono sconfitti dai croati Marin Čilić e Ivan Dodig, mandando la loro squadra sotto nel punteggio per 1-2. Saltano tutti i tornei asiatici e tornano in campo ad Anversa raggiungendo la finale dove però sono sconfitti da Nestor e Roger-Vasselin. A Bercy battono nei quarti di finale i López e in semifinale Bopanna/Nestor prima di arrendersi in finale a Kontinen/Peers. È il secondo anno consecutivo in cui si qualificano al Master di fine anno.
Il 5 settembre dopo aver raggiunto i quarti di finale dello US Open, il secondo team a qualificarsi è quello formato da Bob e Mike Bryan[54]
Ivan Dodig e Marcelo Melo iniziano la stagione con una sconfitta al terzo turno dell'Australian Open per mano di Pablo Cuevas e Marcel Granollers. Vengono poi eliminati ai quarti di finale del torneo di Rotterdam da Henri Kontinen e John Peers. Subiscono premature uscite al torneo di Indian Wells al primo turno da Juan Martín del Potro e Leonardo Mayer e a Miami al secondo turno da Treat Huey e Maks Mirny. A seguito di questi risultati deludenti Melo perde la testa della classifica. A Monte Carlo raggiungono la loro prima semifinale della stagione dove vengono sconfitti da Jamie Murray e Bruno Soares. La settimana seguente a Barcellona escono al primo turno per mano ancora una volta di Cuevas e Granollers. Riescono a raggiungere la semifinale al torneo di Madrid dove vengono sconfitti da Rohan Bopanna e Florin Mergea. Grazie a questo risultato Melo riconquista la testa della classifica. Agli Internazionali BNL d'Italia vengono eliminati all'esordio da Philipp Kohlschreiber e Viktor Troicki. Non riescono a difendere il titolo al Roland Garros fermati in semifinale da Feliciano e Marc López dopo aver battuto nei quarti Bopanna e Mergea, questa eliminazione costa a Melo la vetta della classifica. Iniziano la stagione sull'erba a Nottingham dove affrontano nella loro prima finale della stagione Dominic Inglot e Daniel Nestor che li sconfiggono in due combattuti set. A Wimbledon vengono eliminati al terzo turno da Klaasen e Ram. Riescono poi a conquistare il titolo a Montréal e Cincinnati battendo nelle finali rispettivamente Murray/Soares e Rojer/Tecau. Allo US Open vengono eliminati a sorpresa al primo turno da Nicholas Monroe e Donald Young. I restanti due mesi giocano con altri partner. È la quarta qualificazione consecutiva al torneo di fine anno.
È il quarantaquattresimo titolo in carriera per Murray, nono in stagione, primo Master di fine anno. Grazie a questa vittoria chiude l'anno da numero uno al mondo.