Alberto Fortis (album)
Alberto Fortis è il primo album in studio di Alberto Fortis pubblicato nel 1979 dalla Philips.[4] L'album è stato inserito nella classifica dei 100 dischi italiani più belli di sempre secondo Rolling Stone, alla posizione numero 79.[5] DescrizioneI testi e le musiche sono di Alberto Fortis, gli arrangiamenti e la direzione d'orchestra sono a cura di Claudio Fabi. Tra i musicisti che prendono parte alla registrazione c'è la Premiata Forneria Marconi al completo[4][6][7]. Edito da Intersong Italiana e prodotto da Alberto Salerno (al suo esordio come produttore). I braniLa poetica di alcune canzoni contenute nell'album, proiettarono il cantante di Domodossola all'attenzione del pubblico italiano. A voi romaniIl brano A voi romani, come ribadito più volte dal suo autore, è una critica al potere, del quale la Capitale è centro nevralgico. Inoltre la canzone può essere un attacco a tutte le forme di potere. Rimane comunque un testo sincero e sentito, un punto di vista personale, condivisibile o meno, inequivocabile in versi come: «Io vi odio a voi romani Milano e VincenzoMilano e Vincenzo riprende la tematica del controllo del potere da parte di persone che non comprendono la natura dell'arte, ma quella degli interessi economici. Vincenzo Micocci, fondatore e direttore generale di un'importante casa discografica, la IT, è il bersaglio polemico del testo. «Vincenzo io ti ammazzerò Allo stesso tempo è anche una dichiarazione d'amore verso la sua città adottiva, Milano «Milano sono tutto tuo Il Duomo di notteIl Duomo di notte prende spunto dalla chiesa principale di Milano, per avventurarsi nell'animo disilluso di molti giovani di allora. «Piroette di sabbia In soffittaTra i brani più emblematici dell'album vi è In soffitta; dal significato enigmatico ed intimista. La sedia di lillàIl brano è incentrato su una persona (lo zio di Fortis) rimasta a seguito di un banale incidente domestico sulla sedia a rotelle, e contiene temi comuni a tutto l'album come l'amore come fonte di sofferenza e l'amicizia tradita. Il finale tragico della canzone (il suicidio) non riguarda il parente di Alberto, che pur manifestando ogni tanto la voglia di farla finita ha tenuto duro, non arrivando a compiere il gesto che è invece l'epilogo del brano musicale. «ma vedevo un'ombra appesa/la vedevo dondolare/l'ombra non voleva stare/sulla sedia di lillà» Nel 2003 è stato campionato dal dj Danijay, del quale Fortis è a sua volta zio, il quale vede anche la sua stessa partecipazione per il brano I fiori di lillà successivamente remixato da Gabry Ponte mentre nel 2011 il brano originale di Fortis è stato inciso in una nuova versione. Nuda e senza senoNuda e senza seno è un brano dal testo particolare e le sue parole, tra l'ironico e il non sense, raccontano la storia di due innamorati. La pazienzaLa pazienza è un brano da carattere strutturale più semplice rispetto dal altri brani del disco; nonostante ciò il testo è molto profondo e da una visione della pazienza vista non come un aspetto positivo, ma come la proroga di azioni importanti causate da una debolezza di spirito che limita la vita. Il brano contiene anche diverse allusioni religiose. Sono contento di voiSono contento di voi è un'analisi di una serie di problemi di attualità, osservati però dal punto di vista che se ne avrà quando si diventerà più anziani. L'amiciziaL'amicizia, brano che conclude il disco, è una malinconica riflessione sulla vita, sulle esperienze che segnano tutte le vite umane e sulle delusioni e ricerche amorose. TracceTesti e musiche di Alberto Fortis.
Durata totale: 18:17
Durata totale: 14:35 Formazione
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