Il nome deriva dal latinofulvus, rossiccio, per via del colore del cappello.
Descrizione
Cappello
Cappello da 4–10 cm, conico campanulato, poi convesso e infine appianato, con lieve umbone centrale
Cuticola
di color marrone chiaro o scuro, più scuro al centro e più chiaro al margine, spesso ricoperta da resti della volva
Margine
striato
Lamelle
Lamelle fitte, libere, bianche, con sfumature rosa aranciate negli esemplari adulti, intercalate da numerose lamellule tronche.
Gambo
Gambo 8-12 x 0,5-1,5 cm, cilindrico, assottigliato all'apice, cavo con l'età, fibroso, liscio, biancastro, con sfumature tendenti al beige, privo di anello.
Volva
Volva bianca all'esterno, rossastra all'interno, inguainante alla base, membranacea.
Carne
Carne bianca, fragile, senza odori e sapori particolari, comunque gradevoli.
L'Amanita fulva è un fungo poco comune, fruttifica solitario, in estate-autunno, nei boschi di latifoglie o misti, tra residui legnosi tanto da far pensare di essere una specie lignicola. Predilige terreno acido.
Commestibilità
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Velenosa da cruda, edule da cotta, e, tra le specie del gruppo dell'Amanita vaginata, è quella che meno si può confondere con le altre specie velenose.
Tassonomia
Sinonimi e binomi obsoleti
Agaricus fulvus Schaeff., Fungorum qui in Bavaria et Palatinatu circa Ratisbonam nascuntur 4: 41 (1774)
Amanita vaginata var. fulva (Schaeff.) Gillet, Les Hyménomycètes ou description de tous les champignons (fungi) qui croissent en France (Alençon): 51 (1874)
Amanitopsis fulva (Schaeff.) W.G. Sm.
Amanitopsis vaginata var. fulva (Schaeff.) Sacc., Sylloge fungorum omnium husque cognitorum (Abellini) 5: 21 (1887)
Carlo Papetti, Giovanni Consiglio e Giampaolo Simonini (a cura di), Atlante fotografico dei Funghi d'Italia Vol.I, Associazione Micologica Bresadola, 1999.