Ambrosino
Ambrosino (in latino ambroxsinus),[1] anche chiamato ambrogino o ambrogiano,[2] è il nome delle monete coniate a Milano nel medioevo raffiguranti Sant'Ambrogio.
Storia
Premesse
Grosso da 6 denari imperiali
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he ric •n• a croce, intorno +inperator
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Croce in cerchio, intorno mediolanv
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AR; peso 2,06 g; diametro 21 mm
| Nella prima metà del XIII secolo la città di Milano esercitava tramite la Lega Lombarda una forte influenza verso i comuni della Val Padana e una sostanziale indipendenza dal Sacro Romano Impero di Federico II, contro il quale era in lotta.[3] Le monete in circolazione a Milano in quel periodo erano il denaro terzolo, dal valore di mezzo denaro imperiale, il grosso da 8 denari terzoli e il grosso da 12 denari terzoli, equivalente a un soldo terzolo o 6 denari imperiali.[4] Il grosso da 6 denari imperiali fu coniato su modello del grosso matapan veneziano, era in argento, aveva un peso di circa 2,1 g e sulla legenda del dritto riportava ancora il nome nell'imperatore Enrico VI.[5] Questa moneta, seppur con diverse raffigurazioni, fu coniata con il medesimo valore intrinseco anche da alcune città della Lega Lombarda: Bergamo, Brescia, Como, Cremona e Piacenza (forse Asti).[5]
Ambrosino grosso
Ambrosino grosso
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MEDIOLANVM, croce accantonata da semilune
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SCS AM-BROSIV', Sant'Ambrogio
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peso 2,90 g
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La crescente importanza di Milano a discapito delle altre città lombarde consentì al comune di emettere un nuova moneta d'argento, un grosso dal valore di 8 denari imperiali.[6][7] Questa moneta fu menzionata per la prima volta in un documento del 1256 con il nome di ambrosino, in quanto per la prima volta furono eliminati i riferimenti al potere imperiale in favore di Sant'Ambrogio, patrono della città.[7] L'ambrosino era costituito dalla stessa lega dei grossi, pesava circa 2,9 g contenendo circa il 968‰ di argento fino.[7] L'ambrosino riscosse un grande successo, diventando una delle più diffuse nell'Italia settentrionale e ponendosi in diretta concorrenza con il grosso matapan, che era equivalente a 6 denari imperiali.[7] L'ambrosino, anche detto ambrosino grosso, mantenne queste caratteristiche indicativamente fino alla fine del XIII secolo, periodo in cui il suo valore nominale fu aumentato da 8 a 10 denari.[8]
Ambrosino piccolo
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Sant'Ambrogio
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Croce con trifogli negli angoli
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diametro 20mm; peso 2,10 g
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Ambrosino piccolo
Intorno al 1298 l'ambrosino grosso fu riformato mantenendo inalterato aspetto e valore nominale (10 denari), ma subendo un forte svalutazione siccome il peso diminuì fino a 2,1 g e anche la quantità di argento fu portata al 902‰,[8] è quindi conosciuto anche come ambrosino piccolo. La riforma rese più conveniente la coniazione dell'ambrosino, che iniziò ad essere battuto anche nelle zecche di Piacenza, Pavia e Brescia.[9]
Ambrosino grandissimo
Fu oi coniato nel XIV secolo l'ambrosino grandissimo del valore di 4 soldi. Portava l'immagine di san Gervasio e san Protasio. Fu emesso nel 1311.
Anche durante la Repubblica Ambrosiana (1447-1450) fu coniato un grosso con questo nome dal peso di 2,3 grammi.[10][11]
L'ambrosino d'oro
L'ambrosino d'oro fu l'equivalente milanese del fiorino battuto dalla prima repubblica (1250-1310). Portava l'immagine di san Gervasio e san Protasio.[10][11]
Oltre all'ambrosino furono coniati anche il Mezzo ambrosino. Al dritto era rappresentato Sant'Ambrogio e al rovescio la lettera M in stile gotico.
Un altro ambrosino d'oro fu emesso anche durante la Repubblica Ambrosiana del 1447-1450.[10][11]
Monete
Moneta
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Valore nominale
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Anni di
coniazione
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Parametri tecnici[12]
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Peso
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Composizione
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Ambrogino grosso
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8 denari imperiali
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1256 – 1298
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3,01 g
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Argento 968‰
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Ambrogino piccolo
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8 denari imperiali
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1298 – 1310
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2,10 g
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Argento 905‰
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Ambrogino grandissimo
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12 denari imperiali
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1310 – 1313
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1,89 g
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Argento 906‰
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Note
- ^ Marveggio, p. 2.
- ^ Martinori, p. 7.
- ^ Pagano della Torre, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- ^ Bellesia I, p. 44.
- ^ a b Bellesia I, p. 46.
- ^ Bellesia I, pp. 47-48.
- ^ a b c d Bellesia I, p. 48.
- ^ a b Bellesia I, p. 49.
- ^ Bellesia I, p. 50.
- ^ a b c Klutz: Munzname....
- ^ a b c Belaubre. Dictionaire...
- ^ Bellesia III, p. 46.
Bibliografia
- Jean Belaubre, Dictionaire de Numismatique médiévale occidentale, Parigi, Léopard d'Or, 1996, ISBN 2-86377-121-3.
- Lorenzo Bellesia, L'ambrosino milanese (PDF), in Panorama Numismatico, n. 255, ottobre 2010.
- Lorenzo Bellesia, L'ambrosino milanese (PDF), in Panorama Numismatico, n. 256, novembre 2010.
- Lorenzo Bellesia, L'ambrosino milanese (PDF), in Panorama Numismatico, n. 257, dicembre 2010.
- Carlo Crippa, Le monete di Milano dai Visconti agli Sforza, dal 1329 al 1535, vol. II. Milano, 1989
- (DE) Konrad Klütz, Münznamen und ihre Herkunft, Vienna, moneytrend Verlag, 2004, ISBN 3-9501620-3-8.
- Edoardo Martinori, La moneta - Vocabolario generale, Roma, Istituto italiano di numismatica, 1915. URL consultato il 19 aprile 2021.
- Chiara Marveggio, L'ambrosino di Milano, in L'arte della moneta, n. 48, aprile 2016, pp. 2-6.
- Vittorio Emanuele III, Corpus Nummorum Italicorum (PDF), vol. 5, 1ª ed., Roma, Tipografia dell'Accademia Nazionale dei Lincei, 1914.
Voci correlate
Altri progetti
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