In carriera, nel salto in lungo, è stato campione europeo a Göteborg 2006 e campione europeo indoor a Birmingham 2007, nonché vicecampione mondiale a Osaka 2007. A livello giovanile è stato campione mondiale under 20 a Grosseto 2004 sia nel salto in lungo che nei 200 metri piani e detiene tutt'oggi le migliori prestazioni italiane under 16, under 20 e under 23 del salto in lungo.
Fa parte del gruppo sportivo dell'Aeronautica Militare ed è allenato da Maria Chiara Milardi; in precedenza era allenato dalla madre ed ex ostacolista René Felton.
Nel 1990 René Felton si sposa in seconde nozze con un italiano, Ugo Besozzi di Castelbesozzo (un saltatore con l'asta), e si trasferisce a Rieti, assieme al figlioletto di cinque anni. Andrew e la madre divengono così cittadini italiani.
Emerge a 15 anni anche nel salto in alto, superando i 2,05 m. All'epoca usava il cognome del secondo marito della madre ed era perciò conosciuto come Andrew Howe Besozzi o semplicemente Andrew Besozzi[1].
Nel 2000 vince il titolo italiano cadetti nel salto in lungo stabilendo con la misura di 7,52 metri il nuovo primato italiano di categoria.
Nel 2001 ai Mondiali allievi di Debrecen (Ungheria), il sedicenne Andrew Howe si mette in luce vincendo la medaglia di bronzo nel salto in lungo con la misura di 7,61 m, nuovo record italiano allievi (esce in batteria con la staffetta svedese).
Altro titolo italiano, questa volta sui 200 m, in occasione dei nazionali juniores.
2004-2005: il doppio titolo ai Mondiali under 20
Nel 2004 in Italia (prima fa doppietta 200 m-lungo agli italiani juniores) e poi ai Mondiali juniores di Grosseto, il giovane atleta italiano si impone all'attenzione internazionale aggiudicandosi la doppia medaglia d'oro sui 200 metri piani (con il personale di 20"28, miglior tempo italiano dell'anno e primato europeo juniores) e nel salto in lungo (8,11 m, anche in questo caso suo nuovo primato personale).
Un mese dopo la rassegna iridata juniores, Andrew Howe fa il suo esordio nella Nazionale assoluta direttamente ai Giochi olimpici di Atene 2004. Passa il primo turno di qualificazione dei 200 m con il tempo di 20"55, ma il riacutizzarsi di un dolore al piede lo frena nella gara successiva, dove finisce ultimo in 21"17, mancando la qualificazione alle semifinali[2].
Anche ai Mondiali del 2005 ad Helsinki si ferma al secondo turno dei 200 m; passato il primo turno con 21"08, nel secondo è sesto in 21"19[3], tempo non sufficiente per la qualificazione alla semifinale. Nonostante il cattivo stato di forma di quei giorni, è inserito a sorpresa nella staffetta 4×100 metri, ma il quartetto italiano (composto da Luca Verdecchia, Simone Collio, Massimiliano Donati e lo stesso Andrew Howe) viene eliminato e poi anche squalificato nelle batterie[2].
2006: l'oro agli Europei di Göteborg
Nel 2006 Andrew Howe prima diventa campione italiano assoluto indoor nel salto in lungo e dopo vince la prima medaglia in una competizione internazionale seniores, conquistando in Russia ai Mondiali indoor di Mosca il bronzo nel salto in lungo con la misura di 8,19 m, preceduto dal ghanese Ignisious Gaisah e dal panamenseIrving Saladino, rispettivamente oro e argento[4].
Alla ripresa delle gare all'aperto si cimenta anche sui 400 metri piani, stabilendo il suo primato personale di 46"03 a Rieti e correndo nella staffetta 4×400 metri (esperienza poi mai più ripetuta, col terzo posto finale) nella Coppa Europa di Malaga, manifestazione dove si impone nella gara di salto in lungo con la misura di 8,29 m.
Il 14 luglio partecipa al prestigioso Golden Gala di Roma che si svolge allo Stadio Olimpico arrivando terzo nel salto in lungo con il suo nuovo primato di 8,41 m, a soli due centimetri dal record italiano detenuto da Giovanni Evangelisti[5].
Qualche settimana dopo, agli Europei di Göteborg, arriva per Andrew Howe la definitiva consacrazione sportiva con il titolo del salto in lungo vinto con la misura di 8,20 m, precedendo il britannicoGreg Rutherford (8,13 m) e il campione uscente, l'ucraino Oleksiy Lukashevych[6].
Nel mese di settembre partecipa in Grecia ad Atene alla Coppa del mondo terminando al secondo posto nel lungo.
2007: l'argento ai Mondiali di Osaka
Inizia il 2007 vincendo due titoli italiani assoluti indoor ad Ancona, salto in lungo e staffetta 4x200 metri.
Agli Europei indoor, tenutisi a Birmingham in Gran Bretagna nel 2007, si aggiudica la medaglia d'oro saltando al quinto turno 8,30 m (nuovo primato italiano promesse al coperto), misura con la quale migliora di 4 centimetri il trentennale primato italiano seniores al coperto detenuto fino ad allora da Evangelisti (stabilito nel 1987)[7].
Howe decide di concentrare il suo talento sul salto in lungo, pur non accantonando del tutto la velocità (100, 200 e 400 m, peraltro senza mai dare l'impressione di aver optato per un vero progetto, anche a causa dei ricorrenti infortuni).
Il 23 e 24 giugno, all'Arena Civica di Milano, Andrew partecipa con la rappresentativa italiana alla First League di Coppa Europa nella quale si aggiudica il secondo posto nel salto in lungo con la misura di 7,95 m e il primo gradino del podio con la staffetta 4×100 m[8]. Con le sue prestazioni contribuisce al primo posto della Nazionale italiana maschile, che si aggiudica la promozione in Super League, la massima serie della Coppa Europa[9].
Il 13 luglio si aggiudica la prova di salto in lungo al Golden Gala di Roma con 8,12 m[11] e a distanza di qualche giorno vince anche i campionati italiani assoluti a Padova con la misura di 8,40 m (con vento a favore oltre il limite)[12], oltre ad imporsi anche sui 200 metri. Nell'ultimo test pre-mondiale, a Rieti, prima della partenza per Kōbe per la preparazione dei mondiali, ottiene 8,19 m (con un tentativo, non misurato, di circa 8,40 m, per un'infrazione millimetrica alla battuta)[13].
Il 30 agosto ai Mondiali di Osaka in Giappone, Howe si aggiudica l'argento stabilendo, dopo quello al coperto, il nuovo record italiano di salto in lungo all'aperto con 8,47 m. Howe per tutta la gara oscilla fra il quarto e il sesto posto, ma proprio all'ultima prova dà il meglio e con il salto da record (anche nuovo primato italiano promesse) si piazza in testa alla gara; all'ultimo salto della competizione il panamense Irving Saladino lo sorpassa nuovamente con la misura di 8,57 m. In seguito Howe dichiara di essere comunque estremamente contento della medaglia d'argento[14].
2008-2009: gli infortuni e i Giochi olimpici di Pechino
Il 2008 inizia sotto buoni auspici per Howe, pronto per la seconda volta in carriera a partecipare alle Olimpiadi.
Il 23 febbraio a Genova si laurea vicecampione italiano assoluto indoor nel lungo.
Il 6 giugno ai Bislett Games di Oslo (Norvegia) si classifica secondo ottenendo il suo primato stagionale, con la misura di 8,16 m[15].
Il 22 giugno partecipa alla gara dei 200 metri in occasione della Coppa Europa di Annecy, ma a metà rettilineo un infortunio muscolare lo costringe a chiudere la gara praticamente al passo, terminando in 20"88[16].
L'infortunio in Coppa Europa ne pregiudica la preparazione olimpica, a cui Howe arriva dopo due mesi di assenza dalle competizioni[17].
Il 16 agosto ai Giochi olimpici di Pechino partecipa al turno di qualificazione del salto in lungo ma viene eliminato con 7,81 m, misura non sufficiente per entrare in finale e ottenuta alla seconda prova dopo il 7,73 della prima e un nullo finale[18].
Anche il 2009, così come l'anno precedente, viene condizionato da un nuovo infortunio a cui Howe incorre durante una gara di salto in lungo a Mosca in febbraio. La lesione muscolare a carico del bicipite femorale destro lo costringe così a un periodo di riposo e di fisioterapia[20].
Il 28 luglio rientra alle gare al Meeting Herculis di Monaco, tappa dello IAAF Super Grand Prix, saltando 7,85 m[21]. Qualche giorno più tardi partecipa a una gara di lungo a Grosseto saltando 7,83 m; vista la precaria condizione e il continuo dolore che ne pregiudica l'attività agonistica decide, in accordo con la federazione, di non partecipare ai Mondiali di Berlino (Germania)[22]. Il 1º settembre viene operato al tendine d'achille sinistro a Turku, in Finlandia[23].
2010: il ritorno alle gare
Howe torna a gareggiare nella primavera del 2010 disputando una gara di 100 metri in occasione dei campionati italiani assoluti di società tenutisi nello stadio di Casal del Marmo a Roma, vincendo la sua serie in 10"29 in una gara condizionata dalla pioggia[24].
Il 30 maggio gareggia nella sua Rieti, disputando sia i 100 che i 200 metri. Nei 100 metri fa registrare un tempo di 10"30, preceduto solo da Giovanni Tomasicchio con 10"25. Nella distanza doppia Howe corre in 20"71, realizzando così il miglior crono nazionale del 2010[25].
Il ritorno alla sua specialità, il salto in lungo, avviene il 30 giugno a Grosseto, in occasione dei campionati italiani assoluti. Howe vince il titolo nazionale con un ultimo decisivo salto di 8,16 m, la quinta prestazione europea dell'anno a soli 11 cm dalla miglior prestazione del tedescoChristian Reif (8,27 m)[26].
Il 30 luglio si presenta agli Europei di Barcellona (Spagna), saltando al primo tentativo 8,15 m e qualificandosi per la finale. Tuttavia, due giorni dopo, la condizione non ancora ottimale lo relega al 5º posto con una misura di 8,12 m[28].
Il 20 agosto del 2010 al Weltklasse Zürich giunge quinto nel salto in lungo[29].
Smaltita la delusione dei campionati europei, Howe si prende una parziale rivincita il 9 settembre al Meeting Notturna di Milano dove gareggia nei 200 m. Il tempo con cui l'azzurro vince la prova è di 20"30, a soli 2 centesimi dal suo primato sulla distanza, che risale ai Mondiali juniores del 2004[30].
2011: un nuovo grave infortunio
La stagione 2011 per l'atleta dell'Aeronautica si apre con una gara al Banca Marche Meeting di Ancona sui 60 m, specialità finora inedita per Howe. Vince la sua batteria e stabilisce il proprio primato personale in 6"78, rinunciando poi alla finale per via di una condizione fisica non ancora ottimale[31].
La prima gara outdoor dell'anno Howe la disputa il 9 maggio al Meeting Graziano della Valle di Pavia, dove si cimenta sui 400 m, specialità dove non aveva più gareggiato dopo il 46"03 del 2006. Il tempo con cui Howe vince la prova, precedendo il campione italiano in carica della specialità Marco Vistalli, è di 45"70 e rappresenta pertanto il nuovo primato personale per l'atleta reatino[32].
Il 26 maggio partecipa al Golden Gala di Roma, aggiudicandosi la gara dei 200 m con il tempo di 20"31, migliore prestazione europea della stagione[33].
Il 25 giugno, giunge 2º ai campionati italiani assoluti (in cui diventa campione italiano sui 200 metri), con un modesto 7,68 m alle spalle di Stefano Dacastello. A fine gara, in un'intervista alla giornalista RaiElisabetta Caporale, dichiara che quella sarebbe stata la sua ultima gara nel salto in lungo, con conseguente definitiva rinuncia ai Mondiali di Taegu in Corea del Sud (per i quali, per altro, avrebbe dovuto ottenere il minimo di qualificazione di 8,20 m). Howe dichiara, inoltre, che dal quel giorno si sarebbe dedicato solo alla velocità[34].
Il 27 luglio a Rieti, nel corso di un allenamento, si infortuna. La diagnosi è rottura subtotale del tendine di Achille sinistro (già operato due anni prima in Finlandia). Ne risulta compromessa la stagione agonistica. Viene operato il giorno successivo a Perugia[35].
2012: la mancata convocazione ai Giochi olimpici di Londra
Il suo rientro all'attività agonistica avviene al meeting di Doha l'11 maggio del 2012, in vista di una sua auspicata partecipazione ai Giochi olimpici di Londra. Tuttavia le deludenti prestazioni ottenute (8º con la misura di 7,16 m) confermano le sue attuali difficoltà fisiche[36], dovute in particolar modo ad un persistente dolore al tendine[37].
Tenta tardivamente di qualificarsi per i Giochi di Londra sui 200 m, ottenendo un tempo di 20"85 ad Aosta e poi diventando campione italiano assoluto a Bressanone l'8 luglio, ultimo giorno utile per ottenere il minimo B richiesto dalla FIDAL per la convocazione olimpica. Dopo aver ottenuto la qualificazione in batteria con il tempo di 21"03, condizionato da un fortissimo vento contrario (-4,5 m/s), Howe si impone in finale con 20"76, prestazione nuovamente segnata da un netto vento contrario (-1,9 m/s), ad 11 centesimi dal minimo di 20"65 richiesto[38].
Howe non viene così convocato dalla FIDAL per i Giochi olimpici, nonostante l'atleta reatino possa vantare il minimo A dei 200 m, richiesto dalla IAAF e raggiunto nel 2011[39]. Non è selezionato nemmeno per la staffetta veloce, non avendo dato la propria disponibilità ai raduni preolimpici, in virtù del suo stato di forma non ancora ottimale, dovuto al lungo infortunio[40].
2013-2016: il ritorno alle gare
Nell'estate del 2013, dopo oltre un anno, ritorna a gareggiare il 31 agosto in occasione del DécaNation di Valence in Francia[41] con un miglior risultato di 7,43 m.
Il 29 settembre partecipa agli assoluti societari vincendo il tricolore con la Studentesca Rieti[42].
Il 29 luglio del 2015 subisce uno stiramento muscolare[43].
Dopo quasi 2 anni e mezzo, nell'inverno del 2016 ritorna a gareggiare a livello agonistico al coperto, il 14 febbraio a Göteborg in occasione del Meeting indoor HäcXksan, usando per la prima volta come piede di stacco il destro[44].
Il 29 aprile negli U.S.A. ad Irvine in California ottiene con 7,38 m la sua migliore misura all'aperto impiegando il nuovo piede di stacco[45].
Il 25 giugno gareggia nella finale del salto in lungo agli assoluti di Rieti (ritorno per lui agli assoluti dopo 4 anni dall'ultima apparizione), finendo al quinto posto col suo nuovo personale stagionale di 7,56 metri dopo il 7,52 m ottenuto il giorno prima in fase di qualificazione.
2023: L'annuncio del ritiro e la ripresa dell'attività
Il 7 gennaio 2023, durante la trasmissione Verissimo, ha annunciato la fine della sua carriera spiegando di volersi dedicare al ruolo di allenatore.[46]
Il 18 settembre 2023, dopo 14 mesi di assenza dalle competizioni ufficiali, annuncia di voler riprendere l'attività agonistica e viene tesserato per la Studentesca Rieti Andrea Milardi.[47] Il rientro avviene all'età di 38 anni.[47]
Curiosità
Questa sezione contiene «curiosità» da riorganizzare.
^Andrew Howe: "Sono laziale perché...", su sslazionews.it, 7 novembre 2012. URL consultato il 28 aprile 2019 (archiviato dall'url originale il 28 aprile 2019).
Bibliografia
Mauro Valeri, Black Italians: Atleti neri in maglia azzurra, Roma, Palombi Editori, 2006, ISBN88-6060-039-1.