Quinto comune del Canton Ticino per numero di abitanti, è un importante territorio di frontiera, centro di smistamento e di transito. Inoltre, è sede di due importanti dogane grazie alle quali è divenuta anche un centro economico e finanziario di notevole importanza.
Geografia fisica
Chiasso è il comune più meridionale della Svizzera. Dista 25 km da Lugano. È situata al confine con l'Italia (Ponte Chiasso, frazione nord di Como). Chiasso è circondata da aree verdi e dalla collina del Penz costellata da sentieri tematici ricchi di vigneti da cui è possibile ammirare dall'alto l'intera città e i comuni limitrofi.
È presente un percorso-vita, situato all'interno del Parco del Penz, lungo 2,5 km. Nelle immediate vicinanze, è possibile visitare il Parco delle gole della Breggia, un'area protetta svizzera caratterizzata da rocce e da vari percorsi immersi nella natura.
Storia
Chiasso è stata menzionata per la prima volta nel 1140 con il nome di Claso[2]. Venne annesso al territorio elvetico nel 1510.
Nel 1976 ha inglobato il comune soppresso di Pedrinate, con la sua frazione Seseglio[2]. Nel novembre del 2007 è stata bocciata la proposta di fusione con i comuni di Morbio Inferiore e Vacallo, dopo votazione consultiva.[3]
Dagli anni 2000 vi è stato un fiorire di istituzioni culturali in settori universitari dove vige il numero chiuso. Le autorità federali sono intervenute per impedire l'uso di termini come "università" o "ateneo" per le istituzioni che non abbiano avuto un pubblico riconoscimento per utilizzare tale denominazione[8].
Ogni famiglia originaria del luogo fa parte del cosiddetto comune patriziale e ha la responsabilità della manutenzione di ogni bene ricadente all'interno dei confini del comune.
Nel 1985 con un trattato tra Italia e Svizzera 426 m² del territorio sono passati alla Svizzera e 426 m² sono passati all'Italia presso il valico dei Mulini. Invece sul confine di Stato sulla rotabile Pedrinate-Drezzo132 m² sono passati alla Svizzera e 132 m² sono passati all'Italia.[10]
^Hockey Club Chiasso, su icehockey.isport.com. URL consultato il 13 novembre 2013 (archiviato dall'url originale il 6 marzo 2016).
^Storia, su hc-chiasso.ch. URL consultato il 26 febbraio 2020 (archiviato dall'url originale il 9 febbraio 2022).
^Il club, su Curling Club Chiasso. URL consultato il 26 febbraio 2020.
Bibliografia
Nicoletta Ossanna Cavadini, "Chiasso, fra Ottocento e Novecento: la costruzione di una forma urbana", Edizioni San Giorgio, Lugano 1997.
Siro Borrani, Il Ticino Sacro. Memorie religiose della Svizzera Italiana raccolte dal sacerdote Siro Borrani prevosto di Losone, Tip. e Libreria Cattolica di Giovanni Grassi, Lugano 1896.
Virgilio Gilardoni, Il Romanico. Catalogo dei monumenti nella Repubblica e Cantone del Ticino, La Vesconta, Casagrande S.A., Bellinzona 1967, 287-288.
Giuseppe Martinola (a cura di), Invito al Mendrisiotto, Lions Club del Mendrisiotto, Bellinzona 1965, 23-28.
Idem, Inventario d'Arte del Mendrisiotto, I, Edizioni dello Stato, Bellinzona 1975, 162-168.
Bernhard Anderes, Guida d'Arte della Svizzera Italiana, Edizioni Trelingue, Porza-Lugano 1980, 371-372.
Luciano Vaccaro, Giuseppe Chiesi, Fabrizio Panzera, Terre del Ticino. Diocesi di Lugano, Editrice La Scuola, Brescia 2003, 9, 46, 51, 302, 376nota, 397.
Giuseppe L. Beeler, "In grigioverde agli ordini del Col. Martinoni", in Rivista Militare, numero 2, aprile 2010, 3-5.
Alessandro Zanoli, "Chiasso, scene dalla guerra", in Azione, settimanale della Cooperativa Migros Ticinese, 19 aprile 2010, 5.
Chiara Gerosa, "Quando il col Martinoni salvò Chiasso dalla guerra", in Giornale del Popolo del 24 aprile 2010, 6.
Vigilio Massarotti, Una vita in grigioverde. Dal caduceo alle spighe, Edizioni Pedrazzini, Locarno 2009.
Simona Martinoli, "Italia e Svizzera" di Margherita Osswald-Toppi: un monumento all'amicizia fra due Paesi", in Archivio Storico Ticinese, numero 147, Casagrande, Bellinzona 2010.