Gli Angeli (in greco: sing. Ἄγγελος, pl. Ἄγγελοι; transl. Angelos, Angeloi; in latino medievale: Angello[1]) furono un'importante famiglia bizantina, che detenne la corona dell'Impero bizantino dal 1185 al 1204.
La dinastia fu fondata da Costantino Angelo che sposò Teodora Comnena, figlia dell'imperatore Alessio I Comneno. Dall'unione di Costantino e Teodora nacquero sette figli, tre maschi e quattro femmine, dando così origine alla nuova dinastia. Diedero all'Impero tre imperatori, ovvero: Isacco II Angelo (1185–1195, 1203–1204), Alessio III Angelo (1195–1203), Alessio IV Angelo (1203–1204).
La famiglia degli Angelo contrasse parentele con quelle dei Comneni e dei Ducas. Tra il XIII secolo e il XV secolo un ramo della famiglia resse anche l'Epiro, la Tessaglia e Tessalonica con il nome Comneno Ducas (in greco Κομνηνός Δούκας?, Komnenos Doukas).
Sotto il regno della dinastia degli Angeli, l'Impero bizantino presto cadde in preda ai crociati latini e ai Veneziani nella Quarta Crociata (1202–1204). A seguito della crociata il grande Impero venne suddiviso in vari Stati: l'Impero latino, l'Impero di Nicea, l'Impero di Trebisonda e il Despotato d'Epiro. Quest'ultimo Stato, in particolare, fu fondato da Michele I Angelo Comneno Ducas, figlio di Giovanni e quindi nipote di Costantino e Teodora.
Storia
La dinastia fu fondata nel XII secolo da Costantino Angelo, un ufficiale di marina originario di Filadelfia in Anatolia (sebbene secondo l'archeologa Wittek-de Jongh gli Angelo fossero latifondisti in Ptelea[2]), che fu comandante della flotta imperiale in Sicilia e sposò Teodora Comnena, figlia dell'imperatore Alessio I Comneno. Durante il regno di Manuele I Comneno, vari Angeloi raggiunsero il rango di comandanti militari e funzionari dell'impero bizantino.
Nel 1185, Isacco II Angelo nipote di Costantino, depose Andronico I Comneno e fu proclamato imperatore dell'impero romano d'oriente. Gli succedettero dapprima il fratello Alessio III e poi suo figlio Alessio IV. Sotto il regno della dinastia Angelo, l'impero bizantino cadde in preda ai crociati latini e veneziani nella Quarta crociata.
Dopo la caduta di Costantinopoli e la creazione dell'Impero latino nel 1204, Angeloi assunsero il potere in Epiro e Tessaglia, nominandosi Angeloi Komnenoi Doukai.
Irene Angela, figlia di Isacco II, sposò Filippo di Svevia, re dei tedeschi. Le loro figlie sposarono con famiglie reali e principesche dell'Europa occidentale. Molte delle famiglie aristocratiche d'Europa di oggi possono dunque essere considerate discendenti degli Angelo.
Michele I Angelo, figlio illegittimo di Giovanni Ducas, fondò il Despotato d'Epiro. Nel 1224 Teodoro, fratellastro di Michele, conquistò il Regno di Tessalonica dai crociati e si proclamò imperatore bizantino (basileus). Sei anni dopo venne tuttavia sconfitto e catturato da Ivan Asen II e durante la sua prigionia suo fratello Manuele Angelo governò la Tessalonica. Gli succedettero i nipoti figli Giovanni e Demetrio. Alla fine, la città venne conquistata dall'imperatore di Nicea Giovanni III Vatatze nel 1246, segnando la fine del dominio degli Angelo a Tessalonica.
Nel 1230, Michele II Angelo, figlio di Michele I, si affermò come sovrano di Epiro e Tessaglia. Dopo la morte di Michele II nel 1271, l'Epiro fu governato da suo figlio legittimo Niceforo I, mentre la Tessaglia venne data a un altro suo figlio illegittimo Giovanni I.
Nel 1318, Nicola Orsini assassinato il figlio di Niceforo, Tommaso I Angelo, pose fine agli Angelo in Epiro. In Tessaglia, a Giovanni I Angelo succedette il figlio Costantino, seguito da Giovanni II, che regnò dal 1302-1303 fino alla sua morte nel 1318. Nello stesso anno, la Tessaglia venne presa dalla Compagnia Catalana e annessa al Ducato di Atene.
Dopo aver ristabilito il controllo bizantino sull'Epiro e la Tessaglia nel 1340, l'imperatore Andronico III Paleologo nominò il Pinkernēs (coppiere) Giovanni Angelo, nipote del Megas domestikos Giovanni Cantacuzeno, despota dell'Epiro. Giovanni estese la sua influenza alla Tessaglia nel 1342, ma morì di peste nel 1348. L'Epiro e la Tessaglia furono conquistate dal sovrano serbo Stefano Uroš IV Dušan poco dopo. Discendenti di Giovanni Angelo continuarono a governare la Tessaglia sotto Simeon Uroš e Giovanni Uroš.
Giovanni Uroš, l'ultimo Nemanjić, abdicò in favore di Alessio Angelo Filanthropeno, kaisar della Grande Valacchia. A lui succedette il fratello Manuele Angelo Filanthropeno e fu l'ultimo sovrano bizantino greco della Tessaglia. Dopo la conquista ottomana della Tessaglia nel 1394, la famiglia Angelo Filanthropeno si rifugiò in Serbia. Un nipote di Alessio o di Manuel, Mihailo Andjelovic, fu funzionario alla corte di Đurađ e Lazar II Branković. Il fratello di Mihailo, Mahmud, venne catturato nella sua infanzia dai soldati ottomani, fu portato a Edirne, dove si convertì all'islam. In seguito è salito ai più alti ranghi dell'impero ottomano, divenendo Beylerbey di Rumelia nel 1451 e Gran Visir nel 1455. Così, nei negoziati tra il despota serbo Lazar Branković e Maometto II nel 1457, le due parti erano rappresentate dal fratelli Mihailo e Mahmud Andjelovic.
La famiglia perdurò tuttavia la propria presenza nelle file dell'aristocrazia di Costantinopoli e almeno due suoi esponenti accompagnarono l'Imperatore Paleologo al Concilio di Costanza dove sono riportati dalle fonti come re (Paulus Angello) e duca[1]. Altri rami[3][4] con la caduta di Costantinopoli si recarono nel XV secolo nella Serenissima Repubblica di Venezia e nel Regno delle due Sicilie.
Gli Angeli imperatori di Bisanzio
Albero genealogico
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
- Àngeli, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 1º novembre 2015.