Nata a Černigov (città dell'Impero russo, oggi Černihiv in Ucraina) da una famiglia benestante di origine ebraica, Angelica Balabanoff (conosciuta anche come Balabanov o Balabanova) iniziò gli studi in patria ma li proseguì all'estero, in Svizzera, Belgio e Germania, paesi nei quali l'istruzione superiore e universitaria non era preclusa alle donne, familiarizzandosi con le idee del radicalismo politico. A Bruxelles si laureò in lettere e filosofia ed ebbe i primi contatti con alcuni esponenti dell'ambiente socialista internazionale, tra cui il professor Augsmans, sindaco socialista della città, l'avvocato Umberto Zanni, August Bebel e Clara Zetkin.
Nel 1900 giunse a Roma, dove divenne allieva di Antonio Labriola. Si iscrisse al Partito Socialista Italiano e, successivamente, si prodigò in Svizzera a favore degli operai italiani delle industrie tessili. Lì conobbe il giovane Benito Mussolini, con cui ebbe una breve relazione (fu la prima delle due amanti ebree del futuro duce; la seconda sarebbe stata l'intellettuale Margherita Sarfatti).
Nel 1904, a Lugano, fondò, con Maria Giudice, il giornale Su, compagne, rivolto alle donne proletarie. Tornata nuovamente in Italia, trasferì la sede del giornale a Venezia. Dal 1912 al 1917 fece parte della direzione del Partito socialista e alla fine del 1912 affiancò Mussolini nella direzione del quotidiano del PSI Avanti!.
Dopo aver conosciuto in Svizzera Lenin, allo scoppio della Rivoluzione russa nel 1917, Angelica Balabanoff aderì al Partito Operaio Socialdemocratico Russo (bolscevico) e si trasferì in Russia, ricoprendo importanti incarichi nel partito. Secondo Emma Goldman, la Balabanoff fu presto disillusa dallo stile del socialismo russo, avendo ormai "messo radici nel suolo d'Italia" , e dal dover vivere temporaneamente a palazzo Narishkin.[3]
Dalla schiavitù alla libertà. Doveri e diritti dei comunisti nella prima Repubblica del lavoro, Mosca: Gosudarstvennoe Izdatel'stvo, 1920 / Milano, Avanti!, 1921.
Iz lichnykh vospominanii Tsimmerval'dtsa (Dalle memorie personali degli Zimmerwaldisti). Leningrado-Mosca: Izdatel'stvo "Kniga," 1925.
Erinnerungen und Erlebnisse, Berlin, E. Laubsche Verlagsbuchhandlung, 1927.
Erziehung der Massen zum Marxismus. Psychologisch-pädagogische Betrachtungen (Educare le masse al marxismo: considerazioni psicologico-pedagogiche), Berlin, E. Laubsche, 1927.
Marx und Engels als Freidenker in ihren Schriften. Ein Hand- und Kampfesbuch (Marx ed Engels come liberi pensatori nei loro scritti). Berlin: Der Freidenker, 1930.
Wesen und Werdegang des italienischen Faschismus, Wien, Hess & Co., 1931.
Memorie, Milano-Parigi, Avanti!, 1931.
Sozialismus als Weltanschauung (Il socialismo come visione del mondo). Berlin: Dt. Freidenkerverband, c. 1932.
Caduti per noi, caduti per voi. New York: Edizione "La Fiaccola," c. 1935.
My Life as a Rebel (La mia vita da ribelle). London: Hamish Hamilton, 1938.
Traitor: Benito Mussolini and his "Conquest" of Power. New York: G. Popolizio, c. 1942.
Tears (Lacrime), New York, E. Laub / Chicago: Jay Bass, 1943.
Il traditore Mussolini, Roma-Milano, Avanti!, 1945.
Ricordi di una socialista, Roma, De Luigi, 1946.
Lenin visto da vicino, Roma, Opere nuove, 1959; 1990; Milano, SugarCo, 1980. (Impressions of Lenin, Isotta Cesari, trans., Ann Arbor, University of Michigan Press, 1964.)
La mia vita di rivoluzionaria, Milano, Feltrinelli, 1979.
A Roma le sono stati dedicati un istituto comprensivo ed una via.
Nella cultura di massa
L'incontro fortuito di Andrea Camilleri con l'anziana rivoluzionaria è citato nel libro-intervista con lo scrittore siciliano I racconti di Nenè[6] e nel primo capitolo dal titolo "Angelica" in Donne, sempre dell'autore siciliano.
^(DE) Angelica Balabanoff, Angelica Balabanoff oder: Warum schreibt eine Neunzigjährige ein Buch?, in Jörn Schütrumpf (a cura di), Lenin oder: Der Zweck heiligt die Mittel (Lenin visto da vicino), Berlino, Karl Dietz Verlag Berlin GmbH, 2013, p. 8.
^Dizionario storico della Svizzera. «Balabanoff, Angelica, nascita 7.5.1878 Cernigov (Russia, oggi Ucraina), morte 25.11.1965 Roma, isr., cittadina russa.»
Movimento femminile socialdemocratico (a cura di), In memoria di Angelica Balabanoff: 1869-1965, Roma, 1966
Maria Antonietta Serci, Viaggi politici di dirigenti socialiste. Atmosfere e rappresentazioni, in In viaggio per una "causa", a cura di Patrizia Gabrielli, Roma, Carocci, 2010, pp. 127–143.
Amedeo La Mattina, Mai sono stata tranquilla, Roma, 2011
Maria Lafont, The Strange Comrade Balabanoff: The Life of a Communist Rebel, McFarland Publishers, 2016, ISBN978-0-7864-9878-9.