Anna Comnena Ducaina
Anna Comnena Ducaina (nota anche come Agnese; ... – 4 febbraio 1286) è stata una principessa bizantina, figlia di Michele II d'Epiro e Teodora di Arta. Fu principessa e reggente di Acaia come moglie di Guglielmo II di Villehardouin e baronessa regnante di Calamata. BiografiaFiglia di Michele II d'Epiro e di Teodora di Arta, nel 1258 sposò Guglielmo II di Villehardouin, principe di Acaia. Nella stessa cerimonia, tenutasi a Patrasso, sua sorella Elena sposò Manfredi, re di Sicilia. Entrambi i matrimoni facevano parte di una rete politica che vedeva l'Epiro e gli stati latini contrapposti all'Impero di Nicea per l'eredità bizantina, ma fu proprio quest'ultimo a trionfare nel 1259, dopo la battaglia di Pelagonia[1][2]. Guglielmo e i suoi baroni furono tra i prigionieri, così Anna governò Acaia come reggente, con l'ausilio di Guido I de la Roche, duca di Atene. Michele VIII di Nicea offrì a Guglielmo la libertà in cambio di una porzione del principato, cosa che accettò solo nel 1261, dopo la riconquista di Costantinopoli da parte di Michele. La cessione fu ratificata a Tegea dal cosiddetto "Parlamento delle Dame", presieduto da Anna. Nel 1262 Guglielmo fu liberato in cambio di Monemvasia, Mystras e Maina[3][4]. Anna rimase vedova nel 1278. Mentre il principato passo a Carlo I d'Angiò in virtù del trattato di Viterbo, Anna ereditò la baronia di Calamata e la fortezza di Chlemoutsi[5]. Nel 1280, si risposò con Niccolò II di Saint-Omer, signore di Tebe. L'unione preoccupò Carlo I, dal momento che Niccolò era fra i suoi vassalli più potenti e l'eredità di Anna comprendeva i territori migliori di Acaia, così Anna accettò di cedere la sua eredità in cambio della Messenia[6]. Morì il 4 febbraio 1286 e venne sepolta nella Chiesa di San Giacomo ad Andravida, accanto al suo primo marito[6]. DiscendenzaDal suo primo marito, Anna ebbe due figlie:[7]
NoteBibliografia
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