Araschnia levana (Linnaeus, 1758) è un lepidottero diurno appartenente alla famiglia Nymphalidae, rinvenibile in Eurasia.
Descrizione
Araschnia levana è un esempio perfetto di polifenismo stagionale con fenotipi differenti tra la stagione primaverile e quella estiva.[2]
In primavera sono di colore fulvo-arancio con file di macchie nere, mentre in estate sono di colore nero con una linea centrale bianca e linee submarginali rosso-arancio. La parte inferiore delle ali è di colore bruno-rossastro reticolato con macchie bianche e viola. Il bruco è di colore nero con una fila laterale di spine marrone chiaro e nero.[3]
Gli adulti raggiungono dimensioni tra i 28 e i 40mm.[3]
Biologia
Alimentazione
Specie strettamente monofaga che si ciba unicamente delle foglie della specie Urtica dioica.[4]
Riproduzione
La femmina depone tra le 6 e le 20 uova a formare una catena sulla faccia inferiore delle foglie.[3]
Distribuzione e habitat
La specie, presente in Italia solo a nord di Verona e nella zona del Tarvisio, in passato era presente anche in Piemonte, Friuli e Veneto.[5] L'attuale areale italiano si estende su una superficie inferiore a 500 km2.[6]
In Europa è presente in: Spagna, Francia, Regno Unito, Germania, Paesi Bassi, Svizzera, Austria, Svezia, Finlandia, Danimarca, Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Slovenia, Croazia, Montenegro, Grecia, Bulgaria, Serbia, Romania, Moldavia, Ucraina.[7]
Per quanto riguarda il resto del mondo invece si trova solo in Giappone e in Russia.[8]
In Italia è una specie tipica delle faggete.[9] In Francia invece tra i suoi habitat troviamo: bordi o prati con grandi piante erbacee e felci, praterie e foreste.[3] Presente dal livello del mare fino ai 1.200 m.[3]
Conservazione
La Lista rossa IUCN classifica Araschnia levana come specie a rischio minimo (Least Concern).[1] In Francia è inserita nell'elenco delle specie determinanti dello ZNIEFF.[3] Sicuramente l'habitat d'elezione ha subito forti contrazioni dovute a fattori antropici e al riscaldamento globale.[5]
Studi
La specie è stata sottoposta diversi studi per determinare i fattori coinvolti nel polifenismo che vanno da studi genetici dei microRNA[2] alla valutazione di fattori ambientali[4] come il fotoperiodo, la temperatura e le fonti alimentari.
Alcuni studi dimostrano come il morfismo sia legato esclusivamente alla tempistica di rilascio dell'ecdysterone.[10][11]
Non risulta però ancora chiaro il meccanismo di regolazione della durata della diapausa e la determinazione del fenotipo dell'insetto adulto, ma da tutti gli studi effettuati sembrerebbe esistere un complesso meccanismo che coinvolge nello specifico diversi microRNA e i loro target (es. miR-289-5p e miR-2856-3p).[4]
Note
- ^ a b (EN) van Swaay C. et al. 2010, Araschnia levana, su IUCN Red List of Threatened Species, Versione 2020.2, IUCN, 2020. URL consultato il 14 novembre 2023.
- ^ a b (EN) Krishnendu Mukherjee, Arne Baudach e Heiko Vogel, Seasonal phenotype‐specific expression of microRNAs during metamorphosis in the European map butterfly Araschnia levana, in Archives of Insect Biochemistry and Physiology, vol. 104, n. 1, 2020-05, DOI:10.1002/arch.21657. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ a b c d e f Araschnia levana - Inventaire National du Patrimoine Naturel, su inpn.mnhn.fr.
- ^ a b c (EN) Arne Baudach e Andreas Vilcinskas, The European Map Butterfly Araschnia levana as a Model to Study the Molecular Basis and Evolutionary Ecology of Seasonal Polyphenism, in Insects, vol. 12, n. 4, 2021-04, pp. 325, DOI:10.3390/insects12040325. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ a b Araschnia levana, su www.iucn.it. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ EMILIO BALLETTO, LUIGI A. CASSULO e SIMONA BONELLI, <p><strong>An annotated Checklist of the Italian Butterflies and Skippers </strong><br /><strong>(Papilionoidea, Hesperiioidea)</strong></p>, in Zootaxa, vol. 3853, n. 1, 20 agosto 2014, p. 1, DOI:10.11646/zootaxa.3853.1.1. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ PESI portal - Araschnia levana (Linnaeus, 1758), su www.eu-nomen.eu. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ (EN) Araschnia levana levana, su www.gbif.org. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ G W Kirkaldy, Note sopra alcuni rincoti acquatici africani del Museo Civico di Storia naturale di Genova, in Annali del Museo civico di storia naturale di Genova., vol. 39, 1898, pp. 144–145, DOI:10.5962/bhl.part.9543. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ P.B. Koch e D. Bückmann, Hormonal control of seasonal morphs by the timing of ecdysteroid release in Araschnia levana L. (Nymphalidae: Lepidoptera), in Journal of Insect Physiology, vol. 33, n. 11, 1987-01, pp. 823–829, DOI:10.1016/0022-1910(87)90030-8. URL consultato il 13 novembre 2023.
- ^ Kae Yamashita, Koji Kanzaki e Mami Hinauchi, Changes of seasonal morph development induced by surgical operations in pupae of the large map butterfly Araschnia burejana Bermer (Lepidoptera: Nymphalidae), in Journal of Experimental Zoology Part A: Ecological Genetics and Physiology, vol. 321, n. 5, 26 marzo 2014, pp. 276–282, DOI:10.1002/jez.1862. URL consultato il 13 novembre 2023.
Bibliografia
- Linnaeus, C. (1758) Systema naturae per regna tria naturae, secundum classes, ordines, genera, species, cum characteribus, differentiis, synonymis, locis. Laurentii Salvii, Holmiae, 10th ed., Vol. 1, 824 pp.
- Map - Araschnia levana - (Linnaeus, 1758) (europa.eu)
- Bellmann, H. (trad. Luquet, G.), 2013. Quel est donc ce papillon? Les guides Nathan. Paris. 449 p.
- Doux Y., Gibeaux C., 2007. Les papillons de jour d’Île-de-France et de l’Oise. Biotope, Mèze. Muséum national d’Histoire naturelle, Paris. 288 p.
- Lafranchis, T., Jutzeler, D., Guilloson, J.-Y., Kan, P., Kan, B. 2015. La vie des papillons. Editions Diatheo. Montpellier. 751 pp.
- Lafranchis, T. 2016. Papillons de France. Editions Diatheo. Montpellier. 351 pp.
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