«Archelao, figlio di Temeno, cacciato dai fratelli, giunse esule in Tracia dal re Cisseo che, sconfitto dai nemici, promise ad Archelao di dargli il regno e in sposa la figlia se lo avesse protetto dal nemico, dal momento che era discendente di Eracle, visto che Temeno era figlio di Eracle.
Questi, in una sola battaglia, mise in fuga i nemici e chiese al re le cose che gli erano state promesse. Ma quello, dissuaso dagli amici, tradì la sua fiducia e volle preparare per lui un inganno. Infatti ordinò che fosse costruita una fossa, che in essa fossero gettati molti carboni, che fosse incendiata e che sopra fossero posti sottili ramoscelli in modo che Archelao, una volta giuntoci sopra, li tagliasse (col suo peso).
Un servo svelò quest’inganno del re ad Archelao che, saputa la cosa, disse di voler tenere un colloquio segreto con il re. Allontanatisi i testimoni, Archelao gettò nella fossa il re, afferratolo prontamente e, così, lo uccise; grazie al responso del dio Apollo da lì fuggì e, conducendolo una capra in Macedonia, fondò la città di Ege dal presagio della capra.»