L'area naturale marina protetta Capo Caccia - Isola Piana (in catalano: Área natural marina protegida de Cap de la Caça-Illa Plana, in sardo: Aréa naturale marina protegida de Cabu Catza-Isula Piana), più conosciuta in modo abbreviato come AMP Capo Caccia, è un'area marina protetta italiana.[5] Si trova in Sardegna ed è stata istituita dal Ministero dell'Ambiente nel 2002[3] al fine di proteggere un tratto di costa del Mediterraneo. È situata nel territorio amministrativo di Alghero, città della porzione nord-occidentale dell'isola. È classificata come Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo.[6]
La denominazione deriva dalla prima stesura dell'elenco delle aree marine protette, che comprendeva la zona di Capo Caccia e dell'Isola Piana, alle quali, successivamente, sono state aggiunte le zone del golfo di Porto Conte e di Punta Giglio fino al limite di Capo Galera.
Territorio
La zona è caratterizzata dalla presenza di promontoricalcarei, risalenti al periodo cretacico, affacciati a picco sul mare con imponenti formazioni a falesia, che raggiungono l'altezza di oltre 300 metri a Punta Cristallo[7]. L'area marina è delimitata dalla Punta delle Gessiere a nord e da Capo Galera a sud, e comprende una vasta porzione di mare che racchiude anche il golfo di Porto Conte[8].
L'area protetta è suddivisa in tre zone, secondo il livello di tutela cui sono sottoposte[2]:
zona A, riserva integrale - le zone di protezione assoluta sono due, ubicate la prima presso Punta Sant'Antonio e Cala Porto Agre, e la seconda presso la parte ovest dell'Isola Piana; all'interno di tali zone non è possibile accedere se non per motivazioni scientifiche di controllo e di studio;
zona B, riserva generale - comprende il tratto di costa da Punta delle Gessiere fino alla Cala del Bollo e dalla Punta del Cerchio a Capo Galera;
zona C, riserva parziale - include interamente la baia di Porto Conte, escudendo un tratto di mare definito corridoio di accesso, ed il tratto di costa intorno alle zone B.
Solamente nelle acque delle zone B e C è consentita l'immersione subacquea e la pesca professionale. La pesca subacquea non è consentita. Per l'immersione in grotta e la pesca sportiva con la lenza e la canna è necessario richiedere apposita autorizzazione[9].
Gli imponenti massicci calcarei, che precipitano nel mare con ripide pareti, ospitano numerose grotte, sia di superficie sia sommerse. La più famosa grotta di superficie è la Grotta di Nettuno[10], raggiungibile da terra attraverso una scala (Escala del Cabirol) che scende lungo la falesia fino al suo ingresso. La grotta è raggiungibile anche via mare con un battello che salpa dal porto di Alghero. Tra le numerose grotte sommerse va citata la Grotta di Nereo.
I luoghi di particolare interesse dal punto di vista naturalistico, geologico e della biodiversità sono molteplici, sia sulla terraferma sia nelle profondità marine. La linea di costa si presenta piuttosto movimentata, con l'alternarsi di strapiombi a picco sul mare che si sviluppano per una lunghezza di 2.500 metri[17] e che offrono la possibilità di svolgere diverse attività, come l'osservazione e lo studio degli ambienti costieri e la visita ai siti archeologici della zona. È inoltre possibile praticare il bird watching, il trekking, la fotografia e la speleologia. I fondali e le grotte sommerse offrono la possibilità di praticare le immersioni subacquee e lo studio della biologia marina.
Sulla terraferma si trovano numerosi siti naturalistici interessanti come:
la foresta demaniale di Porto Conte "Le Prigionette"
Presso la foresta demaniale si trova l'oasi faunistica che ospita i daini, i cavallini della Giara e gli asinelli bianchi. Il complesso è visitabile liberamente ed offre diversi percorsi escursionistici e punti di ristoro[18];
le Grotte di Nettuno
Il complesso carsico si trova alla base della scogliera di Capo Caccia e può essere raggiunto attraverso motonavi che salpano dal porto di Alghero oppure discendendo una lunga scalinata (l'Escala del Cabirol) che parte dal piazzale di sosta di Capo Caccia fino a raggiungere l'ingresso della grotta[19];
È l'unico lago naturale della Sardegna. Si trova a breve distanza dal parco regionale, anche se non è incluso entro il suo perimetro di protezione[20];
il promontorio di Capo Caccia
La natura calcarea delle sue rocce ha portato alla formazione di numerose grotte. Sul promontorio si trova il faro di Capo Caccia;
l'isola di Foradada
Si trova davanti al promontorio di Capo Caccia e deve il proprio nome alla grotta dei Palombi, creatasi per azione dell'erosione marina, che l'attraversa da parte in parte. Sull'isola si trova un raro endemismo, la Brassica insularis[21].
Accessi
L'area protetta è facilmente raggiungibile da Alghero, da cui è distante poco più di 20 km[22], percorrendo la strada statale 127 bis in direzione di Fertilia e proseguendo fino all'arrivo a Tramariglio, sede dell'ente di gestione dell'area marina protetta, ospitata presso le strutture del Centro di Ricerca di Porto Conte. Arrivando da Sassari si percorre la strada statale 291 fino all'immissione nella strada provinciale numero 55 che giunge all'interno del parco naturale regionale di Porto Conte. Si giunge infine alla località di Tramariglio seguendo le indicazioni stradali[23].
Attività
Compatibilmente con il livello di protezione specifico, nel territorio dell'area marina protetta è consentito svolgere molte attività. Mentre nella riserva integrale (identificata dalla zona A) è consentito solo lo svolgimento di attività connesse alla ricerca scientifica ed alla tutela del territorio stesso[24], nelle zone di riserva generale e parziale (zona B e zona C) è consentita la balneazione, l'immersione subacquea (per accedere alle grotte subacquee è necessaria l'autorizzazione dell'ente gestore), la navigazione rispettando i limiti di velocità imposti dall'ente gestore, l'ormeggio nelle aree predisposte, la pesca professionale, la pesca turismo e la pesca sportiva, anch'esse disciplinate dalle regole dell'ente di gestione. Non è consentita, invece, la pesca subacquea sportiva[9][25], mentre è consentita la pesca subacquea professionale esclusivamente per la sola raccolta del riccio di mare, nei periodi consentiti dalla legge.
^Elenco delle aree ASPIM (novembre 2009) (PDF), in Mediterranean Action Plan, Regional Activity Centre for Specially Protected Areas, United Nations Environment Programme.