Il 9 marzo 2002, poco prima delle 22:30, un attentatore suicidapalestinese entrò nella caffetteria "Café Moment" nel quartiere Rehavia di Gerusalemme, all'angolo tra Gaza Street e Ben-Maimon Street, situata a circa 100 metri dalla residenza del Primo ministro. A quel tempo, questo era uno dei centri di ricreazione più popolari di Gerusalemme. Alle 22:30, subito dopo essere entrato nell'edificio, l'attentatore suicida fece esplodere il potente ordigno esplosivo nascosto sotto i suoi vestiti. La forza dell'esplosione, che distrusse completamente il negozio, uccise all'istante 11 civili israeliani e ferito 54 persone, 10 delle quali gravemente.[2][3]
I responsabili
Il 17 agosto 2002 le forze di sicurezza israeliane arrestarono i membri della cellula di Hamas che avevano effettuato l'attacco. I militanti erano residenti a Gerusalemme est. Grazie al loro status di residenti permanenti in Israele, portavano con sé carte d'identità blu israeliane, che consentivano loro di lavorare in Israele e di viaggiare facilmente in Israele senza essere sospettati. Mentre le forze di sicurezza israeliane indagavano, scoprirono che i membri della cellula, indicati dai media come "la cellula di Silwan", erano responsabili di una serie di attacchi contro civili israeliani.[4]
Nell'ottobre 2011, i membri della cellula di Silwan vennero tutti rilasciati dalla prigione nell'ambito dello scambio di prigionieri di Gilad Shalit.[4]
Venne intentata una causa contro la Arab Bank in quanto avrebbe finanziato l'attacco.[5]