17??-1806: famiglia di Palma (dal 2 agosto 1806 la feudalità fu abolita)
1779-1868 Vincenzo di Palma,Marchese di Pietramelara (marito di Maria Giuseppa de Leto dei Dc. di Polignano morta 16/11/1827 sorella di Filippo de Leto)
Non è semplice risalire all'origine del toponimo del paese; forse al nome originario "Casale" fu successivamente aggiunto "Ciprano", dal nome di un probabile feudatario o fondatore longobardo del paese.
Carlo d'Evoli, figlio di Andrea d'Evoli juniore, Signore di Castropignano, che era anche Signore del feudo di Casalciprano dal 1457, lo passò poi alla famiglia Mazzacane.
La famiglia de Raho, di origine aversana, furono Signori di Casalciprano per circa 2 secoli, fino a quando l'ultimo de Raho sposò Donna Francesca Brancia, senza però avere figli.
Il Feudo, quindi, passò alla famiglia Brancia, Marchesi di Mirabello, fino al 1760, quando passò alla famiglia de Leto (o Lieti), Duchi di Polignano, quando Gaetano de Leto sposò il 23 gennaio 1735 Donna Nicoletta de Ballo, Baronessa di Casalciprano, matrimonio celebrato dal Vescovo di Trivento Monsignor Fortunato Palumbo.
Una sorella di Filippo de Leto, feudatario di Casalciprano, morto celibe, sposò un membro della famiglia di Palma, a cui passò il feudo e che lo deterrà fino all'abolizione del feudalesino, il 2 agosto 1806.
A metà Ottocento il borgo passò al Dottor Don Francesco Tommasi di Spinete, quindi venduto alla famiglia Di Palma-De Leto, tuttora con il titolo nobiliare di Marchesi di Casalciprano.
Il titolo di Barone di Casalciprano si estinse con l'estinzione della famiglia de Raho nella persona del Duca Don Filippo de Raho, che si trasferì a Napoli dopo il rovinoso terremoto del 26 luglio 1805, che distrusse completamente il Palazzo Ducale.
Simboli
Lo stemma del Comune di Casalciprano è stato concesso con regio decreto del 18 marzo 1929.[5]
«Di azzurro, al casale al naturale, chiuso e finestrato di verde, tegolato di rosso, sopra un terrazzo erboso al naturale, sormontato da un sole d'oro. Ornamenti esteriori da Comune".»
Il gonfalone, concesso con D.P.R. del 10 dicembre 1973[5], è un drappo di azzurro.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di San Salvatore
Chiesa di San Rocco
Santuario della Santissima Annunziata in Castagneto