Castel Tedaldo è stata una struttura difensiva di Ferrara scomparsa dal XVII secolo. Nella zona dove sorgeva questa fortezza si trova via Castel Tedaldo.
Castel Tedaldo fu il secondo punto fortificato sorto a Ferrara, dopo il Castrum bizantino, eretto sulla riva del Po come il castrum ma più ad ovest, costruito attorno alla fine del X secolo e voluto dal conte Tedaldo di Canossa, che aveva ottenuto da papa Giovanni XV il feudo di Ferrara. Come il Castrum bizantino, la nuova fortificazione aveva la funzione di difendere il traghetto che collegava le due sponde del Po e in più era stata pensata come roccaforte dei Guelfi, ai quali apparteneva il Canossa.[1][2]
Crescita della città
Una delle vie medievali che univa le due fortificazioni era la via Grande (poi via Ripagrande) che fu uno degli assi di crescita est-ovest della città (una città lineare) sulle rive del Po Grande.
Sulla via vennero costruite dapprima abitazioni povere, con tetti in paglia, che in seguito vennero sostituite da dimore più confortevoli.[3]
Questa nuova e moderna struttura difensiva, opera di Giovan Battista Aleotti pensata per resistere alle artigliere del XVII secolo, costruita su base pentagonale e circondata da un fossato, venne ultimata nel 1618 e comportò, per la sua erezione, la distruzione di Castel Tedaldo e della delizia estense sull'isola di Belvedere, l'abbattimento di interi quartieri con chiese e monumenti medievali e lo spostamento di circa ventimila persone dai luoghi dove vivevano, creando ostilità e rancori nei confronti del papato da parte dei ferraresi.[4]
Gerolamo Melchiorri, Nomenclatura ed etimologia delle piazze e strade di Ferrara e Ampliamenti, a cura di Carlo Bassi, Ferrara, 2G Editrice, 2009, ISBN978-8889248218.
Carlo Bassi, Nuova guida di Ferrara. Vita e spazio nell'architettura di una città emblematica, Ferrara, Italo Bovolenta editore (originario, nel 1981) 2G editrice (per ristampa anastatica del 2012), 2012, ISBN8889248149.
Alberto Alberghini con Sandra Cavicchi (a cura di), Ferrara: la storia del territorio in una collezione di mappe e vedute dal XV al XX secolo, Cento, Siaca Arti grafiche, 2008, SBNIT\ICCU\UFE\0876136.
Via Centoversuri, su museoferrara.it, MuseoFerrara. URL consultato il 9 luglio 2018.
«Si può pensare ai primi tempi della signoria canossiana, quando fu costruito il Castel Tedaldo (nel borgo di Sopra) ed il territorio contiguo concesso in uso ai soldati. Il termine ‘versuro’ significa ‘aratro’.»