Cesare CavalleriCesare Cavalleri (Treviglio, 13 novembre 1936 – Milano, 28 dicembre 2022) è stato un giornalista, editore e critico letterario italiano. BiografiaDopo aver studiato presso i Salesiani ed essersi diplomato presso l'Istituto tecnico commerciale di Treviglio, la sua città, nel 1955 fu assunto dalla Banca Nazionale del Lavoro di Milano. Si trasferì nel capoluogo lombardo per essere più vicino al luogo di lavoro, Ma si iscrisse anche ai corsi serali dell'Università Cattolica, conseguendo la laurea in Economia e commercio con una tesi in Statistica, avente come oggetto la frequenza del fonema zeta (zz) nei Pensieri di Giacomo Leopardi [1]. Durante gli anni universitari conobbe l'Opus Dei e vi entrò come numerario il 23 giugno 1959, scegliendo la via del celibato apostolico[2]. Nel 1960 si diplomò in Sociologia presso l'Istituto Luigi Sturzo[3]. Nel 1961 divenne assistente di Statistica del professor Luigi Vajani, a Verona, dove iniziò a collaborare alla Terza pagina dell'«Arena» e fondò «Fogli. Rivista di cultura, attualità e di problemi giovanili». Si ricorda di questo periodo la polemica con Eugenio Montale a proposito dei rapporti fra le generazioni. Quindi, nel 1965, fu chiamato al timone delle Edizioni Ares, lasciando per sempre la carriera accademica. Nel 1966 divenne direttore di «Studi cattolici. Mensile di studi e di attualità», che conservò fino alla morte. Una selezione antologica degli articoli di fondo pubblicati nei primi quarant'anni della sua direzione fu pubblicata nel 2007 con il titolo Editoriali. Edizioni AresCome editore, nei primi anni ottanta Cavalleri ricevette da Eugenio Corti il dattiloscritto del romanzo Il cavallo rosso (1983). L'Ares fu la prima casa editrice a pubblicare l'opera[4]. Come direttore di «Studi cattolici», Cavalleri seppe portare sulle colonne del mensile la firma di personaggi come Joseph Ratzinger, Vittorio Messori, Maria Adelaide Raschini, Vittorio Pomilio e Gianfranco Morra[1]. Scoprì il talento di Aldo Maria Valli[6]. Collaborazioni giornalisticheHa collaborato al quotidiano Avvenire[7] dal primo numero (4 dicembre 1968). Da quell'anno fino al 1983 è stato il critico televisivo per il quotidiano. Dal 1985 al 2007, oltre ad articoli di critica letteraria e di costume, ha pubblicato ogni mercoledì su Avvenire una rubrica intitolata Persone & parole, che diede luogo a quattro volumi antologici. Dal 2 gennaio 2008, sempre al mercoledì, ha tenuto fino alla sua scomparsa la rubrica Leggere, rileggere. Nel volume Letture, ha raccolto la sua esperienza trentennale di critico letterario. Ha collaborato alla rivista Il Domenicale (2002-2009). Nel 2006 gli è stato assegnato l'Ambrogino d'oro, onorificenza che il Comune di Milano assegna ai cittadini benemeriti. MorteSi spegne il 28 dicembre 2022 all'età di 86 anni nella sua casa milanese: da settimane era infermo a causa di una malattia giunta allo stadio terminale[8]. Premi e riconoscimentiNel 2004 gli è stato assegnato il Premio Internazionale Medaglia d'Oro al merito della Cultura Cattolica, un riconoscimento che in precedenza era toccato ad Augusto Del Noce, ai cardinali Joseph Ratzinger e Giacomo Biffi, a mons. Luigi Giussani, all'economista Michael Novak, allo scrittore Eugenio Corti, al maestro Riccardo Muti. Nella motivazione si legge, tra l'altro: «Studi cattolici e le Edizioni Ares sono largamente aperte alle novità moderne, ma sempre sulla base di una identità mai posta in discussione. Ciò ha consentito a Cavalleri di porre la sua attività culturale al di sopra delle banali e interessate contrapposizioni tra modernisti e tradizionalisti, tra conciliari e anti-conciliari, per non dire della fuorviante dicotomia tra cultura "di destra" e "di sinistra"». E inoltre: «La cultura cattolica di Cavalleri non si è mai posta al rimorchio della modernità, ma ha saputo coglierne le attese e i fermenti per condurla alla riscoperta di una dimensione di verità e di speranza»[3]. OpereLibri
Raccolte di articoli
Traduzioni
Altro
Note
Voci correlateCollegamenti esterni
Information related to Cesare Cavalleri |