Chiesa evangelica riformata in Svizzera
La Chiesa evangelica riformata in Svizzera (CERiS), in lingua tedesca Evangelisch-reformierte Kirche Schweiz (EKS), in lingua francese Église évangélique réformée de Suisse (EERS), in lingua romancia Baselgia evangelica refurmada da la Svizra (BERS), precedentemente denominata Federazione delle Chiese evangeliche svizzere (FCES) fino al 31 dicembre 2019, è una federazione di 25 Chiese protestanti, di cui 24 sono Chiese cantonali e la restante è la Chiesa evangelica metodista in Svizzera.[1][2] A parte la Chiesa evangelica metodista, che opera in tutto il territorio della Confederazione, la giurisdizione delle Chiese membri è limitata a livello dei singoli cantoni, con qualche piccola eccezione (Appenzello Interno ed Esterno sono uniti sotto la stessa denominazione, così come Berna, Giura e in parte Soletta). StoriaLa riforma protestante iniziò molto presto a diffondersi in Svizzera, che nel XVI secolo era costituita da un'alleanza di cantoni de facto indipendenti (la Vecchia Confederazione) e da altri territori in qualche modo legati ad essa. I primi centri ad essere coinvolti già prima del 1530 furono le città germanofone di Zurigo, Berna e Basilea, ad opera rispettivamente di Huldrych Zwingli, Berchtold Haller e Giovanni Ecolampadio, non arrestandosi dopo la morte di Zwingli nel 1531. Nel decennio successivo la predicazione dei francesi Guillaume Farel e Giovanni Calvino portò le idee protestanti nelle città francofone di Neuchâtel, Ginevra e Losanna. Inizialmente caratterizzate da teologie distinte, i rami facenti capo alla predicazione di Zwingli (guidato da Heinrich Bullinger) e a quella di Calvino giunsero nel 1549 ad un accordo noto come Consensus Tigurinus ("Consenso di Zurigo"), a cui ebbe seguito nel 1566 la Confessio Helvetica posterior (nota anche come "Seconda confessione elvetica"). Con il passare del tempo Ginevra e Zurigo si attestarono come i principali bastioni del protestantesimo per i cantoni, rispettivamente, francofoni e germanofoni. Nacquero così, nei territori che avevano aderito alla Riforma, le chiese cantonali, che avevano il ruolo di Chiesa di Stato e che erano sotto il controllo diretto dei cantoni.[3] Esisteva già allora una forma una coordinamento fra tali chiese, in quanto i loro rappresentanti si riunivano nella Dieta Federale evangelica.[4] La situazione iniziò a cambiare nel XIX secolo, sia a causa delle conseguenze dell'Illuminismo, che fra le altre cose rese possibile la pratica della religione protestante nei cantoni tradizionalmente cattolici, sia a causa del mutamento del contesto geopolitico in Svizzera, in seguito alla nascita del moderno stato federale elvetico con la costituzione del 1848.[4] Le chiese iniziano a diventare più autonome dal potere politico, e una prima organizzazione che riuniva le chiese riformate cantonali, in sostituzione della vecchia Dieta, fu la Conferenza svizzera delle Chiese evangeliche, fondata nel 1858.[1] Nel 1920 fu quindi fondata la Federazione delle Chiese evangeliche della Svizzera (FCES), che dal 1922 avrebbe compreso al suo interno anche la Chiesa evangelica metodista. Nel corso degli anni la FCES avrebbe aderito a diverse organizzazioni sovranazionali, fra cui l'Alleanza riformata mondiale (poi Comunione Mondiale delle Chiese Riformate), il Consiglio ecumenico delle Chiese e la Comunione delle Chiese protestanti in Europa, nata in seguito alla Concordia di Leuenberg fra le chiese di stampo calvinista e quelle di stampo luterano in Europa.[4][5] Fino al 2020 ne faceva parte anche la Chiesa evangelica libera di Ginevra, nata da una scissione della Chiesa cantonale di Ginevra.[1] Nel corso degli anni 2010 è infine emersa la volontà di trasformare la Federazione in una comunità con legami più stretti fra le singole chiese: dal 1º gennaio 2020 è entrata in vigore la nuova costituzione (approvata nel 2018), e la vecchia Federazione è diventata la Chiesa evangelica riformata in Svizzera.[1][5] Chiese costituenti
Note
Voci correlateCollegamenti esterni
|