Il Patriarcato Cattolico Bizantino (altrimenti Chiesa Ortodossa Greco-Cattolica Ucraina - COGCU) [1], nasce dalla scissione dalla Chiesa Greco-Cattolica Ucraina (CGCU), dalla quale a seguito del Sinodo Ortodosso riunitosi a Briuchovicil l'11 luglio2009 ha dichiarato la propria autonomia e indipendenza[2].
A conclusione del Sinodo del Vescovi svoltosi a Žovkva il 5 aprile 2011, è stato sottoscritto il "Decreto di costituzione del Patriarcato Cattolico Bizantino"[1], che ha disconosciuto l'autorità del pontefice, scomunicando Papa Benedetto XVI.[1]
A differenza della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, che mantiene la comunione con la Santa Sede, la Chiesa Ortodossa Greco-Cattolica Ucraina, una volta distaccatasi e resasi indipendente, ha scomunicato per eresia e apostasia i pontefici della Santa Sede, collocandosi nell'ambito sedevacantista.
Le dichiarazioni di scomunica riguardano sia i pontefici successori di Pio XII che alcune autorità apostoliche della Chiesa Ortodossa:
Teofilo III, Patriarca Ortodosso di Gerusalemme: per la partecipazione all'evento svoltosi a Kiev il 25-26 Ottobre 2012, in ripresa dell'incontro di Assisi[8]. A tale anatema seguì una formale richiesta al Patriarca di Mosca Cirillo I a riguardo di altri tre arcivescovi ortodossi[9].
Richiamando Galati 1[10] e la bolla dogmatica Cum Ex Apostolatus Officio di Paolo IV, il Patriarca Cattolico Bizantino ha sottolineato l'esigenza di chiarire le condizioni di esistenza del primato papale, della sua infallibilità"in ambito di fede e di morale", dei sacramenti ex opere operato, nei casi di: eresia e di apostasia, e di presenza storica della massoneria nella gerarchia ecclesiastica[4][11].
La permanenza "in unità con Cristo e con l'insegnamento ortodosso (retto) della Chiesa" è incompatibile con il sincretismo e lo "spirito di Assisi", e con le tesi e i valori morali del modernismo, in materia di ecumenismo, di omosessualità[4][11], e di diritto di famiglia minorile[9].
Il giudizio antimodernista è stato esteso anche al cardinale Rampolla e dal futuro papa Benedetto XV.
Nel giugno 2008, il Tribunale Ecclesiastico dell'Eparchia di Sokal'-Žovkva ha scomunicato i membri fondatori del Patriarcato Cattolico Bizantino, essendo essi stati consacrati senza il permesso della Santa Sede.[12] La scomunica è stata confermata dal Supremo tribunale della Segnatura apostolica il 7 ottobre 2008.[13]
Il 29 marzo 2012, la Congregazione per la Dottrina della Fede, su richiesta della Chiesa Greco-Cattolica Ucraina, ha dichiarato la "sedicente Chiesa Ortodossa Greco-Cattolica Ucraina" un gruppo scismatico, giudicando le sue consacrazioni episcopali come illecite e ha scomunicato tutti i suoi membri.[14] Il gruppo ha replicato dichiarando un anatema sulla Congregazione per la Dottrina della Fede.[15]
«Il suo scopo è quello di unire tutti i credenti che desideranoconservare immune il sacro deposito della fede cattolica, senza distinzione di nazionalità o di appartenenza ad una delle Chiese Cattoliche o tradizioni.»
^ Patriarca Elia, Dichiarazione di scomunica di papa Francesco, su uogcc.org.ua, 19 febbraio 2018. URL consultato il 9 agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 6 agosto 2018).