DKW Typ P
La DKW P15 e la DKW PS600, note anche con la sigla collettiva Typ P sono due autovetture di fascia bassa prodotte complessivamente dal 1928 al 1933 dalla Casa automobilistica tedesca DKW. Storia e profiloGenesi del modelloL'idea di J.S. Rasmussen di passare dalla trazione elettrica a quella meccanica mediante motore a combustione interna si fece avanti nel momento in cui l'imprenditore danese titolare della Zschopauer Motorenwerke (più conosciuta come DKW) si rese conto che la sua Elektrowagen non garantiva un'elevata autonomia e neppure prestazioni soddisfacenti. Poteva andare bene come taxi nella zona di Berlino e dintorni, in quanto la capitale tedesca si trova su un terreno pianeggiante, povero di pendii e quindi in un'area in cui la Elektrowagen poteva essere sfruttata senza rischiare di compremettere anzitempo l'autonomia delle batterie. Ma in altre zone la vettura non poteva risultare efficace e quindi avrebbe avuto pochi sbocchi commerciali. Divenne così necessario passare ad un nuovo tipo di trazione, basata sui motori endotermici. In particolare, Rasmussen intendeva attingere dalla produzione motociclistica DKW, che tanto successo stava avendo in Germania e non solo. Mentre la Elektrowagen era ancora agli inizi della sua carriera commerciale, la DKW lanciò sul mercato la Z500, prima moto con motore bicilindrico a due tempi (le precedenti moto DKW erano tutte spinte da un monocilindrico). Fu proprio questo motore ad essere visto come potenziale candidato ad equipaggiare la futura vettura DKW. Ma mentre per la Z500 fu mantenuto il raffreddamento ad aria, per il motore da montare sulla nuova autovettura si scelse di passare al raffreddamento ad acqua. Quest'ultima soluzione fu invece ripresa dall'impegno della DKW nelle competizioni motociclistiche, dove ottenne alcuni successi con una moto da gara equipaggiata proprio con un motore raffreddato ad acqua. Inoltre, mentre il motore utilizzato per impieghi agonistici era caratterizzato dalla presenza di un pistone supplementare che fungeva da sistema di sovralimentazione, per l'unità motrice si decise di non utilizzare tale soluzione, preferendo relegarla solo alle competizioni. Perciò, per compensare l'assenza di tale dispositivo, fu deciso di procedere con un aumento di cilindrata. Mentre tale trasformazione fu effettuata nello stabilimento centrale di Zschopau, la carrozzeria venne invece approntata presso lo stabilimento di Berlino. Per quanto riguarda quest'ultima, si decise di attingere a quanto sperimentato con la Elektrowagen, della quale venne ripresa la maggior parte della struttura e degli elementi costituenti il corpo vettura. DebuttoI primi prototipi della vettura, per la quale fu scelta la denominazione P15, uscirono dall'impianto di Markgrafendamm (Berlino) all'inizio dell'estate 1927. La presentazione ufficiale del nuovo modello, inizialmente previsto per il Salone di Berlino nell'autunno del 1927, fu invece fatto slittare all'anno seguente per poter ultimare e mettere a punto la meccanica. La presentazione ufficiale avvenne perciò il 4 marzo 1928 al Salone di Lipsia, un salone dedicato al veicoli commerciali e ai veicoli speciali. La P15 fu quindi presentata inizialmente solo come furgoncino, proprio per rientrare nel tema della kermesse di Lipsia. Durante i tre mesi successivi venne approntata la versione roadster con due posti supplementari di fortuna estraibili posizionati in coda (solitamente noti come posto della suocera). Nel giugno del 1928, presso il nuovo stabilimento DKW di Spandau, fu avviata la produzione in serie degli esemplari definitivi, che si differenziavano da quelli di preserie per il cofano motore, su ogni lato del quale erano presenti due file di feritoie orizzontali anziché una fila di feritoie verticali. La carriera commerciale della P15 poté quindi dirsi avviata. CaratteristicheLa P15 nacque sfruttando l'ossatura della Elektrowagen, della quale conservò l'allora innovativa struttura a scocca portante in legno con pannelli esterni rivestiti in similpelle. L'architettura meccanica della P15 era di tipo tradizionale, vale adire con motore sistemato in posizione anteriore longitudinale e trazione sulle ruote posteriori. Il motore della P15, che come si è già detto, derivava dalla produzione motociclistica, fu realizzato a partire dall'unità bicilindrica della Z500, mutuando il raffreddamento ad acqua dalla versione destinata alle competizioni, ma rispetto alla quale venne aumentata la cilindrata mediante rialesatura. Il diametro dei cilindri fu aumentato da 68 a 74 mm, mentre la corsa rimase invariata a 68 mm. Il propulsore, da motore quadro qual era, divenne quindi un'unità superquadra da 584 cm³ alimentata mediante un carburatore doppio corpo. La potenza massima era di 15 CV a 3500 giri/min, e veniva trasferita al retrotreno mediante un cambio a 3 marce, corredato di frizione multidisco a bagno d'olio. Con una velocità massima di 80 km/h, la vettura garantiva prestazioni in linea con quelle delle vetture di fascia analoga dell'epoca. EvoluzionePiuttosto spartana la gamma colori della P15: mentre la roadster era prevista nei colori rosso o grigio, la versione commerciale poteva invece essere ordinata rossa o blu. In ogni caso, però, i parafanghi erano neri. Inoltre, pur andando a scontrarsi con concorrenti del calibro della Opel 4/20 PS o della Hanomag 3/16 PS, la P15 rimase comunque penalizzata rispetto a queste ultime per via del motore rumoroso e poco confortevole, il che la rendeva poco più di una via di mezzo tra le concorrenti appena citate ed un motociclo. All'inizio del 1930 la gamma si estese con l'arrivo della versione sportiva, denominata PS600. Tale versione era caratterizzata dalla specifica carrozzeria sport biposto e dal peso ridotto (solo 550 kg) che ne faceva una vettura rivolta a chi aveva la passione delle corse, ma anche un budget relativamente ridotto. Tale versione trasse origine da una P15 da gara, anch'essa biposto. Questa vettura, rimasta un esemplare unico, fu voluta durante il 1929 da due ingegneri in forza alla DKW e che volevano cimentarsi nelle competizioni con una P15 opportunamente riprogettata. Tale esemplare era caratterizzato da parafanghi di tipo motociclistico, da una coda affusolata a mo' di poppa di imbarcazione e da un motore di cilindrata analoga a quella della P15 di serie, ma con potenza portata da 15 a 20 CV. Questa P15 da gara venne in seguito sviluppata per poter essere prodotta in serie. I parafanghi di tipo motociclistico vennero sostituiti da altri che integravano i predellini laterali, mentre il motore scese da 20 a 18 CV, comunque sia sempre superiore ai 15 CV delle altre P15. La PS600 pesava tra i 30 ed i 70 kg in meno rispetto alle altre P15 e grazie al suo motore leggermente più potente poteva raggiungere velocità massime comprese tra i 90 ed i 100 km/h. La vettura riscosse un notevole successo, sia di pubblico sia da parte della stampa, che lodò sia l'ottimo compromesso tra prestazioni, qualità sportive e prezzo, sia il pregevole tentativo da parte della Casa di Zschopau di avvicinare il mondo delle competizioni anche a ceti sociali meno agiati. Tabella dati tecniciDi seguito vengono riepilogate le caratteristiche tecniche delle varie versioni della P15 e della PS600. I prezzi riportati sono in reichsmark (RM) e si riferiscono al momento del debutto nel mercato tedesco.
Versioni specialiIl 30 luglio 1928, in occasione del 50º compleanno di J.S. Rasmussen, fu realizzata una P15 con carrozzeria limousine a 4 posti. Tale versione fu destinata a rimanere un esemplare unico e non venne mai prodotto in serie. Bibliografia
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