Soprannominato Leone di Aquileia[2], trascorse la maggior parte della sua carriera da calciatore nell'Entella, di cui fu capitano[3] e di cui è considerato un giocatore-simbolo[4][5], detenendone inoltre il record assoluto di presenze[6]. Pochi mesi dopo la sua scomparsa, nel 2016 il comune di Chiavari gli intitolò un settore dello stadio comunale[7].
Biografia
Friulano di nascita, a 18 anni si trasferì in Liguria e rimase in questa regione sostanzialmente per tutta la vita[8]. In particolare, dal 1959 si stabilì a Chiavari, dove con la moglie Carla ebbe due figli: Andrea e Massimo[9]. Nella stessa città svolse la professione di vigile urbano[10][11], proseguita anche dopo il ritiro come calciatore semiprofessionista[12]. Nel 2006, quando nello stadio comunale venne posato un nuovo manto in erba sintetica, prelevò una zolla del precedente terreno, dichiarando che quel campo era parte della sua vita[13].
Morì a 77 anni[14] ed il suo funerale si svolse il 6 ottobre 2015 allo stadio comunale di Chiavari[15]: lo stesso giorno la Virtus Entella comunicò di voler richiedere al comune la sua intitolazione di un settore dell'impianto[16]. Il 31 gennaio 2016[17] avvenne la cerimonia di intitolazione della gradinata sud «Ermes Nadalin»[18]. Sempre nel 2016 nacque il club di tifosi Entella Club «Ermes Nadalin» gli Amici della Vetreria[19], mentre nel 2020 venne votato attraverso un sondaggio sul profilo ufficiale Facebook[20] della Virtus Entella tra i migliori undici giocatori di tutti i tempi ad aver militato nella squadra[21].
Caratteristiche tecniche
Difensore possente[22] e roccioso[8], giocò ad inizio carriera nel ruolo di terzino[23] e successivamente come stopper[24]. Il suo stile di gioco era considerato impetuoso[25] e leale[26].
Carriera
Giocatore
Giovanili ed esordio tra i semiprofessionisti
Crebbe nel settore giovanile dell'Aquileia, la squadra della sua città, esordendo in Promozione a 17 anni[23]. Venne quindi notato dalla Sampdoria[8] e giocò per due stagioni nelle squadre giovanili dei blucerchiati, vincendo il Torneo di Viareggio nel 1958[27]. Quello stesso anno venne ceduto alla Lucchese in cambio di Luigi Toschi[26] e fece con i rossoneri il suo esordio in Serie C, terminando la stagione avendo disputato 13 incontri senza segnare alcun goal[23].
Entella
Nel 1959 scese di una categoria trasferendosi all'Entella in Serie D, con cui esordì il 6 dicembre in trasferta contro l'Aosta[28] e con cui ottenne la vittoria del girone e la conseguente promozione in Serie C[29]. Patita un'immediata retrocessione[30], disputò altre tre stagioni in Serie D, vincendo nella stagione 1962-1963 il trofeo messo in palio dal Corriere Mercantile quale miglior difensore del girone[1] ed ottenendo nuovamente la vittoria del girone e la promozione in Serie C nella stagione 1963-1964[31], nell'anno in cui il sodalizio festeggiava il cinquantesimo anniversario dalla fondazione[32].
Nella Grande Entella[33] di ritorno in Serie C emerse come uno dei punti di riferimento della squadra[26] e ne divenne il capitano[34], alternandosi in questo ruolo con il compagno di reparto Mario Delle Piane[35]. Il 2 novembre 1969 in occasione delle trasferta contro l'Olbia divenne il primatista di presenze della squadra[36], superando con la 306ª presenza il precedente record stabilito da Giorgio Piazza[6]. Con i biancocelesti la stagione successiva prese parte al "Campionatissimo" che vide cinque compagini liguri iscritte nello stesso girone della Serie C[37] e rimase nella squadra anche in seguito alla retrocessione patita al termine della stagione 1971-1972[38].
La Serie D 1972-1973 fu la sua ultima stagione tra i semiprofessionisti, terminata il 20 maggio con la sfida casalinga contro il Siena che costituì la sua 388ª presenza con l'Entella[39], record rimasto ineguagliato[6]. Nelle sue 15 stagioni da semiprofessionista (1 con la Lucchese e 14 con l'Entella), il Leone di Aquileia[2] totalizzò 264 presenze e 4 reti in Serie C e 137 presenze e 4 reti in Serie D[23][40].
Altre squadre a Chiavari
Dopo una parentesi nello staff tecnico dell'Entella Chiavari[15], tra il 1974 e il 1977 disputò tre stagioni in campionati locali con le squadre Caperanese e Ri, entrambe rappresentati quartieri della città di Chiavari[17].
Allenatore
Nella Serie D 1973-1974 – la prima dopo il momentaneo ritiro da calciatore – assunse l'incarico di vice allenatore dell'Entella Chiavari[15], sostituendo anche il primo allenatore Mario Genta per un breve periodo[41]. Lasciò quindi definitivamente la squadra per tornare al calcio giocato[17], ma riprese il ruolo di allenatore in età avanzata occupandosi di calcio giovanile[42] con la squadra Villaggio di Cogorno[8].
Dario Costa, Entella 50: Numero unico per la celebrazione del cinquantennio della Società, Rapallo, 1964.
Carlo Fontanelli, 100 anni biancocelesti, Empoli, Geo Edizioni, 2014.
Jacopo Giaiero e Max Cambellotti, Quei colori biancocelesti: Storia a fumetti del primo secolo di Entella, San Giuliano Terme, Goalbook Edizioni, 2013, ISBN978-88-908115-6-2.