Faedo
Faedo (Faé in dialetto trentino[5]) era un comune italiano di 642 abitanti[2] della provincia autonoma di Trento. Il 1º gennaio 2020 è stato annesso al comune di San Michele all'Adige.[6] Origini del nomeIl toponimo deriva dal latino fagus "faggio" con l'aggiunta del suffisso -ētum ("faggeto").
StoriaImportante centro minerario nel tardo medioevo (canopi), di cui si hanno cenni a partire dal 1185, quando con apposito atto furono ceduti i diritti dai conti del Tirolo al Principato Vescovile di Trento e proseguì più o meno a fasi alterne fino al 1777. Negli ultimi tempi era ritornato sotto il controllo diretto dalla giurisdizione di Königsberg (Contea del Tirolo). Per un certo periodo (1492-1495) fu anche sede di un tribunale minerario. L'attività estrattiva dopo varie interruzioni, proseguì fino al 1956. Negli anni venti venne iniziato lo scavo di una galleria moderna (Miniera di Faedo) poche centinaia di metri a valle del paese, dove si estraeva galena argentifera. Si sviluppò in due o tre rami e due o tre livelli, proprio sotto la parte sud del paese. Continuò a fasi alterne fino al 1956 quando venne definitivamente chiusa. In seguito, dopo la sua chiusura definitiva, procurò anche seri guai per crolli interni. A causa di questo, negli anni '60, in un prato tra le case sotto la chiesa, si aprì addirittura una voragine. Più tardi vennero effettuati lavori interni di messa in sicurezza da parte della Provincia Autonoma di Trento e il pericolo così rientrò. In località Nassi, ma per poche decine di metri nel Comune di Giovo e proprio sul confine con la provincia di Bolzano morì la prima vittima attribuita al Comitato per la liberazione del Sudtirolo, il cantoniere Giovanni Postal. Aveva trovato uno strano involucro sul bordo della Strada Statale 12 e mentre si accingeva a controllare il suo contenuto ci fu lo scoppio che lo investì e uccise sul colpo. SimboliLo stemma e il gonfalone del comune erano stati concessi con deliberazione della Giunta provinciale di Trento n. 902 del 12 febbraio 1987.[9]
«D'azzurro, al martello da minatore d'argento, manicato al naturale, posto in palo, accostato da due falci messorie del primo, manicate del medesimo, incrociate su di esso. Il tutto sovrastante un uccello acquatico rivoltato di nero, posto in punta sulla sua ombra dello stesso. Corona: Murale di Comune. Ornamenti: Due fronde legate da un nastro di argento e rosso.»
«Drappo azzurro bordato d'oro del rapporto di 5/8 pendente da un bilico unito ad un'asta da cordone d'oro ad analoghe nappe, terminante in punta in 7 merli guelfi rovesciati, caricato dallo stemma comunale munito dei suoi ornamenti.» Monumenti e luoghi d'interesseArchitetture religioseArchitetture militariSocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[10] Amministrazione
Altre informazioni amministrativeIl territorio comunale ha subito nel tempo alcune variazioni: nel 1928 venne aggregato de imperio dal regime fascista insieme a Grumo al comune di San Michele all'Adige. Nel 1953 il comune di Faedo venne ricostituito (Censimento 1951: pop. res. 632), distaccandone nuovamente il territorio da quello di San Michele. Dal 2010 il comune di Faedo è parte integrante della Comunità Rotaliana-Königsberg. Nel 2020, in seguito a un referendum venne annesso nuovamente al comune di San Michele. Note
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