La distinzione tra farfalle e falene non risponde a una classificazione scientificatassonomica ma deriva dall'uso comune. In base a tale distinzione "popolare", alcuni autori del passato hanno proposto una distinzione tra ropaloceri (Rhopalocera, ossia le farfalle), che nella classificazione moderna corrispondono alla superfamigliaPapilionoidea[3][4], ed eteroceri (Heterocera, le falene[5]).
In base a questa distinzione, non scientifica, si possono osservare le seguenti differenze tra farfalle e falene: le farfalle hanno abitudini generalmente diurne, colori vivaci, antenne clavate, e ali chiuse a libro in posizione di riposo, mentre le falene generalmente hanno abitudini notturne, colori spenti, antenne a pettine o filiformi e ali aperte o a tetto in posizione di riposo[6][7].
Questa distinzione di comodo, al pari di quella tra macrolepidotteri e microlepidotteri, pur non essendo più ritenuta valida, viene talvolta ancora utilizzata dagli entomologi per ragioni pratiche, dato che corrisponde a differenze nei metodi di studio dei diversi gruppi.
Sono quattro le principali fasi di un ciclo vitale di una farfalla: uovo, bruco, pupa (o crisalide) e adulto[8][9][10][11].
Uovo: poco prima del momento della schiusa, l'uovo diventa scuro e il giovane bruco può essere visto muoversi al suo interno. Prima ritaglia una sorta di "coperchio" circolare nell'involucro rigido dell'uovo, quindi spinge il corpo fuori dell'uovo contorcendosi. Questa è una delle fasi di maggiore vulnerabilità. Una volta uscito, il bruco generalmente mangia il guscio vuoto dell'uovo. Ciò gli fornisce l'alimentazione necessaria alla sopravvivenza fino al momento in cui sarà riuscito a individuare la sua pianta ospite.
Bruco: il bruco sceglie uno stelo adatto e tesse un cuscinetto di seta, al quale attacca la coda. Quindi fissa una "cintura" dello stesso materiale, che fa passare attorno al centro del corpo e che rimane attaccata al supporto offerto dallo stelo. La cuticola del bruco si fende lungo il dorso e la pupa incomincia a emergere. Una serie di contorcimenti sospinge la cuticola del bruco verso la coda. Questa vecchia pelle viene abbandonata e una serie di uncini della coda viene fissata al cuscinetto sericeo. A questo punto la pupa assume la sua forma definitiva.
Pupa o crisalide: poco prima dello sfarfallamento, il colore della farfalla adulta diventa vagamente visibile. L'involucro della pupa si fende e la farfalla comincia faticosamente a uscire. Quando è completamente uscita, la farfalla emette dall'estremità dell'addome un liquido, detto meconio, contenente i prodotti di rifiuto accumulati durante lo stadio pupale. Dopo la schiusa, la farfalla rimane con le ali ripiegate e penzolanti e le espande pompando emolinfa nelle nervature alari. È importante che le ali dell'insetto si espandano abbastanza in fretta prima di indurirsi; in caso contrario, rimarrebbero deformate in modo permanente.
Adulto: la farfalla completamente sviluppata ha un tipo di vita totalmente differente da quella del bruco: mentre questo si nutre di foglie per crescere, la farfalla passa il tempo a succhiare il nettare dei fiori e ad accoppiarsi.
La farfalla più grande esistente è la Ornithoptera alexandrae, o farfalla della regina Alessandra, che può raggiungere un'apertura alare di 31 cm, una lunghezza corporea di 8 cm e un peso fino a 12 grammi.[12]
Le farfalle vivono in media un mese, ma alcune specie muoiono solo dopo poche ore, mentre altre sfiorano l'anno di vita. Le farfalle monarca, che vivono tra Canada, Stati Uniti e Messico compiono migrazioni di migliaia di chilometri, possono vivere da due settimane a otto mesi. In Costa Rica ci sono farfalle che non vivono più di due giorni, mentre la Vanessa antiopa può arrivare a sfiorare l'anno di vita[13].
In Europa è in atto un declino numerico di specie e di individui di farfalle, causato soprattutto dall'inquinamento e dal consumo di suolo con conseguente perdita di habitat[14].
Già nelle credenze popolari del mondo greco-romano, la farfalla che esce dalla crisalide era un simbolo dell'anima immortale (ψυχή; psyché) che abbandona il corpo del defunto. Anche il dio sonno (Ipno) fu raffigurato con ali di farfalla vicino alla testa, poiché il sonno era creduto una periodica liberazione dell'anima dai vincoli terreni. I Padri della Chiesa misero in rilievo la simbologia della Resurrezione collegata alla farfalla, una simbologia che rimase poi nell'arte cristiana dal Medioevo in poi.[19]
(EN) Scoble, M. J., The Lepidoptera: Form, Function and Diversity, seconda edizione, London, Oxford University Press & Natural History Museum, 2011 [1992], pp. xi, 404, ISBN978-0-19-854952-9, LCCN92004297, OCLC25282932.