Non fu presentata, come di consuetudine, a qualche salone dell'automobile, bensì fu fatta guidare da un direttore di gara della 24 Ore di Le Mans durante una edizione della celebre corsa[1].
Fu la prima Ferrari ad avere disponibili quattro comodi posti per i passeggeri, da qui l'appellativo 2+2 nella denominazione. Precedentemente erano già state realizzate delle Ferrari con quattro posti, ma quelli posteriori erano utilizzabili solamente da bambini, oppure da adulti per brevi tragitti, dato l'angusto spazio. Per ottenere ciò Pininfarina impostò il progetto basandosi sul telaio di 2600mm di passo della 250 GT Coupé, ma allungando il corpo vettura di 300 mm. Allargò anche il modello di 60 mm e avanzò il motore di 200 mm, tutto per incrementare lo spazio abitacolo. Nonostante queste modifiche il peso si incrementò di soli 80 kg. Il risultato fu un modello con una linea elegante e all'avanguardia per l'aerodinamica[1].
Cinquanta esemplari furono dotati di un motore da 4 l di cilindrata e furono rinominati 330 America. Avevano un propulsore di 3967cm³, con l'alesaggio e la corsa che erano rispettivamente di 77 mm e 71 mm. Questo propulsore erogava una potenza di 300 CV. La maggior potenza del motore consentì l'installazione di accessori come l'aria condizionata. I modelli però erano del tutto simili esteticamente alla 250 GT 2+2[1].
Il telaio era tubolare in acciaio. Le sospensioni anteriori erano indipendenti, con quadrilateri trasversali, molle elicoidali e barra stabilizzatrice. Quelle posteriori montavano un ponte rigido, puntoni laterali e balestre longitudinali. Entrambe avevano installati ammortizzatori telescopici. I freni erano a disco, mentre lo sterzo era a vite senza fine e settore dentato. La carrozzeria era coupé a 2+2 posti[1]. La velocità massima raggiunta dal modello era di 230 km/h[1].