Fontanèlice (Funtâna in romagnolo) è un comune italiano di 1 913 abitanti della città metropolitana di Bologna in Emilia-Romagna, appartenente alla regione storica della Romagna[4]. Sorge lungo il corso del fiume Santerno, a circa 18 chilometri a monte della città di Imola. Caratteristico il centro storico e di interesse naturalistico le formazioni geologiche e il paesaggio del suo territorio.
Si ritiene che il toponimoFontanelice possa derivare dall'unione del termine fontana, che in latino significa "sorgente", con la desinenza elice, dal verbo latino elicere, che significa "trarre fuori", far scaturire; quindi opera artificiale di captazione idrica[5].
Storia
Nel territorio dove oggi sorge Fontanelice sono avvenuti diversi ritrovamenti archeologici, a testimonianza di un'antica frequentazione: etruschi, galli e in seguito romani si sono succeduti su questo territorio collinare. Narsete, il generale bizantino che sconfisse i Goti invasori, donò all'imolese Marzio Coralto le terre dove questi fondò nell'anno 554 un castrum.
L'insediamento più antico si è accresciuto attorno al vecchio castello, che era contornato da mura e da un piccolo borgo[6]. Il successivo sviluppo urbano, di carattere medioevale, è ancora oggi evidente nell'impianto del centro abitato, raccolto attorno alla piazza su cui si affaccia l'ex palazzo pubblico, oggi sede dell'Archivio museo Giuseppe Mengoni[7].
Fontana (questo il primo nome del paese, che conservò fino al 1911) fu al fianco di Imola nelle lotte tra guelfi e ghibellini, ma poi passò con Bologna contro la stessa Imola, alleandosi con Tossignano. Fu feudo della famiglia Alidosi, proprietari di numerose altre terre circostanti, fino al 1424, quando poi divenne territorio governato dallo Stato pontificio.
Paolo IV nel 1556 concesse Tossignano, Fontana, e la Rocca di Codronco con altri comuni in investitura al nipote Antonio Caraffa, marchese di Montebello e capitano della guardia pontificia.
Durante le guerre tra lo Stato Pontificio e i duchi di Parma (1640) Fontana divenne luogo di stanziamento di truppe, così come negli anni successivi, al passaggio delle truppe tedesche (1713). Nel 1700 divenne feudo della famiglia Spada, col marchese Giacomo Filippo Amatore Spada di Bologna, il quale ebbe a successori i marchesi Francesco Maria Alerano nel 1706, Giuseppe Nicola nel 1723, e Leonida nel 1752. Quest'ultimo nel 1757 vendette il feudo al marchese Francesco Marvelli Tartagni di Forlì, che ne restò spogliato con l'invasione francese del 1797. Poi Fontana entrò a far parte della Repubblica Cisalpina (1801) con l'alternanza di presenze francesi e austriache che lottavano per il possesso dei territori della Romagna.
Nel 1815, con la Restaurazione e il ripristino del dominio pontificio, Fontana rientrò nella Legazione di Ravenna.
Nel 1832 fu intrapresa la costruzione della Via Montanara, terminata alcuni anni dopo, che attraversa Fontana e i territori imolesi fino al Granducato di Toscana.
Nel dicembre 1859, con il nascente Regno d'Italia, Fontana entrò a far parte della provincia di Ravenna, inserita nel Mandamento di Casola Valsenio.[8] Successivamente, nel 1884, passò sotto la provincia di Bologna[9]. Nel 1911 assunse il nome attuale (Regio Decreto 28 settembre 1911 n. 1096). Nel 1916 divenne capolinea della linea ferroviaria da Imola, che però venne chiusa nel 1944, in seguito alle distruzioni belliche.
La seconda guerra mondiale arrecò a Fontanelice pesanti distruzioni. A differenza di Imola, però, il paese fu liberato già nel 1944: il 30 novembre la 1ª Brigata britannica, e guardie della 6ª Divisione corazzata inglese, fecero ingresso nel paese. Per tutto l'inverno successivo, le truppe britanniche vi stabilirono una precaria linea del fronte[10].
Con la ricostruzione, Fontanelice si dotò di una nuova sede per il Municipio e furono costruite numerose case popolari. Una nuova fase di crescita per Fontanelice si svolse tra gli anni sessanta e settanta: si intensificò ulteriormente l'attività edilizia e nuovi quartieri a prevalente destinazione residenziale sorsero parallelamente alla strada Montanara. Nel 1973 fu costruito il complesso ricreativo-sportivo “Conca verde”, dotato di piscina all'aperto.
Stemma e Gonfalone
Al centro dello Stemma è la fontana il cui getto cade in una vasca in muratura. La descrizione ufficiale dello stemma è riportata in un decreto governativo del 21 gennaio
1961 firmato dal presidente del Consiglio Fanfani:
«D’azzurro, alla vasca di fontana esagonale, al naturale, con lo specchio d’acqua e lo zampillo ricadente in due cascate d’argento. Ornamenti esteriori da Comune.»
Nel marzo dello stesso anno un altro decreto definì il Gonfalone:
«Drappo partito di bianco e di azzurro, riccamente ornato di ricami d’argento e caricato dello stemma comunale con l’iscrizione centrata in argento: COMUNE DI FONTANELICE. Le parti di metallo ed i cordoni saranno argentati. L’asta verticale sarà ricoperta di velluto dai colori del drappo, alternati, con bullette argentate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma del Comune e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolorati dai colori nazionali frangiati d’argento.»
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa della Madonna della Consolazione (XIV sec.)
Santuario della Madonna del Rio (XVII sec.)[11]. Nel 1638 fu rinvenuta un'immagine mariana in terracotta lungo il Rio Casale. In seguito sul luogo fu edificato un santuario. L'edificio è a pianta rettangolare con navata unica; presenta ai lati due semplici altari. A seguito dell’abbandono del santuario, nel 1972, l'immagine della Vergine è stata traslata nella chiesa di S. Martino di Gesso (comune di Casalfiumanese)[12].
Il Medioevo ha lasciato importanti testimonianze sul territorio di Fontanelice: oltre ai resti del castello di Fontana (il mastio quadrato, la prigione e tratti delle mura), inglobati successivamente dentro l'ex palazzo pubblico oggi sede dell'Archivio museo Giuseppe Mengoni, di grande rilevanza è il complesso della Torre di Fornione, antico feudo e residenza degli Alidosi, dove in un grande salone sono conservati gli affreschi, dipinti dall'artista faentino Giuseppe Pasini nel 1567, che ritraggono diversi membri della famiglia Alidosi; sono visibili inoltre i resti del castello di Codronco che diede origine al nobile casato imolese dei Conti Codronchi e del castello di Gaggio, con le sue due rocche, antico dominio della nobile famiglia Sassatelli.
Aree naturali
Notevoli sono le bellezze naturalistiche della stazione di Fontanelice del Parco fluviale del fiume Santerno (loc. Prato) con la scenografica Riva dei Cavalli e l'oasi di Termara.
Nel comune di Fontanelice sono presenti sette parrocchie facenti parte della Diocesi di Imola[15] Le sette parrocchie costituiscono un'unità parrocchiale.
Il principale luogo di devozione mariana è il Santuario della Madonna della Consolazione: l'immagine, un'icona della Vergine a mezzo busto con il bambino che regge il mondo, è attestata dal 1507. È invocata per le guarigioni da infermità, le pestilenze e le calamità naturali. Dopo il terremoto del 1672, i fontanesi chiesero la sua protezione e indissero un giorno di festa per l'8 settembre, giorno della Natività della Beata Vergine Maria.
Sagra della piè fritta (Pié frèta in romagnolo, il giorno di Pasquetta), dal 1957. Il clou della manifestazione è la tradizionale Corsa dei somari, nella quale si scontrano tra di loro gli otto rioni fontanesi: Cirenaica, Casetto San Pietro, Campomoro, Fornione, Prato-Gesso, Posseggio-Santa Margherita, Parioli e San Giovanni;
Fiume diVino (ultima settimana di giugno), dal 2002, manifestazione eno-gastronomica che si svolge presso un'ansa naturale del fiume Santerno immersa nel verde chiamata la "Riva dei Cavalli";
Antica Fiera (la domenica più vicina all'8 settembre). Tradizionale appuntamento che affonda le sue radici nel XVII secolo. Dopo il terremoto del 1672 gli abitanti invocarono la protezione della Madonna della Consolazione, patrona di Fontanelice. Si decise che ogni anno si celebrasse la sua festività. La prima edizione si tenne l'8 settembre 1688. Per secoli la Fiera fu una vetrina delle produzioni agricole del territorio fontanese e della media vallata del Santerno. Negli anni ottanta del XX secolo la manifestazione cessò. È stata ripresa nel 2006 su iniziativa dell'amministrazione comunale. Dal 2015 non si tiene più l'8 settembre, ma la domenica più vicina a tale giorno.
^Legge n° 2328 del 3 giugno 1884, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n° 138 del 9 giugno 1884
^Fontanelice fu il primo centro abitato della Valle del Santerno ad essere liberato dai britannici (Castel del Rio fu liberato dagli americani).
^I confini amministrativi e quelli parrocchiali non coincidono: il santuario si trova nel comune di Fontanelice, ma nel territorio della parrocchia di Gesso, che appartiene quasi tutto al comune di Casalfiumanese.
Vivoli Cesare Quinto Storia di Fontanelice, un paese della vallata del Santerno: 1815-1915, Tip. Fons Elix, Fontanelice 1997.
Galeotti Nevio Fons ilicis, Fontana Elice, Fontanelice: tra cronaca e storia con immagini di Fontanelice e Valle del Santerno, Tip. Grafica artigiana, Castelbolognese 1992.
Magnani Giovanni La Madonna della consolazione e il culto mariano a Fontanelice, Tip. Nuova grafica, Imola 1995.
Sonia Poli (con un saggio introduttivo di Giorgio Tamba) Archivio notarile di Fontanelice, Bologna: presso la Deputazione di storia patria, 1984
Emilio Prantoni, Lucano da Imola, pittore detto "Gaggio", Bacchilega editore, Imola, 2011.