Mediano di spinta[3], era impiegato prevalentemente con compiti di copertura[4]. Era anche un abile rigorista, il quarto in assoluto per reti realizzate dal dischetto nella storia della Reggiana[5].
Carriera
Giocatore
Transitato nelle giovanili del Torino, senza riuscire ad esordire in prima squadra, viene prestato per una stagione all'Empoli. Nel 1967 il Torino lo cede definitivamente alla Reggiana[6], con cui disputa da titolare sei stagioni (cinque di Serie B e una di Serie C)[3], sfiorando anche la promozione in Serie A.
Dopo l'annata 1972-1973, nella quale va a segno in 9 occasioni (record personale)[7], viene acquistato dall'Atalanta[8] appena retrocessa fra i cadetti. Chiude la stagione all'undicesimo posto segnando un gol. In seguito viene ceduto al Catanzaro.
In Calabria disputa due stagioni da titolare, la prima fallendo la promozione in Serie A solo allo spareggio contro il Verona[9], mentre nella successiva il Catanzaro conquista il primo posto[10]. Resta coi giallorossi anche nella stagione 1976-1977, riuscendo, a quasi 30 anni, ad esordire in Serie A, e ad andare a rete proprio nella partita di esordio (7 novembre 1976, nel pareggio interno contro la Roma). A fine stagione le presenze totali saranno 11, con la sola rete alla Roma e il ritorno immediato del Catanzaro in Serie B[11]. Nel novembre 1977 accetta un ulteriore declassamento, al Piacenza in Serie C, dove troverà poco spazio disputando 11 partite con un gol[12]. Conclude la carriera nella Mestrina, in Serie C2[3].
Appese le scarpette al chiodo, Vignando è stato anche allenatore della Pro Mogliano nei campionati 1979-1980 e 1980-1981 di Promozione Veneta[14]; allenò poi il Pordenone nella prima parte della stagione 1983-1984, venendo sostituito da Furio Flora[15].