Giovanni Cantoni (scrittore)Giovanni Cantoni (Piacenza, 23 settembre 1938 – Piacenza, 18 gennaio 2020) è stato uno scrittore, traduttore e apologeta italiano, fondatore ed ex reggente nazionale di Alleanza Cattolica. BiografiaFiglio di un reduce della Repubblica Sociale Italiana, dal padre ereditò il rifiuto del mito della Resistenza, trovando i propri modelli culturali nella filosofia idealista di Giovanni Gentile e nella mistica neo-pagana di Julius Evola. Per alcuni anni frequentò la casa fiorentina dello scrittore Attilio Mordini, unitamente al conte Neri Capponi e allo storico Franco Cardini. Dopo i cenacoli religiosi della casa di Via della Pergola, nel centro di Firenze, fu arruolato nei Centri per l’Ordine Civile, fondati nel '60 da Gianni Baget Bozzo per contrastare le aperture della DC, orientate a sinistra.[1] Nel 1960 aderì al "Centro studi tradizionali" di Torino e al Centro per l'Ordine Civile di Augusto del Noce e Gianni Baget Bozzo, che intendeva contestare la formazione di governi di centrosinistra, e curò la pubblicazione degli scritti del gesuita Luigi Taparelli d'Azeglio[2], fortemente critici verso il Risorgimento italiano, ritenuto la versione italiana della Rivoluzione francese. Negli anni Sessanta collaborò al quotidiano ufficiale della Santa Sede L'Osservatore Romano e a quello del Movimento Sociale Italiano, Secolo d'Italia[3]. L'interpretazione del cattolicesimo da parte di Cantoni era in buona parte un rivestire di connotazioni "cattoliche" alcune categorie del pensiero di Evola: così ad esempio il rifiuto dello Stato nazionale e l'esaltazione dell'Impero tipici del pensiero evoliano diventavano in Cantoni il rifiuto del Risorgimento italiano e l'esaltazione dell'Impero asburgico, così come l'esaltazione evoliana di una "aristocrazia" diveniva in Cantoni nostalgia del sistema feudale, ritenuto erroneamente caratteristica essenziale della Cristianità medioevale. Il rifiuto dell'asserito carattere "rivoluzionario" dell'Unità d'Italia portava Cantoni a distorsioni e mutilazioni della storia d'Italia e del cattolicesimo italiano, di cui trascurava del tutto la partecipazione al Risorgimento (che confonde con le derive di certo mondo cattolico post Concilio Vaticano II), l'adesione a un liberalismo costituzionale in opposizione all'assolutismo, l'opposizione di Alessandro Manzoni tra rivoluzione francese e rivoluzione italiana, il fatto che il movimento cattolico italiano, a differenza di parte di quello francese, non ebbe caratteristiche "legittimiste", il riconoscimento dell'opinione pubblica cattolica italiana nello Stato nazionale (che Cantoni considera "massonico"), dottrine e protagonisti del Partito Popolare e della Democrazia Cristiana, da lui ritenuti genericamente eretici e cedevoli verso le forze politiche di sinistra. Nei primi anni settanta, insieme a Mauro Ronco, attivista del movimento politico cristiano di destra "Europa Settanta", a Roberto de Mattei, esponente del Fronte Monarchico Giovanile e al carismatico Agostino Sanfratello, fondò l'associazione Alleanza Cattolica, di cui è stato reggente nazionale dal 1960 al 2016.[4] Dal 1972 al 2016 ha diretto la rivista Cristianità, organo ufficiale di Alleanza Cattolica. È anche rettore dell'Istituto per la Dottrina e l'Informazione Sociale (IDIS) che nel 1996 ha promosso l'iniziativa editoriale del Dizionario del pensiero forte. Nel 1994 ha ripreso a collaborare al Secolo d'Italia, quotidiano di Alleanza Nazionale. Dal 2000 ha collaborato con il Timone, mensile di formazione e informazione apologetica popolare. Suoi studi sono stati tradotti in spagnolo e in slovacco. Un elenco di suoi testi è stato pubblicato in Contributo per la bibliografia di Giovanni Cantoni, alle pp. 283-339 in A maggior gloria di Dio, anche sociale. Scritti in onore di Giovanni Cantoni nel suo settantesimo compleanno[5], a cura di PierLuigi Zoccatelli e Ignazio Cantoni (Edizioni Cantagalli, Siena 2008). Nel 2001 ha fatto parte del comitato scientifico della rassegna libraria "Città del libro" di Campi Salentina. Profondo conoscitore dei principali esponenti del tradizionalismo cattolico latinoamericano, fra i quali Plinio Corrêa de Oliveira, Nicolás Gómez Dávila e José Pedro Galvão de Sousa, sin dagli anni sessanta ha contribuito in modo determinante alla loro traduzione e diffusione in Italia. Opere
Curatele
Traduzioni
Varie
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