Nacque a Villasanta, in provincia di Monza nel 1892; la famiglia si trasferì a Rovereto, al tempo parte della Contea del Tirolo nell’Impero austro-ungarico, nel 1895, dove frequentò la Scuola Reale Elisabettinae iniziò le sue frequentazioni. In quegli anni conobbe tra le figure principali del periodo Fortunato Depero, Luciano Baldessari, Fausto Melotti e Umberto Maganzini. Si iscrisse all'Università di Vienna nel 1910 ma non poté ultimare il percorso degli studi a causa dello scoppio della prima guerra mondiale che vedeva l’Austria protagonista di un confronto su ogni fronte. Tiella partecipa alla grande guerra nelle file dei Kaiserjäger ed è mandato sul fronte orientale della Galizia dove è fatto prigioniero e liberato solo tempo dopo la fine del conflitto.
Al ritorno a Rovereto, riprese i contatti con Depero e conobbe vari esponenti dell'ambiente futurista, come Filippo Tommaso Marinetti, Luigi Russolo e Achille Funi. Conseguì gli studi a Venezia e quindi poté ripartire nel suo impegno di studio e ricerca architettonica, proprio dal linguaggio che stava formandosi dalla sua esperienza di studi. Da Rovereto infatti poté seguire la realizzazione di varie opere nell'intero Trentino-Alto Adige, partecipando attivamente al dibattito culturale Trentino sul recupero dei centri storici e la valorizzazione del tessuto urbanistico proprio sulla fine di un devastante conflitto in cui il mantenimento della tradizione italiana in architettura e il recupero di importanti radici culturali era la premessa per una identificazione non solo culturale ma morale con il territorio.
Tiella sfugge per il suo stile alle categorizzazioni del periodo fascista. Il suo lavoro nel progetto di edifici religiosi mantiene il contatto con quanto presente localmente in Trentino e prodotto nei secoli da maestranze diverse, bizantine, comasche e ladine, come nelle chiese di Albiano, Carano[2], Tesero, Moena ed altri. Progettò edifici scolastici a Isera, Noriglio e Tesero ed il rifugio Vincenzo Lancia[3][4]. Progettò opere dedicate alla memoria di personaggi illustri, come a Luigi Negrelli di Trento.
Giovanni Tiella sviluppò uno stile manierista, tra Futurismo e Metafisica e lasciandosi influenzare dal Bauhaus. Pur nella varietà mantiene forma squadrata con l'inserimento del curvilineo. Ricerca spazi, materiali e rivede il rapporto tra luce e spazio urbano. Delle sue opere restano diversi edifici e ville in provincia di Trento ma in particolare si dedica alle opere pubbliche. I monumenti a Negrelli e a Paolo Orsi mostrano il rapporto tra innovazione e archeologia mentre il rifugio Lancia sul monte Pasubio collega storia, biografia, architettura e natura alpina. Pone attenzione all'urbanistica, ne studia le forme e nelle vie storiche propone forme innovative senza rottura di continuità. A Rovereto progetta in via Dante la villa Casagrande, e in viale dei Colli la villa Maffei, poi villa Bini e villa Rocchetti.
Si dedica alle chiese di Costa Savina, Albiano, Carano, Tesero, Moena, Madonna del Feles, Garniga, S. Antonio di Mavignola, Strigno e Boccaldo. Suo è stato anche il progetto della Chiesa di Santa Croce, nel cui cimitero riposa.[3][4][1]
Opere letterarie critiche e raccolte
con Carlo Piovan, Giovanni Tiella, architetto e pittore, a cura di Riccardo Maroni, Trento, CAT, 1961, OCLC797185951.
Una copertina di Giovanni Tiella per il poemetto "Dicono i morti" di Riccardo Zandonai, Trento, 2014, OCLC898745580.
Marco Tiella (a cura di), Corrispondenza dalla Galizia: (1915-1919), Rovereto, dattiloscritto, 2002, OCLC801328415.
La casa natale di Antonio Rosmini, Rovereto, Comune di Rovereto, 1946, OCLC797522555.
con Manlio Belzoni, Il rifugio V. Lancia sul Pasubio, Rovereto, Comitato rifugio Vincenzo Lancia sul Pasubio, 1938, OCLC797807728.
con Fortunato Depero, Ernesto Piccoli, Guido Casalini ed altri, Numero unico: composto da un gruppo di artisti trentini per la Festa dell'uva di Rovereto, Rovereto, R. Manfrini, XIV [1936], OCLC78890070.
Archivio
Molta della documentazione dell'architetto, come lucidi, eliocopie, lettere, preventivi, atti contabili ed altro è conservato dalla biblioteca civica Girolamo Tartarotti di Rovereto.[5]
Riconoscimenti
All'architetto Tiella è stato dedicato un convegno tenutosi a Rovereto nel 2011[6] e sempre a Rovereto gli è stata intitolata una via urbana.
Gian Paolo Treccani, Monumenti e centri storici nella stagione della grande guerra, Milano, Angeli, 2015, ISBN978-88-917-2575-2.
Riccardo Maroni, Collana artisti trentini e di artisti che operarono nel Trentino. 7, Gigiotti Zanini pittore: Gigiotto Zanini architetto; Giovanni Tiella architetto e pittore; Giancarlo Maroni architetto; Luciano Baldessari architetto, Trento, Arti Grafiche Saturnia, 1977, OCLC888585039.