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Istituto Mater Boni Consilii

Istituto Mater Boni Consilii
(LA) Institutum Mater Boni Consilii
Nostra Signora del Buon Consiglio, patrona dell'Istituto
AbbreviazioneIMBC
TipoCattolici tradizionalisti sedeprivazionisti
Fondazione1985
FondatoreDon Francesco Ricossa
Don Giuseppe Murro
Don Franco Munari
Don Curzio Nitoglia
ScopoDiffusione della tradizione cattolica, precedente al Concilio Vaticano II
Sede centraleItalia (bandiera) Verrua Savoia
Area di azioneFrancia, Belgio, Austria, Italia, Ungheria, Germania e Paesi Bassi
Superiore GeneraleItalia (bandiera) Don Francesco Ricossa
Lingue ufficialilatino, italiano
Impiegati30, di cui:
  • 1 vescovo
  • 10 sacerdoti
  • 3 fratelli professi
  • 7 suore oblate
  • 5 seminaristi (2021)
Sito web

L'Istituto Mater Boni Consilii (IMBC) è un sodalizio o associazione di cattolici tradizionalisti aderenti alla tesi di Cassiciacum composta da chierici, religiosi e fedeli, fondata nel dicembre 1985[1][2]. L'attuale superiore dell'Istituto è il sacerdote e scrittore don Francesco Ricossa.

All'Istituto appartiene anche una congregazione di frati e di suore. Si occupano inoltre della direzione pastorale delle Suore di Cristo Re a Moncestino.

Storia

La chiesa di San Luigi ad Albarea (frazione di Ferrara), appartenente all'Istituto Mater Bonii Consilii.

In seguito all'evvento del Concilio Vaticano II e al nuovo orientamento del magistero ecclesiastico, l'arcivescovo francese mons. Marcel Lefebvre fondò la Fraternità sacerdotale San Pio X (FSSPX), in opposizione all'ecumenismo e alle riforme del Concilio.

Due professori del Seminario di San Pio X a Ecône, uno dei quali era il domenicano Michel Guérard des Lauriers (autore del famoso Breve esame critico del Novus Ordo Missae, e successivamente vescovo della linea Thục), dirigevano i fedeli circa tale problema dell'autorità nella Chiesa cattolica[3][4].

Nel 1979 la Fraternità dichiara intollerabile che i suoi appartenenti professino la non legittimità di Papa Giovanni Paolo II in quanto considerato da essa autentico Pontefice: in seguito, per tale motivo, sono stati espulsi dei sacerdoti e seminaristi. La stessa FSSPX, nel 1984, impose di sottoscrivere ai suoi ordinandi un'apposita Dichiarazione di fedeltà alla posizione della Fraternità nella quale si dichiarava che Giovanni Paolo II è legittimo Sommo Pontefice, di pregare per lui e di rifiutare quanto dovesse allontanarsi dalla dottrina cattolica tradizionale in materie come la libertà religiosa, l'ecumenismo ecc. poiché tali riforme sarebbero nocive per la Chiesa[5][6].

In seguito alla posizione presa della FSSPX, ossia il riconoscimento ufficiale dell'autorità legittima ecclesiastica con il conseguente obbligo di disubbidire abitualmente a coloro che vengono considerati come legittimi pontefici (cioè i papi che sostengono il Concilio Vaticano II)[7], nel dicembre del 1985 quattro sacerdoti italiani (don Francesco Ricossa, don Giuseppe Murro, don Franco Munari, successivamente consacrato vescovo, e don Curzio Nitoglia), insoddisfatti di tale posizione, lasciarono la Fraternità e si misero sotto la protezione della Madre del Buon Consiglio fondando l'Istituto Mater Boni Consilii[1][8], prima a Nichelino[9] (con seminario ad Orio) e successivamente a Verrua Savoia sempre in provincia di Torino.

Nel settembre 1986 don Ricossa e don Munari si recarono a Raveau per incontrare il vescovo, teologo mons. Michel Guérard des Lauriers e i loro dubbi furono chiariti per mezzo della condivisione della sua posizione teologica sulla situazione della Chiesa cattolica del Concilio Vaticano II[10] nota come Tesi di Cassiciacum o sedeprivazionismo; tale tesi afferma che la Sede Apostolica viene ritenuta materialiter occupata, ma formaliter vacante[11][12] almeno dal 7 dicembre 1965[13] (data della pubblicazione della dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae, sulla libertà religiosa). Tale tesi, quindi, si distingue dalla posizione sostenuta dalla FSSPX.

Nel maggio 1987 quindi i fondatori dell'IMBC scrissero una ritrattazione in un'Ammenda Pubblica della diffusione degli insegnamenti che professarono in passato quando appartennero alla FSSPX[14][15].

Il 25 novembre 1987 mons. Des Lauriers consacra all'episcopato il sacerdote dell'IMBC Franco Munari, che diviene pertanto il vescovo ufficiale dell'Istituto[16][17][18]. Tuttavia, il 26 ottobre 1990 mons. Munari abbandona l'Istituto ed il sacerdozio per ritirarsi a vita privata[19].

Dopo 12 anni di assenza di un proprio vescovo, periodo in cui l'Istituto ha fatto riferimento per le ordinazioni sacerdotali e le cresime a vescovi stranieri (a loro volta non in comunione con il Papa), il 16 gennaio 2002 il vescovo statunitense sedeprivazionista Robert McKenna (elevato all'episcopato da Des Lauriers nel 1986) ha consacrato all'episcopato Geert Stuyver, un giovane sacerdote belga dell'IMBC, che tuttora svolge il suo ministero di vescovo per l'Istituto Mater Boni Consilii[19].

Tra il 2006 ed il 2007 un altro sacerdote fondatore dell'Istituto, don Curzio Nitoglia, se ne allontana, non condividendo più la Tesi di Cassiciacum[19].

Opere, finalità e radicamento dell'Istituto Mater Boni Consilii

L'Istituto è impegnato a dare i sacramenti a celebrare le messe di San Pio V[20] secondo le rubriche di San Pio X[21] non menzionando il nome del papa nel canone (non una cum)[11]. L'Istituto possiede il seminario San Pietro martire a Verrua Savoia per la formazione dei sacerdoti e religiosi, svolge periodicamente gli esercizi spirituali di Sant'Ignazio, varie conferenze, organizza pellegrinaggi[22], è impegnato nell'editoria, scrive periodicamente la rivista Sodalitium[23]. è presente in Italia, Francia, Argentina, Ungheria, Paesi Bassi e in Belgio dove risiede il vescovo Geert Stuyver che amministra le cresime e l'ordine sacro[11][24].

All'Istituto sono poi collegati tre centri studi (il Centro Studi Giuseppe Federici[25], il Centro Studi Paolo de Töth[26] ed il Centro Studi Davide Albertario[27]), il cui scopo è lo studio e la difesa della dottrina cattolica; ad essi si aggiunge il Comitato San Simonino, che ha lo scopo di ripristinare il culto pubblico di Simonino di Trento, soppresso nel 1965 dall'arcivescovo Alessandro Maria Gottardi[28].

Ebbe gli auguri e la simpatia del vescovo sedeprivazionista Michel Guérard des Lauriers che ne approvò la finalità[29].

Note

  1. ^ a b Emanuele Dal Medico, All'estrema destra del Padre: tradizionalismo cattolico e destra radicale, ed. La Fiaccola, 2004, p. 97. «Tra questi si annovera l'Istituto Mater Boni Consilii, fondato nel 1985 da sacerdoti fuoriusciti per motivi di coscienza da Ecône e che dal 1987 aderiscono alla ‘tesi di Cassiciacum’, nome della rivista teologica che per prima la divulgò».
  2. ^ Sodalitium n. 55, dicembre 2002, p. 60, "Vita dell'Istituto". «Sodalitium (che si ispira nel suo titolo al Sodalitium pianum, l'associazione anti-modernista fondata da mons. Benigni con il plauso di San Pio X) nacque nel 1983, come rivista del Priorato di Montalenghe e poi di tutto il distretto italiano della Fraternità San Pio X, la congregazione fondata da Mons. Lefebvre. Nel 1985, i fondatori e gli altri redattori della rivista lasciarono la Fraternità per formare l'Istituto Mater Boni Consilii.»
  3. ^ (FR) Marie de la Trinité, Marie de Saint Jean, « Sous le voile », Correspondance II: 17 mai 1941 - 19 décembre 1950, Paris, Les Édition du Cerf, 2016.
  4. ^ con testi di Mons Guèrard des Lauriers, Primo articolo (Sodalitium N° 13): Introduzione al problema dell'autorità, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 23. «Fin dal 1975 il Padre Noël Barbara ed il teologo domenicano Michel L. Guérard des Lauriers orientavano i fedeli alla comprensione dell'autorità nella Chiesa.»
  5. ^ (FR) ZINS – Serment d'Ecône, DÉCLARATION DE FIDÉLITÉ AUX POSITIONS DE LA FRATERNITÉ SAINT PIE X (p.3 (PDF), su a-c-r-f.com. URL consultato il 12 settembre 2018.
  6. ^ Con testi di Mons Guérard des Lauriers, Primo articolo (Sodalitium N° 13) Introduzione al problema dell'autorità, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 25.«Si giunge così alla celebre posizione sulla Messa e sul Papa dal novembre 1979 nella quale si dichiara intollerabile nella Fraternità la posizione di chi nega la legittimità di Giovanni Paolo II. In seguito a questa dichiarazione un buon numero di sacerdoti e di seminaristi, anche se già diaconi, vengono espulsi dalla Fraternità e, dal 1984, si imporrà ai nuovi ordinandi di firmare prima della ordinazione una dichiarazione di fedeltà alle posizioni della Fraternità che inizia così: "Io sottoscritto, riconosco Giovanni Paolo II come Papa legittimo della Santa Chiesa cattolica. Perciò sono pronto a pregare pubblicamente per lui in quanto Sovrano Pontefice. Rifiuto di seguirlo quando si allontana dalla Tradizione cattolica, particolarmente in materia di libertà religiosa e di ecumenismo, come pure nelle riforme nocive per la Chiesa". Così, l'accusa infondata da Paolo VI a mons. Lefebvre di sottomettere i seminaristi ad un giuramento contro il papa, diventa realtà. Il passar del tempo, però, ha dato ragione ai previdenti del 1979: Giovanni Paolo II ha intensificato l'ecumenismo del Vaticano II. Mons. Lefebvre ripropone quindi l'ipotesi sedevacantista nell'Omelia a Ecône della Pasqua 1986: "È possibile che siamo nell'obbligo di credere che questo papa non è papa". Questa dichiarazione non impedisce alla Fraternità di mantenere in vigore la "dichiarazione" di fedeltà da far firmare agli ordinandi! Solo Dio conosce il seguito di questa serie di "colpi di scena" che sembrano più guidati dalla possibilità o meno raggiungere un accordo che dalla luce della Fede.»
  7. ^ Con testi di Mons Guérard des Lauriers, Primo articolo (Sodalitium N° 13) Introduzione al problema dell'autorità, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 23.«Non si può disobbedire (abitualmente almeno) ad un legittimo Papa. Non si possono rifiutare Concilio e nuova messa, coperti per natura dall'infallibilità del magistero ordinario universale e dall'assistenza dello Spirito Santo promesso alla Chiesa anche nella disciplina, se non si rifiuta la legittimità dell'autorità che avalla tali riforme, provandone la decadenza.»
  8. ^ Sodalitium N. 67, dicembre 2002 p. 2-3 Editoriale.
  9. ^ Con testi di Mons Guérard des Lauriers, Prefazione, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 3.«Nel 2005 ricorrono i vent'anni dell'Istituto Mater Boni Consilii che fu fondato nel dicembre 1985 a Nichelino, in provincia di Torino.»
  10. ^ Sodalitium N. 67, dicembre 2002 p.3 Editoriale.
  11. ^ a b c Veronica Roldán, 2. Le voci critiche verso il Papa, in nome della tradizione, in Papa Francesco e il cattolicesimo sud globale: L'impatto del suo pontificato in Italia, Milano, FrancoAngel srl, 2018, p. 145.«Alla destra di monsignor Lefebvre si è sviluppata una galassia di gruppi che si autodefiniscono "non-una cum", nel senso che non menzionano il Pontefice regnante alla Messa, dunque non lo riconoscono "veramente" come Papa. Sono fuori con la comunione con "questa" Chiesa cattolica, per loro stessa auto-definizione, e li possono ricondurre a tre posizioni.Innanzitutto vi è una posizione detta "sede-privazionista", rappresentata soprattutto da don Francesco Ricossa (figlio dell'economista Sergio Ricossa recentemente scomparso) e dall'Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia che pubblica la rivista Sodalitium. Essi si rifanno al domenicano padre Michel Guérard des Lauriers, grande teologo tomista, molto stimato quando era nella Chiesa cattolica, passato dopo il Concilio con mons. Lefebvre, per poi abbandonare anche quest'ultimo. Guérard des Lauriers elaborò la tesi per cui, dal 7 dicembre 1965, data di chiusura del Concilio ecumenico Vaticano II, la Santa Sede è occupata materialmente (materialiter) ma non formalmente (formaliter): il Papa eletto, infatti, afferma dottrine condannate come eretiche dai suoi predecessori e opera per il male della Chiesa. D'altra parte, essendo solo materialmente occupata, non è possibile indire un nuovo Conclave, e non resta che attendere che il Signore risolva il problema. Nel frattempo occorre agire come se il Pontefice non esistesse, nominando per esempio nuovi vescovi, celebrando proprie liturgie "non una cum", ecc.».
  12. ^ Con testi di Mons Guérard des Lauriers, Primo articolo (Sodalitium N° 13) Introduzione al problema dell'autorità, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 24. «Gli attuali occupanti non sono Papi formalmente (non hanno l'Autorità, non hanno la divina assistenza) ma possono essere ancora "papi" materialmente (canonicamente eletti, fino a prova del contrario, occupano la Sede Apostolica e potrebbero divenire formalmente Papi condannando gli errori). Quanto alla Fraternità San Pio X, la storia del suo atteggiamento nei confronti del problema dell'autorità è sconcertante.»
  13. ^ Con testi di Mons Guérard des Lauriers, Secondo articolo (Sodalitium N° 13) Intervista a Mons. Guérard des Lauriers o.p Curriculum vitae, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 29.« [...] questa tesi consiste nell'affermare la vacanza formale della Sede Apostolica, certamente a partire dal 7 dicembre 1965.»
  14. ^ Con testi di Mons Guérard des Lauriers, Appendice - Ammenda Pubblica, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 98. « [...] Ammenda Pubblica Per aver insegnato, o comunque lasciato implicitamente credere come conformi alla verità, nel periodo 1982-1985, durante la loro appartenenza alla Fraternità S. Pio X, i seguenti errori: 1) Il Pontefice romano gode dell'infallibilità solamente quando insegna "ex cathedra" (cioè definisce dei dogmi). 2) Il Magistero ordinario ed universale della Chiesa non è infallibile. 3) Il Concilio Vaticano II, in quanto concilio pastorale non è dogmatico, non può essere infallibile. 4) È lecito e doveroso disubbidire ordinatamente all'insegnamento dottrinale, morale e liturgico dell'Autorità legittima (Papa e Vescovi) pur riconoscendo alla stessa Autorità tutti i poteri che le sono propri secondo la divina costituzione della Chiesa. 5) È possibile che l'Autorità legittima (il Pontefice romano) promulghi ed imponga alla Chiesa universale delle leggi (rito della Messa, dei Sacramenti, Codice di diritto canonico) contenenti degli errori, delle eresie o comunque nocive al bene delle anime. 6) È possibile che un autentico Pontefice romano, vero Vicario di Cristo, sia al tempo stesso scismatico, apostata, in rottura con la Tradizione, e che i suoi atti siano considerati nulli. Le presenti erronee dichiarazioni feriscono moralmente il dogma cattolico concernente la divina costituzione della Chiesa, il suo Magistero, l'infallibilità della Chiesa e del Pontefice romano. A chiunque ne fosse rimasto scandalizzato, i signatari della presente pubblica ammenda chiedono perdono e preghiere, assicurando che, con l'aiuto di Dio, mai più si ripeteranno simili errori. In fede.»
  15. ^ Sodalitium N. 13 maggio 1987.
  16. ^ Domenico del Rio, C'è un Lefebvre italiano, su la Repubblica, 30 aprile 1988.
  17. ^ Con testi di Mons Guèrard des Lauries, Quarto articolo (Sodalitim N° 16) Consacrare dei Vescovi? don Francesco Ricossa, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 62. «Consacrazione episcopale di Monsignor Stuyver a Verrua Savoia il 16 gennaio 2002: due momenti della cerimonia».
  18. ^ Opportune Importune, marzo 2002 p. 5 «Il 16 gennaio mons. Mckenna ha conferito, nella chiesa dei SS. Pietro e Paolo di Verrua Savoia, la consacrazione episcopale al rev. Geert Jan Stuyver, responsabile dell'apostolato dell'Istituto in Belgio, per assicurare la presenza in Europa di un vescovo aderente alla tesi teologica di "Cassiciacum", che ritiene Giovanni Paolo II formalmente privo dell'autorità pontificia.»
  19. ^ a b c Tradizionalisti e sedevacantisti | Le Religioni in Italia, su CESNUR.
  20. ^ Sante Messe, su Sodalitium. URL consultato il 3 settembre 2016.
  21. ^ Sodalitium N.62, giugno 2008, p. 62 Benedetto XVI sostituisce la preghiera del Venerdì Santo per i Giudei nel messale del 1962 Mons. Donald J. Sanborn « [...] Si deve ricordare che ciò che ha causato il nostro allontanamento dalla FSSPX nel 1983, è stata la messa di Giovanni XXIII, cioè il messale del 1962. La ragione per cui l'arcivescovo Lefebvre voleva che tutti adottassero questo messale, rimangiandosi la sua precedente scelta di permettere le rubriche precedenti il 1955, era che in quel momento egli stava trattando molto seriamente con Ratzinger, per far sì che la FSSPX venisse riassorbita nella religione modernista. Egli mi disse personalmente che il Vaticano non avrebbe mai accettato che noi usassimo le rubriche precedenti il 1955, ed io vidi con i miei occhi i documenti riguardanti le trattative tra lui e Ratzinger, al cui centro c'era il messale del 1962, il cui uso sarebbe stato consentito alla FSSPX. [...] Nel 1983, quando i nove sacerdoti si opposero all'abbandono delle rubriche del Messale di san Pio X, del calendario e del breviario, pochi laici capirono l'importanza di questo gesto. La media dei laici non riesce a distinguere la messa tradizionale del 1962 da quella del messale precedente il 1955, cioè quello che noi usiamo. Ma, in realtà, le differenze sono importanti. Nei gesti e nei simboli della liturgia ci sono interi volumi di insegnamento.».
  22. ^ Opportune Importune giugno 2014 « [...] degli impegni di insegnamento (seminario e noviziati) e di apostolato ("centri di Messa", esercizi spirituali, campi per bambini, ecc...).»
  23. ^ Veronica Roldán, 2. Le voci critiche verso il Papa, in nome della tradizione, in Papa Francesco e il cattolicesimo sud globale: L'impatto del suo pontificato in Italia, Milano, FrancoAngel srl, 2018, p. 145. dell'Istituto Mater Boni Consilii di Verrua Savoia che pubblica la rivista Sodalitium.
  24. ^ Sodalitium N.66, aprile 2013 pp. 49-54.
  25. ^ Chi siamo, su Centro Studi Giuseppe Federici, 20 ottobre 2011. URL consultato il 10 giugno 2023.
  26. ^ Centro Studi Paolo De Töth, su paolodetoth.it. URL consultato il 10 giugno 2023.
  27. ^ Chi Siamo – Centro Studi Davide Albertario, su davidealbertario.it. URL consultato il 10 giugno 2023.
  28. ^ San Simonino da Trento, su San Simonino da Trento, 24 marzo 2023. URL consultato il 10 giugno 2023.
  29. ^ Con testi di Mons Guérard des Lauriers, Secondo articolo (Sodalitium N° 13) Intervista a Mons. Guérard des Lauriers o.p Intervista, in Il problema dell'autorità e dell'episcopato nella Chiesa, Centro Librario Sodalitium, 2005, p. 55.: «12) Sodalitium: Cosa pensate del gruppo di Sacerdoti e seminaristi italiani che si sono costituiti nell'Istituto "Mater Boni Consili" ?» Mons. G.: Istituto Mater Boni Consilii. Sono felice di manifestare a quest'istituto ed ai suoi membri, i miei auguri sovrannaturali e la mia fervente simpatia. Non posso che approvare la finalità dell'Istituto, visto che comporta il diffondere tra i fedeli ciò che precisamente credo essere la verità, e di cui l'essenziale è stato rammentato qui sopra.»

Bibliografia

  • Con testi di Mons Guérard des Lauriers, Il problema dell'Autorità e dell'episcopato, Centro Librario Sodalitium, 2005, ISBN 88-89596-11-2.
  • Sodalitium n. 13/18
  • Opportune Importune
  • Emanuele Dal Medico, All'estrema destra del padre: tradizionalismo cattolico e destra radicale, Ed. La Fiaccola, 2004.
  • Veronica Roldán, Papa Francesco e il cattolicesimo sud globale: L'impatto del suo pontificato in Italia, Milano, FrancoAngel srl, 2018, ISBN 8891773492.

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