Nichelino
Nichelino (Ël Niclin in piemontese) è un comune italiano di 45 851 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte, situato nell'area metropolitana di Torino a circa 5 km a sud dal capoluogo piemontese. Il 17 gennaio 2000 un decreto del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha assegnato ufficialmente a Nichelino il titolo di Città. Il monumento più importante della città è la prestigiosa Palazzina di caccia di Stupinigi, residenza eretta per i Savoia fra il 1729 e il 1733 su progetto dell'architetto Filippo Juvarra, oggi facente parte del circuito delle residenze sabaude in Piemonte che nel 1997 è stato proclamato patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Geografia fisicaTerritorioSituato alle porte meridionali di Torino, Nichelino è separato dal capoluogo piemontese a nord dal quartiere Mirafiori Sud grazie al percorso del torrente Sangone. La superficie del Comune è di circa 20,64 km²[5] con costituzione geologica uniforme, di natura alluvionale. Nichelino infatti, si trova in un territorio totalmente pianeggiante, in prossimità delle confluenze dei torrenti Chisola e Sangone nel fiume Po, presso la vicina Moncalieri, a est del comune. A ovest invece, confina con frazione Borgaretto di Beinasco, attraverso la prestigiosa Palazzina di caccia di Stupinigi, che confina anche con il comune di Orbassano, mentre a sud confina con frazione Garino di Vinovo. Il centro abitato è attraversato dal 45º Parallelo, la linea equidistante fra il Polo Nord e l'Equatore. StoriaFino al XVI secoloIn epoca romana la zona è un punto di passaggio sulla via delle Alpi e della Francia, poi le prime fonti storiche certe citano Nichelino come borgo della vicina Moncalieri. Carte antiche registrano le terre lungo il Sangone tra i possedimenti della potente vicina di casa[sarebbe Moncalieri?] e le citazioni ricorrono fino al Seicento quando la famiglia Occelli pone le basi per costruire il proprio prestigio e riscattare la futura città. Intanto la peste è la sciagurata protagonista delle cronache alla fine del 1500. Il primo caso documentato è registrato nel 1586 nel Palazzo Darmelli e proprio la borgata Palazzo è bollata come epicentro dell'epidemia. Furono venti i sospetti untori imprigionati e condannati a morte, giustiziati in piazza Castello a Torino. Il morbo impera e sarà debellato solo alla fine del 1600. XVII secoloLa famiglia Occelli, di origine cuneesi, compare sulle scene torinesi nella seconda metà del Cinquecento. La prima data certa che li lega a Nichelino risale all'acquisto del castello. È il 22 giugno 1694 quando Vittorio Amedeo II concede la Regia Patente al conte Niccolò Manfredo Occelli e ai suoi eredi, portando alla nascita del "Feudo di Nichilino". Per fregiarsi del titolo di Conti di Nicolino gli Occelli versano alle casse reali "lire dieci milla". Il feudo, il titolo nobiliare, l'amministrazione della giustizia, i diritti in tema di caccia e pesca del Sangone, l'organizzazione delle attività agricole, la definizione di pedaggi sono i privilegi conquistati grazie alla posizione finanziaria della famiglia. L'infeudazione ufficiale risale al 21 agosto dello stesso anno. Il 14 luglio 1705, mentre imperversa la guerra contro la Francia, con un versamento di "lire mille" alle Regie Casse il conte si vede riconoscere il diritto di nomina dei sindaci. L'epoca d'oro dei rapporti con gli Occelli e Nichelino però tramonta con il conte Niccolò Manfredo. Alla sua morte il legame si sfilaccia e all'orizzonte si affaccia la supremazia degli Umoglio, conti della Vernea e di Pramollo. XVIII - XIX secoloLa morte di Niccolò Manfredo Occelli spiana agli Umoglio, la famiglia rivale, la strada delle cariche pubbliche, che i signori della Vernea gestiranno nei primi decenni dell'Ottocento. Il secolo che vede gli Umoglio al potere tramonta, a Nichelino come in tutto il Piemonte, tra echi francesi. L'annessione alla Francia porta nelle pubbliche amministrazioni usi e costumi francesi. Le alterne vicende storiche che legano il territorio sabaudo ai francesi non inficiano il potere locale degli Umoglio e, nel 1833, la carica di sindaco è in mano loro. Nel 1824 s'insedia nel territorio nichelinese l'Arma dei Carabinieri, istituita da Vittorio Emanuele I il 13 luglio 1814. Quanto al resto, delle vicende ottocentesche nichelinesi restano labili tracce confuse negli avvenimenti torinesi. Tra i fatti che i documenti tramandano c'è la nuova dislocazione del cimitero, che nel 1836 è spostato dall'attuale centro città al rondò tra Via della Rimembranza e Via Pateri. Degne di nota il debutto sulla scena cittadina delle maestre donne, che nel 1854 affiancano i sacerdoti cui era tradizionalmente affidato l'insegnamento. Il 27 luglio 1854 Nichelino saluta il passaggio del primo treno sulla linea ferroviaria Torino - Pinerolo. XX secoloLe due guerre mondialiIl Novecento è tristemente caratterizzato dall'escalation di fatti che culminano in due guerre mondiali che non danno tregua all'Europa. Nella Nichelino, a forte vocazione agricola, la vita scorre come riflesso di quanto avviene nel resto d'Italia e del primo conflitto non restano tante testimonianze. Il 15 maggio 1939, quando già incombe la seconda guerra mondiale, Benito Mussolini in visita a Torino attraversa Nichelino. I sospetti antifascisti, fin dal giorno prima, vengono preventivamente incarcerati per due notti. Intanto i drammatici episodi dello scontro mondiale non risparmiano la città: bombardamenti, rastrellamenti ed eccidi sono all'ordine del giorno, mentre lievitano i fermenti che porteranno anche qui alla Resistenza. Il 30 novembre 1942 un bombardiere inglese precipita sul centro della città, distruggendo un intero palazzo, con un bilancio di venti vittime civili più gli otto aviatori rimasti intrappolati nelle lamiere[6]: una lapide in via S. Francesco d'Assisi ricorda il tragico episodio. La fine della guerra vede la nomina a sindaco di Rodolfo Camandona, prima fascia tricolore della Nichelino liberata, nominato dal Comitato di Liberazione Nazionale nel 1945. Immigrazione e lotte operaieArchiviata la seconda guerra mondiale, si fa strada il boom economico e, anche se la città non si distingue per le cronache, il suo destino e la sua futura reputazione ne sono fortemente influenzati. Città satellite di Torino, il territorio esplode sotto la spinta della massiccia immigrazione attirata dalla FIAT che è una potente calamita per chi cerca lavoro. L'etichetta di "dormitorio operaio" affonda qui le sue radici e la città sarà costretta a confrontarsi con questo marchio fino alla fine del secolo. Nel corso di 10 anni, dal 1950 al 1960, le statistiche della popolazione registrano un incremento significativo e i residenti passano dai 7.257 del 1951 a 14.907 del 1961, ma la vera impennata va dagli anni sessanta ai settanta con 44.837 residenti nel 1971 e il picco nel 1974 quando l'esplosione demografica porta la popolazione alle soglie delle 50.000 persone. L'impegno degli anni a venire è dedicato a dotare il territorio dei servizi necessari per trasformare l'antico paese in moderna cittadina. La richiesta da parte della gente è pressante. Il 12 giugno 1969 operai, studenti e associazioni di inquilini firmano un volantino per sostenere la formazione di comitati nati per rifiutare gli aumenti degli affitti, sostenere la discussione nelle fabbriche e formare comitati di lotta. È la legittimazione di un malcontento destinato a sfociare in una protesta che farà da apripista in tutta Italia. Prende corpo a Nichelino la battaglia per la casa che si amplificherà fino a portare all'approvazione degli affitti ad equo canone. La richiesta di case è pressante, altrettanto incombente è il potere di chi ne possiede e può minacciare sfratti. Venerdì 13 giugno 1969 viene occupata la sala del Consiglio del Municipio cittadino e i manifestanti tengono il presidio per 13 giorni. Il "colpo di mano" indetto dal movimento studentesco e dai rappresentanti locali del Partito Comunista, mira a ottenere il blocco degli affitti. Infine, il comune di Nichelino annuncia la costituzione di un servizio di assistenza gratuito agli inquilini e s'impegna a realizzare abitazioni popolari. SimboliLo stemma e il gonfalone sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica dell'11 settembre 2001.[7] «D'oro, alla bordatura di azzurro, alle tre rondini, di nero, imbeccate, allumate, membrate del campo, bene ordinate. Ornamenti esteriori da Città.» Lo stemma riprende il blasone dell'antica famiglia piemontese degli Occelli (d'oro, a tre rondini al naturale, 2 e 1) che furono feudatari del luogo. Il gonfalone è un drappo di giallo con la bordatura di azzurro. Monumenti e luoghi d'interesse
SocietàEvoluzione demograficaNel 1855 il comune aveva una popolazione di 905 persone, che formavano 188 famiglie.[8] Le forti ondate immigratorie del dopoguerra hanno determinato un raddoppio della popolazione tra gli anni 1951 e 1961 e hanno successivamente triplicato i residenti in un solo decennio, dal 1961 al 1971. Abitanti censiti[9] Etnie e minoranze straniereAl 31 dicembre 2022 la popolazione straniera era di 2585 persone, pari al 5,5% della popolazione.[10] CulturaScuoleNel comune di Nichelino hanno sede otto scuole primarie, quattro scuole secondarie di primo grado (A. Manzoni, S. Pellico, Martiri della Resistenza di Nichelino e Garino, Montalcini-Moro), due scuole secondarie di secondo grado (liceo "Erasmo da Rotterdam"[11] e liceo "J.C. Maxwell") e due scuole professionali (Enaip Piemonte[12] ed Engim[13][14]). Dal 1989 è presente l'Università della Terza Età,[15] conosciuta come UNITRE. BibliotecaLa Biblioteca civica "Giovanni Arpino"[16] membro del progetto SBAM (Sistema Bibliotecario Area Metropolitana) venne fondata nel 1971,[17] dal 1993 ha sede nel nuovo edificio di 1500 m² in Via Turati. All'interno si trova la Ludoteca Comunale La Bottega dei Sogni nata nel 1994 che collabora con le scuole e organizza laboratori. LibrerieLa libreria Il Cammello[18], aperta nel 2011, è gestita interamente da volontari e organizza eventi culturali di vario genere. Centro culturale giovanileInaugurato il 25 aprile del 2014, chiamato "Open Factory"[19] ed intitolato a Marco Fiorindo, giovane musicista nichelinese prematuramente scomparso. Il centro propone varie attività in ambito culturale di cooperazione sociale e aggregative. TeatriIl Cinema-Teatro Superga fu chiuso alla fine degli anni settanta dopo alterne vicende, anche a seguito delle norme di sicurezza imposte successivamente al drammatico incendio del Cinema Statuto di Torino. Ristrutturata e riconvertita in teatro (498 posti con platea più galleria ed il palcoscenico di 150 m²) la struttura venne inaugurata nel 1999, prendendo il nome di Teatro Superga. MediaGiornaliNichelino Comunità,nasce nel 1977 (reg. Tribunale di Torino n. 2689/77). Mensile di informazione della comunità cristiana, tiratura 20 000 copie, diretto (dalla nascita a tutt'oggi) dal giornalista Mario Costantino, mentre la figura di vicedirettore è invece ricoperta dal dottor Paolo Bartolomeo Colombo. Nichelino città, nasce nel 1997 (reg. Tribunale di Torino n. 5032/97). Mensile di informazione della Giunta Comunale, tiratura 24 000 copie, diretto (dalla nascita fino all'inizio del 2020) dal giornalista e scrittore Antonio Infuso, a cui è succeduto il giornalista Gianni Giacobino. RadioRadio Nichelino Comunità[20] nasce il 15 marzo 1978 su volere del consiglio pastorale della SS. Trinità per raggiungere coloro che non potevano comunicare direttamente con la comunità. È una delle radio più vecchie del Piemonte e copre con le sue frequenze le province di Torino (FM 107,400), Asti e Cuneo. MusicaBanda Musicale "Giacomo Puccini" Nichelino APS: Fondata il 15 marzo 1868, la Banda Musicale "Giacomo Puccini" Nichelino APS rappresenta una delle principali associazioni di promozione sociale del territorio nichelinese. L'associazione partecipa attivamente alla vita di Nichelino, accompagnando i cortei durante le celebrazioni istituzionali, gestendo corsi di formazione musicale e organizzando e prendendo parte ad eventi culturali inseriti nella Città metropolitana di Torino, così come in altre città italiane e a Caluire-et-Cuire (Francia) e Victoria (Malta), gemellate con Nichelino. Geografia antropicaSuddivisioni amministrativeLa Città è suddivisa come organizzazione territoriale in sette quartieri[21] (tra parentesi l'anno di fondazione):
Infrastrutture e trasportiLa città è servita dalla Tangenziale Sud di Torino attraverso due svincoli:
La stazione di Nichelino è posta sulla linea ferroviaria Torino-Pinerolo, che ferma sul territorio comunale nella stazione lungo la strada per Candiolo. La vicina Moncalieri, al di là della ferrovia, è accessibile dalla sopraelevata di zona Mongina o dal sottopasso di Via Pastrengo. Per la linea autobus, la città è servita sia dalla rete suburbana di Torino con le linee 35, 35N, 1 (Urbana di Nichelino), 14, 96 e 39, sia dalla Sadem con le corriere provinciali. A circa un chilometro e mezzo dal comune (esattamente al confine tra le città di Torino e Moncalieri) si trova la stazione Bengasi della metropolitana. È possibile raggiungerla tramite la linea autobus 35. Amministrazione
Gemellaggi
Patti di amiciziaNichelino ha costituito patti di amicizia con:
SportCalcio e Calcio a 5La società calcistica A.S.D. Onnisport Club 1972[30] fondata nel 1972, partecipa con quattro squadre a campionati dilettantistici regionali. Nel comune aveva sede la società di calcio U.S. Nichelino 1929[31] fondata nel 1929 e rimasta in attività fino al 2012, è stata assorbita dalla Società A.S.D. Nichelino Hesperia 1996.[32] La squadra di calcio a 5 locale è l'A.S.D. Uniconet Gems Nichelino,[33] fondata nel 2010, partecipa a campionati dilettantistici. Nel comune è presente una sezione dell'Associazione Italiana Arbitri "Antonio Pairetto".[34] NuotoPer il nuoto ha sede nella località la società A.S.D. Centro Nuoto Nichelino,[35] nata nel 1982. Impianti sportivi
Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni
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