Sicuramente piccoli insediamenti umani erano già presenti in epoca preromana, come testimoniato dalla toponomastica e dalle incisioni rupestri. Sempre la toponomastica evidenzia l'utilizzo del territorio in epoca romana e poi in epoca longobarda. È però intorno all'anno Mille che si ha un maggiore sviluppo dei centri abitati che formano il borgo con la fondazione nel 991 di un piccolo priorato femminile di monache benedettine. Proprio a questo monastero, dedicato a santa Anastasia, dipendente dall'abbazia di San Mauro di Pulcherada che il luogo deve il nome. I benedettini daranno impulso alle coltivazioni ed allo sfruttamento delle risorse esistenti anche con la costruzione di muri a secco per terrazzare i pendii, con la creazione di una rete di sentieri che univa i centri abitati con i pascoli di alta quota. A testimonianza della presenza benedettina resta il bel campanile romanico (XII secolo) della parrocchiale di Monastero Capoluogo.
Nel Medioevo Monastero ha sempre seguito le sorti della Castellania di Lanzo, alla quale apparteneva. In quel periodo numerose furono le liti con i paesi confinanti, talvolta sfociate in vere e proprie battaglie, per il possesso dei territori degli alpeggi di alta quota, da sempre principale fonte di reddito per il comune. A partire dal XIII secolo circa, la "Comunità di Monastero" è menzionata in documenti sia civili che religiosi.
Nel 1724 viene eretto in feudo, col titolo di Contea, a favore dei Giriodi, Signori di Costigliole Saluzzo. Nel 1769, su istanza dei Baroni Chionio, Signori del luogo, viene eretta a Chiaves la Parrocchia di San Giovanni Evangelista. Il toponimo Chiaves sembra derivare dal ruolo riconosciuto alla zona quale "chiave del Canavese". Nel 1862 Monastero assunse l'attributo "di Lanzo" per evitare omonimie.
A partire dal 1880 si è verificato un progressivo spopolamento legato all'impoverirsi di un'economia locale basata prevalentemente sull'agricoltura, ma che negli ultimi anni ha potuto anche trovare un'importante risorsa nel turismo estivo.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone del comune di Monastero di Lanzo sono stati concessi con decreto del presidente della Repubblica del 1º aprile 1977.[4]
«Stemma inquartato: il primo d'azzurro, al campanile romanico di pietra al naturale; il secondo di rosso, all'abete al naturale, nodrito su di un monte all'italiana di sei cime d’oro; il terzo d'argento, ad un castagno al naturale, nodrito su di un monte all'italiana di sei cime di verde; il quarto d'oro, ad una mucca al naturale, pascente su campagna erbosa. Ornamenti esterni da Comune.»
Il gonfalone è un drappo partito di rosso e d’azzurro.
Società
Evoluzione demografica
Negli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente si è ridotta del 75% .