Druento
Druento (AFI: /dru'εnto/; già Druent /dru'εnt/ prima del fascismo[4] e tuttora così in piemontese, [dry'εŋt]) è un comune italiano di 9 027 abitanti della città metropolitana di Torino, in Piemonte. Il toponimo Druent, rimasto fino agli anni trenta del Novecento, è una forma di superlativo assoluto dell'aggettivo dru (AFI: ['dry:]) e significa dunque "fertilissimo". Geografia fisicaDruento sorge su una pianura tendente al collinare tra i monti givolettesi e la pianura ospitante Torino. Fa parte di quell'insieme di comuni che costituiscono la prima cintura ovest della periferia torinese. La città è bagnata dal torrente Ceronda nel quale, appena a nord del capoluogo, confluisce il Casternone. StoriaI primi riferimenti al nome Druent si hanno nel 1196, quando Enrico, signore della Viscontea di Baratonia, in un documento relativo ad una donazione di un monastero lo cita. Successivamente il 12 febbraio 1263 i signori Guglielmo Aynardi, Giovanni Aynardi (signori di Rubianetta), Pietrino Frotta, Giovanni Frotta, Giovanni Grasso e Raimondo Attone stipulano un atto in cui affermano di impegnarsi a costruire un borgo con i propri mezzi, oltre il torrente Ceronda, come riparo nel caso di una interruzione delle comunicazioni con Torino. I fratelli Aynardi costruirono quindi un castello, sulla cima della collina che sovrastava il borgo e successivamente ci fu un fiorire di case e strutture tutto intorno alla fortezza. Venne così costruita la chiesa di San Michele accanto al castello e furono sollevate le mura di cinta che chiudevano il borgo lungo le rive dei canali e dei fossati scavati per prevenire attacchi di assalitori. Nel XV secolo il feudo passò nelle mani della famiglia Alaxini-d'Alascio, discendenti dalla famiglia Alaxini-Alascio.[5] Giacomo de Alaxio rettore dell'Università di Tolosa vendette parte del feudo al duca Emanuele Filiberto di Savoia nel 1755.[6] SimboliGli Aynardi scelsero come simbolo del nuovo insediamento una pianta di salvia che all'epoca era già conosciuta per le sue proprietà medicinali e con essa si volle far intendere che il borgo rappresentava una salvezza dal pericolo delle acque della Ceronda e che esso nasceva in un luogo salubre, nel punto più fertile di tutto il territorio di Rubianetta. All'originaria pianta di salvia, vennero aggiunte nel tempo due falci addossate, piantate nel terreno ed inclinate verso il gambo. Il disegno definitivo venne sancito con delibera del consiglio comunale del 6 maggio 1932[7] e lo stemma venne ufficialmente riconosciuto con D.P.C.M. del 21 ottobre 1946.[8] Una versione dello stemma è descritta nella Bibliografia storica degli Stati della monarchia di Savoia del 1893.[9] Il gonfalone è un drappo di azzurro. Monumenti e luoghi di interesse
EconomiaAgricoltura e allevamentoDotata di un territorio ricco di suoli ad alta fertilità, Druento è circondata da terreni liberi destinati all'agricoltura intensiva del granturco e del grano e all'allevamento di ovini e bovini. IndustriaCome gli altri comuni della cintura torinese, Druento ha ospitato molti immigrati che dalle campagne piemontesi, dal sud Italia e dalle Tre Venezie cercavano lavoro nelle grandi città del nord. La maggior parte di questi erano operai della Fiat o di fabbriche dell'indotto. Col tempo sullo stesso territorio druentino sorsero fabbriche e industrie manifatturiere per la creazione di componentistica per auto, come ad esempio la Trico Italy (la vecchia Champion Spark Plug), mentre per la produzione di cavi elettrici la Mantovani & Serazzi ed infine per la produzione di vernici la Covema Vernici[10]. CommercioDruento ha un lungo asse viario (costituito dalle via Roma e via Torino) su cui si affacciano la maggior parte degli esercizi commerciali della cittadina. Il centro storico, rifatto da pochi anni, viene chiuso per la manifestazione "Festa del Villaggio" che si tiene a cadenza irregolare durante le stagioni calde in cui tutti i commercianti sono chiamati a tenere aperti i propri negozi, oltre il normale orario di apertura, ed esporre bancarelle lungo la via. In queste occasioni vengono venduti anche prodotti tipici piemontesi, specialmente miele e cioccolato. Il mercato settimanale si svolge ogni mercoledì e sabato mattino lungo il viale alberato corso Carlo Brero. Altri settoriCome per l'industria, la maggior parte dei residenti ha un lavoro all'esterno della città, un grosso numero si sposta ogni mattina a Torino e verso le città limitrofe. Druento ha poi diversi esercizi di carattere sportivo, costituiti dall'oratorio "L'Isola che c'è" (con i suoi campi di calcetto, pallacanestro, pallavolo e le sue numerose attività), dal palazzetto dello sport (tennis, arti marziali, palestre, pallacanestro, pallavolo) e dal centro Golf Druento. TurismoIl comune di Druento ha realizzato una guida turistica ed una cartina del paese [3] scaricabili gratuitamente dal sito istituzionale del Comune. Infrastrutture e trasportiLa strada provinciale numero 8 Torino-Druento collega i comuni montani della fascia ovest al capoluogo. Il comune di Druento è collegato a Torino mediante austoservizi gestiti da GTT, tra cui l'autobus 59 che in 40 minuti porta in piazza Solferino, in pieno centro storico di Torino. Dal 1884 al 1951 Druento fu capolinea di una tranvia proveniente da Torino: la localizzazione del capolinea è attualmente ricordata da un parcheggio denominato "Stazione". AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
CulturaBibliotecaA Druento è presente la biblioteca civica, dotata di un fondo su storia e tradizioni locali[12]. Ricorrenze e feste
SocietàEvoluzione demograficaLa popolazione è raddoppiata negli ultimi cinquant'anni, a partire dal 1961, come altri comuni dell'hinterland torinese. Abitanti censiti[13] StranieriSecondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Druento sono 626[14], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[15]: Problemi ambientaliIl 6 aprile 2012, su disposizione della Procura della Repubblica, funzionari della Procura, Arpa e Provincia hanno effettuato il sequestro preventivo dell'impianto di compostaggio CIDIU, (ex PUNTO AMBIENTE S.r.l. di proprietà per il 98% di CIDIU S.p.A. e per il 2% del Comune di Druento[16]). Tale impianto, destinato alla trasformazione in compost della frazione organica dei rifiuti solidi urbani è stato più volte indicato quale responsabile degli odori che hanno contaminato l'aria di Druento, Pianezza, Collegno e Torino Ovest.[17] La chiusura, fortemente criticata dal Sindaco, è stata accolta con sollievo dai cittadini che da due anni erano afflitti dai cattivi odori con conseguente riduzione della qualità della vita e del valore degli immobili. SportCalcioLa squadra di calcio a 11, la Druentina, milita in Promozione, mentre quella di calcio a 5, la Polisportiva Druento, gioca nel campionato di C2. Note
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