Cambiano
Cambiàno (Cambiagn in piemontese) è un comune italiano di 5 898 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte. Geografia fisicaTerritorioIl paese è situato ai piedi delle colline torinesi, a pochi chilometri a sud-est del capoluogo. A est e a nord confina con le frazioni Pessione, Fontaneto, Cassano, Falcettini, Monza, Fortemaggiore e Fasano sotto Chieri, più una parte semi-collinare a ridosso di frazione San Pietro, le località Sauglio, San Martino, Benne di Pecetto e una parte di Pino Torinese, mentre a ovest confina con Trofarello, quindi a sud con Santena e una parte di Villastellone. Cambiano possiede anche due zone decentrate, frazione Madonna della Scala a nord, della quale una parte è condivisa col comune di Chieri, e la località Mosi-Mosetti, a est del paese. Origini del nomeÈ molto probabile che il toponimo origini da Cambius (unito al suffisso -anus), quasi sicuramente un nome di persona, latinizzato da un preesistente nome celtico. La presenza di antichi romani è attestata da alcuni reperti circostanti, risalenti all'incirca al III secolo, quando già nella vicina Chieri fu confermata la presenza di una colonia. Il primo documento nel quale compare il toponimo, risulta, comunque, un atto di vendita del 959. In esso, Ugo di Levaldigi vende a Bernardo di Masio e ai suoi fratelli Ugo e Aldo alcune terre chieresi; fra di queste vi era anche Cambiano, il cui nome fu scritto nella forma plurale Cambianis. StoriaNel periodo alto-medioevale, Cambiano subì le stesse sorti del territorio a cui appartenne, ovvero la Marca di Torino, quindi dal passaggio longobardo fino al Sacro Romano Impero, quando divenne una proprietà del vescovado torinese, poi sotto l'amministrazione del marchese tor Olderico Manfredi. Cambiano prestò sudditanza a Chieri nel 1248 assicurandosi, in cambio, una buona difesa militare. Questo spiega le numerose distruzioni subite agli inizi del XIV secolo. È molto probabile che il suo castello fu distrutto dalle armate torinesi nel 1319. Il 1345 fu teatro di scontri tra i Savoia e gli angioini, alleati coi francesi, contro il vicino Marchesato del Monferrato-Asti, con la famosa battaglia di Gamenario (ai confini con Santena), vinta da questi ultimi. Fu proprio in questo periodo, che i cambianesi si votarono ai santi Vincenzo e Anastasio, quest'ultimo già protettore di un vicino monastero astigiano. Tuttavia, soltanto due anni dopo, Cambiano ed i paesi limitrofi vennero assoggettati ai Savoia-Acaja[4] e, nel 1418, entrarono ufficialmente nel Ducato sabaudo. Nel 1618 poi, Carlo Emanuele I di Savoia concesse il feudo al nobile piacentino Scotti (o Scotto), ma questi morì senza eredi. Il comune venne quindi riacquistato nel 1642, dai ricchi chieresi Borgarelli. Nel 1630, il paese fu colpito prima dalla peste, poi dall'invasione dei francesi; nel periodo della guerra dei trent'anni, vinta la battaglia nei pressi de La Rotta di Moncalieri-Villastellone, le truppe francesi saccheggiarono barbaramente e s'accamparono proprio a Cambiano. Nel 1691, il paese fu poi ceduto al marchese Vittorio Carron di San Tommaso, che nel 1702 lo ricedette alla contessa Maria Margherita Tana, in cambio di Avigliana. Dalla contessa passò quindi a Giovanni Antonio San Martino-Provana di Parella. Nel 1769, venne acquistato dalla famiglia Turinetti, di cui si cita l'erede Brunone, un mecenate collezionista di quadri. Tuttavia, Cambiano fu nuovamente francese durante l'impero napoleonico. In questo periodo, il villaggio subì gravissimi danni (così come i vicini di Santena e Villastellone) dall'esondazione del rio Tepice, piccolo affluente del Po. SimboliLo stemma comunale fu deciso in base all'araldica sabauda, come simbolo di fedeltà, attraverso un cane bianco (scelto in assonanza con Cambiano = canem-album) in campo rosso (i colori sabaudi). Il gonfalone è un drappo rettangolare di azzurro. Monumenti e luoghi d'interesse
SocietàEvoluzione demograficaNegli ultimi sessanta anni, a partire dal 1961, il comune ha raddoppiato la propria popolazione residente. Abitanti censiti[7] Etnie e minoranze straniereSecondo i dati Istat al 31 dicembre 2017, i cittadini stranieri residenti a Cambiano sono 243[8], così suddivisi per nazionalità, elencando per le presenze più significative[9]: CulturaBibliotecaA Cambiano è presente la biblioteca "Fratelli Angelo e Stefano Jacomuzzi". Originariamente nata nel 1964 come punto prestito dipendente dalla biblioteca di Pinerolo, iniziò ad ampliare il suo patrimonio grazie a contributi regionali e comunali e spostò la sua sede da locali all'interno del Palazzo Comunale alla "Piccola Casa San Giuseppe", originariamente un ricovero per anziani donato alla Piccola Casa della Divina Provvidenza dalle sorelle Garrone, e luogo di esercitazioni al pianoforte per conto della Corale Vivaldi. Tuttavia, all'inizio i locali non vennero considerati agibili per il riscaldamento mancante, e la nuova sede fu operativa dal settembre 2009. La biblioteca è intitolata a due noti professori del luogo: Angelo Jacomuzzi ebbe per vent'anni la cattedra di Storia di critica letteraria all'Università di Torino, e il fratello Stefano fu scrittore e professore all'Università di Torino in Storia della letteratura moderna e contemporanea[10]. EconomiaAnche se l'economia tradizionale rimase agricola (un importante ruolo fu svolto dalla vendita di terreni demaniali incolti, tra il 1846-1850) durante il XX secolo si realizzò un timido sviluppo industriale, incentrato soprattutto nel tessile, favorito sia dalla vicinanza con Chieri, che dal passaggio verso Asti-Alessandria, che permise un raggio più ampio per i commerci. Si costituì un buon incremento demografico del paese, sia attraverso l'immigrazione e integrazione di una consistente numero di persone provenienti dall'Italia meridionale negli anni '60, sia per l'insediamento produttivo della Fornace Carena e, nel 1982, del Centro studi e ricerche della Pininfarina. Per celebrare i 30 anni dalla fondazione del centro studi locale, la Pininfarina denominò "Cambiano" una sua concept car presentata al Salone di Ginevra nel 2012. Nel comune di Cambiano sorge il Museo Pininfarina. Base dell'economia locale rimane comunque l'agricoltura, che ha trovato nel pomodoro costoluto la sua produzione principale, culminando in una sagra, nata nel 1977, ogni prima domenica di settembre. Altro evento importante, nato dieci anni dopo, è la manifestazione di artisti e pittori per strada, chiamata "Cambiano come Montmartre". Infrastrutture e trasportiTra il 1881 e il 1949 il comune fu servito dalla tranvia Torino-Moncalieri-Poirino. Attualmente il comune è collegato a Torino tramite le linee 45 e 45/ gestite da GTT e la linea SFM6 del Servizio Ferroviario Metropolitano di Torino, tramite la stazione di Cambiano-Santena, che consente il collegamento anche con la città di Asti. Amministrazione
GemellaggiCambiano ha realizzato due gemellaggi con due comuni avellinesi da cui proviene la maggior parte degli immigrati dal Meridione nel paese: SportLa squadra di calcio locale è la società A.C.S.D. Cambiano, militante in Terza Categoria. È inoltre presente l'Associazione Sportiva Dilettantistica Graitesca Riding club[11] che fornisce lezioni di Equitazione e Salto Ostacoli. Note
Bibliografia
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Collegamenti esterni
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