Chiomonte
Chiomonte (Cimon in piemontese, Cháumount in occitano e Chaumont in francese) è un comune italiano di 839 abitanti della città metropolitana di Torino in Piemonte. Si trova in Val di Susa. Geografia fisicaChiomonte sorge a 750 m s.l.m. sulla riva destra della Dora Riparia, a circa 60 chilometri ad ovest da Torino, in alta Val di Susa. Il comune è sovrastato dal massiccio dell'Ambin che raggiunge la sua massima elevazione nella Rocca d'Ambin (3.377 m). Nel territorio comunale rientrano anche le due frazioni di Ramats, a 1000 metri s.l.m. sul versante sinistro della Dora, e Frais, a 1500 metri, centro sciistico e di villeggiatura estiva. Origini del nomeIl nome deriva dall'antica denominazione Caput Montium (o anche Calcis Mons, quest'ultima per via di certe cave di calce che vi si trovavano nel territorio)[5] o Caumontium.[6] StoriaIn origine, il centro abitato sorgeva sulla riva opposta del fiume, come testimoniano i resti di villaggi preistorici rinvenuti in regione Maddalena, dove oggi si trova il museo archeologico, con importanti testimonianze dell'epoca preistorica e celtica. Già nel periodo romano però il nucleo del paese si trovava sull'altro versante, più in alto rispetto al letto del fiume; passato in seguito sotto la giurisdizione francese, il comune di Chiomonte divenne la frontiera tra il territorio sabaudo e piemontese e quello francese del Delfinato. Nel 1629, il re di Francia Luigi XIII e il cardinale Richelieu soggiornarono a Chiomonte durante la guerra di successione a Mantova. Passato con tutta l'Alta Val Susa, sotto i Savoia con il trattato di Utrecht (1713), che pose fine alla guerra di successione spagnola, il paese ha poi conosciuto una fase di espansione e di industrializzazione agli inizi del Novecento, grazie alla ferrovia, alla centrale idroelettrica (la prima nella valle) ed a partire dagli anni cinquanta, all'affermazione della stazione sciistica del Frais, servita da una seggiovia (di nuova costruzione, aperta dal 6 gennaio 2011 e inaugurata il 5 febbraio 2011) che la collega alla stazione ferroviaria. Dopo la completa automatizzazione della centrale elettrica, l'economia si regge soprattutto sull'industria di conservazione di cibi surgelati, sulla ferrovia, sul turismo, soprattutto invernale (la frazione Frais è stata sede di allenamento durante i XX Giochi olimpici invernali di Torino 2006), e sulla produzione enogastronomica, in particolare formaggi (tome) e vini (da vitigni sia trapiantati, sia autoctoni, come l'Avanà). SimboliIl comune ha un proprio gonfalone e un proprio stemma che sono quelli storicamente in uso. Lo stemma raffigura il sole che coi suoi raggi fa maturare un grappolo di uva nera e un grappolo di uva bianca, con tralci e pampini, con il motto "Jamais sans toi"[7], che significa "mai senza di te" in francese. Il gonfalone è un drappo di bianco. Monumenti e luoghi d'interesse
Via FrancigenaIl concentrico è inserito nel percorso storico della Via Francigena, nel tratto proveniente dal Colle del Monginevro e da Oulx ed Exilles e successivamente dirigentesi verso il posto tappa di Susa.[9] SocietàEvoluzione demograficaNegli ultimi cento anni, a partire dal 1921, la popolazione residente è dimezzata. Abitanti censiti[10] Etnie e minoranze straniereSecondo i dati ISTAT al 31 dicembre 2009 la popolazione straniera residente era di 42 persone. Le nazionalità maggiormente rappresentate in base alla loro percentuale sul totale della popolazione residente erano: Lingue e dialettiA Chiomonte è tuttora parlata la varietà locale occitana, chiamata chiomontino (chamoussin). Il chiomontino appartiene, come le altre parlate occitane dell'alta valle della Dora Riparia, al gruppo del Brianzonese, che a sua volta appartiene alle varietà occitane vivaro-alpine. CulturaEventi
MediaStampaA Chiomonte nel 1986 è nata la pubblicazione La Rafanhauda, rivista pubblicata con cadenza irregolare che tratta di storia e lingua occitano-alpina locale. Di tale rivista sono stati pubblicati sei volumi tra 1986 e 1991 e nove volumi a partire dal 2011. EconomiaVino del ghiaccioNel territorio del comune dai primi anni Duemila sono state riprese le coltivazioni della vite e la produzione di vino di ghiaccio attraverso antiche tecniche che prevedono la vendemmia in epoca già invernale (metà dicembre), a temperature molte volte sotto lo zero per fermare il processo di fermentazione naturale degli acini congelati e quasi disidratati, con conseguente concentrazione degli aromi e degli zuccheri presenti[11][12]. Il vino che si produce è il San Sebastiano, ottenuto dalla vinificazione di uva Avanà in purezza[13]. AmministrazioneDi seguito è presentata una tabella relativa alle amministrazioni che si sono succedute in questo comune.
Altre informazioni amministrativeIl comune faceva parte della Comunità Montana Valle Susa e Val Sangone. Note
Bibliografia
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