La strada nasce nel VI secolo per una necessità strategica delle popolazioni longobarde che avevano bisogno di collegare la loro città principale, Pavia, con i ducati centro-meridionali di Spoleto e di Benevento, semicircondati da territori bizantini. L'esigenza di utilizzare una via sufficientemente sicura portò alla scelta di un itinerario sino ad allora considerato minore, che valicava l’Appennino in corrispondenza dell’attuale Passo della Cisa, e dopo la Valle del Magra si allontanava dalla costa in direzione di Lucca. Questo percorso prese il nome di “Via di Monte Bardone”, dall’antico nome del Passo della Cisa: Mons Langobardorum.
Dalla fine del VIII secolo, dopo la discesa in Italia di Carlo Magno a seguito della chiamata di Papa Adriano I e l'annessione dell'Italia settentrionale al Regno dei Franchi (774), il percorso iniziò ad essere conosciuto come Via Francigena, ovvero “strada originata dalla Francia”, e in una prima fase la sua destinazione finale iniziò ad essere identificata con Roma, sede del papato.
La prima testimonianza scritta che cita questo nome risale ad una pergamena risalente al 876 (Actum Clusio) conservata nell'Abbazia di San Salvatore sul Monte Amiata[2] e che si riferisce ad un tratto di strada nell'agro di Chiusi, in provincia di Siena.
Tuttavia, bisogna aspettare il 990 per avere la prima descrizione scritta del percorso: si tratta della relazione che Sigerico, arcivescovo di Canterbury dal 990 al 994, fece del suo viaggio di ritorno da Roma, dove si era recato per ricevere il Pallium, simbolo della dignità arcivescovile, dalle mani di Papa Giovanni XV. In questo suo breve documento, Sigerico annota i nomi delle chiese di Roma che ha visitato e descrive le 79 tappe del suo itinerario verso Canterbury, descrivendo in modo preciso i punti di sosta (mansiones).
La prima attestazione della via Francigena a sud di Roma risale invece al 1024, con il Privilegium Baiulorum Imperialium rinvenuto a Troia di Puglia, sulla via Appia Traiana[1]. Tuttavia una parte di tale percorso risultava essere già in uso nei secoli precedenti presso i devoti longobardi diretti al santuario di San Michele Arcangelo sul Gargano; tale primitivo itinerario è definito Via Sacra Langobardorum[3].
Tra i secoli XI e XIII la pratica del pellegrinaggio assunse un’importanza crescente; i luoghi santi della Cristianità a cui erano dirette le tre peregrinationes maiores erano: il Santo Sepolcro a Gerusalemme, la tomba di San Giacomo a Santiago di Compostela e le tombe degli apostoliPietro e Paolo a Roma[4]. La Via Francigena diventò quindi lo snodo centrale delle grandi vie della fede. Infatti, i pellegrini provenienti dal nord la percorrevano per dirigersi a Roma, ed eventualmente proseguire lungo la Via Appia verso il porto di Brindisi, dove s’imbarcavano verso la Terra santa. Viceversa i pellegrini italiani diretti a Santiago la percorrevano verso nord, per arrivare a Luni, dove s’imbarcavano verso i porti francesi, o per proseguire verso il Moncenisio e quindi immettersi sulla Via Tolosana, che conduceva verso la Spagna.
Una testimonianza scritta datata tra il 1154 e il 1160 è il Leiðarvísir (Itinerarium), scritto in norreno[5] dall'abateislandese Nikulás da Munkaþverá[6][7]. Il monaco, nel tratto italiano, effettua un percorso molto simile a quello di Sigerico, ma poi prosegue sulla via Appia Traiana per l'imbarco dai porti pugliesi. Dopo l'Italia, infatti, inizia un nuovo percorso marittimo che, toccando in più punti coste ed isole della penisola balcanica e della Grecia, conduce fino alla Turchia e poi a Gerusalemme. Dal diario emerge che il pellegrinaggio in quegli anni era molto frequentato da uomini provenienti da tutta Europa[8][9][10].
La Via Francigena divenne presto il principale asse di collegamento tra nord e sud dell’Europa lungo il quale transitavano mercanti, eserciti, pellegrini; un canale di comunicazione determinante per la realizzazione dell’unità culturale che caratterizzò l’Europa nel Medioevo. Il fatto che la via Francigena collegava le regioni più ricche del tempo (le Fiandre e l'Italia, passando per le fiere della Champagne) ne determinò l’uso crescente come via di commercio, portando all'eccezionale sviluppo di molti centri lungo il percorso. Nel XIII secolo i traffici commerciali crebbero a tal punto che si svilupparono numerosi tracciati alternativi alla Via Francigena che, quindi, perse la sua caratteristica di unicità, frazionandosi in numerosi itinerari di collegamento tra il nord e Roma. Per questo motivo iniziò ad essere conosciuta con il nome in Via Romea, non essendo più unica l’origine, ma la destinazione. Inoltre la crescente importanza di Firenze e dei centri della valle dell’Arno spostò a oriente i percorsi, relegando il Passo della Cisa a una funzione puramente locale e decretando la fine dell’antico percorso.
Percorso
La Francigena non era propriamente una via, quanto piuttosto un fascio di vie, un sistema viario con molte alternative.
Fino alle Alpi
L'asse centrale, quello seguito da Sigerico, corrispondeva alla "via di Fiandra" (route de la Flandre), la via commerciale che collegava le regioni più ricche dell'Europa tardomedievale: l'Italia e le Fiandre, passando per la Champagne, dove si tenevano le omonime fiere internazionali. Dalle Fiandre attraversava l'Artois (Arras), la Champagne (Reims), la Franca Contea (Besançon), valicava il Giura al Colle di Jougne, per arrivare a Losanna[13].
Gli Inglesi s'inserivano ad Arras, provenendo da Londra (Matthew Paris) e da Canterbury (Sigerico), e attraversavano la Manica fra Dover e Calais.
A oriente c'era un altro importante "corridoio", quello rappresentato dalla Valle del Reno[13]: Nikulás da Munkaþverá riferisce che i pellegrini prendevano il bordone a Utrecht o Deventer e poi proseguivano facendo tappa nelle città commerciali di Colonia, Magonza, Spira, Worms, Strasburgo, Basilea, infine, abbandonato il Reno, continuavano per Soletta, Avenches e Vevey[14]. Gli Scandinavi e i Tedeschi del Nord provenivano da Stade e arrivavano al Reno a Duisburg (Annales Stadenses) o a Magonza (Nikulás).
La variante occidentale era quella che partiva da Parigi, e a Troyes si immetteva nella "via di Fiandra". "Francigena" significa proprio "che nasce dalla Francia"[15].
Il passaggio delle Alpi: Moncenisio e Gran San Bernardo
La strada del Moncenisio si staccava già nella Champagne e si dirigeva verso Beaune, da dove scendeva la valle della Saona fino a Lione. Poi proseguiva per Chambéry, risaliva la Valle dell'Arc fino al Colle del Moncenisio, dove sin dall'825 è documentato l'Ospizio del Moncenisio, un punto tappa ad peregrinorum receptionem[16]. Di lì la Via, conservata ancora oggi per ampi tratti, scendeva a Novalesa, dove oltre all'Abbazia del 726, nel borgo antico è visibile parte di una locanda medioevale detta Casa degli affreschi per le sue decorazioni[17]. Significativamente, presenta in facciata affreschi con gli stemmi delle regioni europee di provenienza e di destinazione degli avventori che attraversavano il valico del Moncenisio[18].
Quindi, percorrendo tutta la Valle di Susa, passando dalla Sacra di San Michele ed infine per l'abbazia di Sant'Antonio di Ranverso, raggiungeva Torino e poi Chivasso e Vercelli[13], oppure costeggiava il Po lungo l'antico Itinerarium Burdigalense, fino a Pavia. Politicamente, i due valichi erano controllati su entrambi i versanti dai conti di Savoia, che oltre alla terra d'origine, governavano anche sulla Val di Susa, la Valle d'Aosta ed il Basso Vallese. E il dominio sui passi alpini era la ragione della loro potenza[19]. Fino al Duecento il valico del Gran San Bernardo era più usato. Nel corso di quel secolo si affermò il percorso del Moncenisio, soprattutto per chi proveniva dalla Francia[20].
Il passaggio del Po
Da Vercelli in poi gli itinerari si riunivano: passavano per Robbio, Mortara e Pavia[21].
Il passaggio del Po in barca fra Corte Sant'Andrea, alla confluenza tra i fiumi Po e Lambro, e Calendasco, presso Piacenza, è riconosciuto come Transitus Padi, fin dal 1994, dal Consiglio d'Europa e dal 2009 anche da due Ministeri italiani[22]. In realtà sono attestati vari porti fluviali di Piacenza, ma soprattutto le numerose modifiche del percorso del Po impediscono di individuare il punto in cui i pellegrini attraversavano il fiume[23].
Il valico dell'Appennino settentrionale avveniva attraverso il Passo della Cisa, che allora si chiamava Monte Bardone. Questo nome derivava dall'espressione latina Mons Langobardorum ("monte dei Longobardi") poiché i Longobardi, per andare dalla loro capitale Pavia al Marchesato di Tuscia, utilizzavano questo valico, che più tardi si sarebbe chiamato "la Cisa"[13].
Da Luni, costeggiando le Alpi Apuane, si raggiungeva Pietrasanta e si scendeva a Lucca[24]. Lucca era una delle mete principali della Via Francigena, grazie soprattutto al Volto Santo[27] ed alle reliquie di importanti santi, quali San Regolo e San Frediano (proprio riguardo a questo santo, di origini irlandesi, molti furono i pellegrini provenienti dal Nord Europa per venerarne le reliquie).
Siena dovette proprio alla sua posizione sulla via Francigena lo sviluppo urbanistico e demografico, nonché finanziario, che visse nel Basso Medioevo[30]. Da Siena la strada seguiva la valle dell'Arbia fino a San Quirico d'Orcia da dove risaliva la Val d'Orcia. Di qui si scollinava in val di Paglia e si scendeva fino ad Acquapendente. Tuttavia, a partire dal XII secolo la val di Paglia si dimostrò poco sicura e i viandanti preferivano salire fino alla Rocca di Radicofani[31].
Esisteva una serie notevole di varianti, alternative e "diverticoli" sulle Alpi e lungo la penisola, che prendevano anch'esse il nome di vie romee o francesche.
Gli ostacoli naturali che pellegrini e viandanti dovevano superare erano il canale della Manica, le Alpi e gli Appennini, oltre che il fiume Po. Così come per valicare le Alpi le alternative erano almeno due (il valico del colle del Moncenisio e quello del Colle del Gran San Bernardo), anche nell'attraversare gli Appennini i pellegrini si trovavano di fronte a diverse possibilità.
Nel tratto di Via Francigena che portava dalla Pianura Padana alla Toscana, si registravano diverse "varianti" di percorso che sfruttavano i vari valichi risalendo la val Trebbia e passando per Bobbio (via degli Abati), oppure la val di Taro o ancora altre valli minori. Dalla val di Taro una deviazione per la Lunigiana e la Garfagnana permetteva di raggiungere direttamente Lucca evitando il passaggio costiero sulla via Aurelia, variante considerata più sicura nei momenti di crisi o guerre, poiché si snodava lungo strade secondarie meno esposte e sorvegliate da una fitta rete di castelli e monasteri. Studi recenti hanno messo in evidenza la Via Francesca della Sambuca, variante che seguiva il corso del Reno fino a Porretta Terme e andava a Pistoia, passando dall'antico castello di Sambuca Pistoiese e dal Passo della Collina.
Altre varianti usate consistevano, una volta raggiunta Piacenza, nel percorrere la via Emilia per oltrepassare l'Appennino in corrispondenza o di Bologna o di Forlì, raggiungendo così o la via romea della Sambuca o la via romea dell'Alpe di Serra. A testimonianza di questo percorso, si può ad esempio ricordare che la consuetudine del passaggio di pellegrini provenienti dall'Irlanda e dalla Scozia ha dato origine, già nell'alto Medioevo, alla chiesa forlivese, oggi scomparsa, di San Pietro in Scotto o in Scottis. La variante forlivese consentiva ancora la scelta di raggiungere l'alta valle del Tevere e di seguire poi il fiume fino a Roma, senza rischiare di smarrire la strada, oppure di dirigersi verso Arezzo. Ne parla, ad esempio, Matthew Paris nel suo Iter de Londinio in Terram Sanctam.
Più a sud, dopo la morte di San Francesco e la sua elevazione agli altari, molti pellegrini deviavano dall'antico percorso per visitare Assisi.
La relazione di viaggio dettagliata più antica risale al 990 ed è compiuta da Sigerico, arcivescovo di Canterbury di ritorno da Roma, dove aveva ricevuto il Pallio dalle mani di Papa Giovanni XV. L'arcivescovo inglese tenne un diario in latino, oggi conservato al British Museum, in cui descrisse le 79 tappe del suo itinerario da Roma verso Canterbury. La descrizione del percorso è molto precisa per ciò che riguarda i punti di sosta (mansiones). Le informazioni contenute nella cronaca di Sigerico sono molto utili per ipotizzare quale fosse, a cavallo tra il X e l'XI secolo, il tracciato originario della Francigena, tra Canterbury e Roma, parte integrante di una rete di tracciati che collegavano le regioni della Francia all'Italia.
Sigerico impiegò 79 giorni a percorrere, perlopiù a piedi, tutti i 1 600 chilometri del tragitto. La percorrenza media di viaggio fu quindi di 20 km circa al giorno.
Un'altra testimonianza di pellegrinaggio sulla Via Francigena è quella risalente al XII secolo dell'abate islandese Nikulás da Munkaþverá[6][7].
Di questo autore si sa ben poco ed anche il nome è incerto: Nikulás Bergsson o Bergþórsson. Egli era un monaco benedettino e nel 1154 ritornò in Islanda da un pellegrinaggio in Terra Santa, mentre nel 1155 fu consacrato abate del monastero di Munkaþverá (circa 15 km a sud di Akureyri), fondato in quell'anno dal vescovo Björn Gilsson della Diocesi di Hólar. Qui egli rimase fino alla morte, avvenuta intorno agli anni 1159-60.
Il resoconto del suo pellegrinaggio dall'Islanda in Terra Santa è contenuto nel Leiðarvísir (Itinerarium), scritto in norreno[5].
Il viaggio si colloca cronologicamente tra il 1152 ed il 1153, mentre la scrittura dell'Itinerarium avvenne fra il 1154, anno del rientro in Islanda, ed il 1160, anno indicato dalle fonti come quello della sua morte. Il viaggio inizia dall'Islanda, attraversa un tratto di mare verso la Norvegia fino alle coste della Danimarca; passa quindi nella Germania occidentale (contrariamente a Sigerico che attraversa la Francia) e, risalendo il corso superiore del Reno, passa per la Svizzera e l'Italia. La parte italiana non differisce sensibilmente da quella di Sigerico nella parte toscana verso Roma, ma poi prosegue sull'Appia Traiana per l'imbarco dai porti pugliesi. Dopo l'Italia, infatti, inizia un nuovo percorso marittimo che, toccando in più punti coste ed isole della penisola balcanica e della Grecia, conduce fino all'Asia minore, in Turchia e poi a Gerusalemme.
Vengono fornite dettagliate descrizioni di strade, luoghi, chiese e monumenti d'interesse religioso (e non solo), attraversate da viaggiatori e pellegrini scandinavi che si recavano in Terra Santa. Si legge che ad Utrecht (Paesi Bassi), "gli uomini prendono il bordone e la bisaccia e la benedizione per il pellegrinaggio a Roma". Sono menzionate, fra le altre, le città di Magonza, Strasburgo, Basilea, Solothurn e Vevey (sul lago Lemano). Nikulás incontra franchi, fiamminghi, inglesi, tedeschi e scandinavi diretti a Roma[8][9][10].
L'Iter de Londino in Terram Sanctam fu scritto in francese dal benedettino inglese Matteo Paris come guida per i pellegrini nel 1273, oggi conservata alla British Library a Londra.
Eudes (Oddone) Rigaud era un francescano, professore di teologia all'Università di Parigi, che nel 1247 fu nominato arcivescovo di Rouen. Nel 1253 partì con un seguito per andare in pellegrinaggio a Roma: di tale viaggio è rimasta testimonianza nel Regestum visitationum, diario delle visite pastorali del presule.
Dopo la riscoperta, avvenuta negli anni settanta, del Cammino di Santiago, ci si rese conto che anche in Italia esisteva un simile percorso di pellegrinaggio, la via Francigena. Com'era successo per il cammino spagnolo, anche il percorso della Francigena giaceva in parte sotto l'asfalto delle autostrade e delle statali che, col tempo, avevano ricalcato il tracciato di quelle che già erano state le strade principali del Medioevo e dell'età romana.
Nel 1994 la Via Francigena ha ottenuto la certificazione di “Itinerario culturale del Consiglio d’Europa”.[36]
Il 7 aprile 2001 è stata creata l’Associazione Europea delle Vie Francigene (AEVF), soggetto abilitato ufficialmente dal Consiglio europeo per promuovere i valori dei cammini e dei pellegrinaggi, partendo dallo sviluppo sostenibile dei territori attraverso un approccio culturale, identitario, turistico.[37]
L'interesse, dapprima limitato agli studiosi, poi esteso a molti che, dopo aver percorso il Cammino di Santiago, desideravano arrivare a Roma a piedi e poi a Gerusalemme (utilizzando le rotte navali pugliesi), ha fatto nascere una rete di "amanti della Francigena" che, con vernice e pennello, hanno cominciato a segnare sentieri e percorsi. Ove possibile, si è cercato di recuperare il tracciato originario, ma a volte si è scelto di deviare dal percorso storico in favore di sentieri e strade meno trafficate.
Da Ivrea a Santhià, Sigerico nel 990 percorse la via diretta "romana" a sud del lago di Viverone, variante Via Francigena (molto gradita e con segnaletica) proposta da AIVF (dal 2007) e dagli Amici della VF di Santhià. La variante AIVF (2013), attraversato il Parco regionale Montemarcello-Magra, raggiunge l'antica Luni e Avenza e prosegue, da Massa sulla "via romana" per raggiungere Pietrasanta. Nell'agosto 2013, la regione Emilia-Romagna, modificando le norme sull'utilizzo dei sentieri, ha permesso il passaggio sul tratto emiliano di motocicli e quad[38].
Il tratto della "variante Francigena di Garfagnana" chiamata oggi Via del Volto Santo è percorribile su antichi sentieri e mulattiere, con numerosi ponti medioevali per l'attraversamento del fiume Serchio e dei suoi affluenti. Anche se non ancora segnalato e non attrezzato con una rete di strutture dedicate per l'accoglienza ai pellegrini (in conventi, parrocchie, ecc.) questo percorso attraversa un territorio dove l'ospitalità diffusa è garantita da una fitta rete di agriturismi, bed and breakfast, botteghe di paese, piccoli bar e ristoranti, tutto ciò rende il percorso sufficientemente attrezzato per un gradevole transito di pellegrini o trekker. Anche in provincia di Lucca sono state effettuate molte opere per recuperare l'antico tratto della Via Francigena, che giungeva proprio nella città di Lucca, una delle mete di passaggio ma anche di arrivo di molti pellegrini.
Tra le regioni italiane, il Lazio è stato molto attivo: a partire dal 2016 ha investito sulla Francigena in termini di risorse e di promozione turistica, riattivando una serie di percorsi che hanno come fulcro Roma: in particolare, sul tratto a nord proveniente dalla Toscana, e quello a sud sulla direttrice Prenestina che attraversa Palestrina, entra nella Valle del Sacco e dopo Anagni si ricongiunge alla via Latina per dirigersi a Capua, dove incontra l'altra direttrice, la via Appia.
Nel 2017 anche la regione Campania ha dato vita al distretto turistico Viaticus[39] con l'obiettivo precipuo di incrementare lo sviluppo del turismo religioso; qualche anno prima la regione Puglia aveva elaborato, a sua volta, un articolato "Piano di valorizzazione della via Francigena del Sud"[40].
È inoltre cresciuta la necessità di avere strutture idonee per l'accoglienza dei pellegrini lungo l'intero tracciato. In tal senso molte parrocchie ed istituzioni religiose ospitano i pellegrini muniti di credenziali, diretti verso Roma secondo i canoni del vero pellegrinaggio. In anni recenti, la Confraternita di San Jacopo di Compostella di Perugia gestisce diverse strutture di accoglienza sulla via Francigena, una in Toscana a Radicofani (lo Spedale di San Pietro e Giacomo) e una a Roma (lo Spedale della Provvidenza di San Giacomo e di San Benedetto Labre[41]).
Importante è anche un certo interesse mediatico, come una serie radiofonica di Rai Radio Tre dedicata alla Francigena[42], poi documentari e la pubblicazione di alcune guide che stanno avvicinando un numero di persone sempre crescente, le quali, per motivi religiosi o meno, attraversano l'antico percorso.
Le istituzioni stanno lavorando in accordo con il Ministero dei Beni Culturali per mettere a sistema l'enorme patrimonio diffuso sulla penisola, le tradizioni e le feste popolari, l'enogastronomia. Oltre alla messa in sicurezza del tracciato, sarà necessario affrontare il problema del reperimento, lungo il percorso, di strutture ricettive a buon prezzo, dislocate a distanze regolari tra le tappe, così come sarà necessario stipulare accordi e convenzioni per servizi e assistenza.
Nel 2017 sette regioni italiane, interessate dal tracciato della Francigena nel suo tratto dal San Bernardo a Roma (Valle d'Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio), hanno firmato un protocollo d'intesa per candidare l'itinerario a patrimonio dell'umanità dell'UNESCO[43].
Nazione
Tappe
Lunghezza (km)
Ascesa (m)
Discesa (m)
Dislivello (m)
Regno Unito
2
31
+571
-632
-61
Francia
44
962
13 357
−12 210
1 147
Svizzera
12
242
9 140
−7 657
1 483
Italia
88
2 074
36 938
−38 161
−1 223
Totale
146
3 309
60 006
−58 660
1 347
La Betti Editrice, Regione Toscana e AEVF (Associazione Europea delle Vie Francigene) hanno ideato il Premio Letterario "Via Francigena", dedicato a storie ai racconti di autori, esordienti e non, che riescano a descrivere in modo originale il proprio cammino geografico e spirituale.[44]
«La Via Francigena è stata una via di comunicazione che ha contribuito all'unità culturale dell'Europa nel Medioevo. Oggi questa via rappresenta un ponte tra le culture dell'Europa anglosassone e dell'Europa latina. In tal senso, il percorso di pellegrinaggio è diventato metafora di un viaggio alla riscoperta delle radici dell'Europa, poiché permette di incontrare e comprendere le diverse culture che costituiscono la nostra identità comune.» — 1994[45]
«Peregrini si possono intendere in due modi, in uno largo e in uno stretto: in largo, in quanto è peregrino chiunque è fuori della sua patria; in modo stretto non s'intende peregrino se non chi va verso la casa di Sa' Jacopo o riede. È però da sapere che in tre modi si chiamano propriamente le genti che vanno al servigio de l'Altissimo: chiamasi palmieri in quanto vanno oltremare, la onde molte volte recano la palma; chiamansi peregrini in quanto vanno a la casa di Galizia, però che la sepoltura di Sa' Iacopo fue più lontana della sua patria che d'alcuno altro apostolo; chiamansi romei quanti vanno a Roma»
^abRenato Stopani, Le vie di pellegrinaggio del Medioevo Le Lettere, Firenze 1991-1995, p. 67
^abGiampiccolo Luana, Il Leiðarvísir di Nikulás Bergsson, un itinerarium islandese del sec. XII, tesi di Laurea in Lingue e Culture Europee, Università di Catania, a.a. 2006-2007
^ab(EN) Magoun Fr. P., Jr., "The Rome of Two Northern Pilgrims: Archbishop Sigeric of Canterbury and Abbot Nikulás of Munkaþverá", in Harvard Theological Review, 33 (1940), pp. 267-289
^abF. P. Magoun, Medieval Studies VI, 1944, pp.347-50
^abAdelaide Trezzini, Dormifrancigene Pontarlier / Basel-Vevey -Gd St-Bernard 2010 Ed. Ass. int. via Francigena
^abTopofrancigene Basel-Vevey Ed. 2010 Ass. int. via Francigena
^abRenato Stopani, Le vie di pellegrinaggio del Medioevo, Le Lettere, Firenze 1991-1995, pp. 89-96
^«Sebbene usato anche anteriormente come alternativa al Gran San Bernardo, il passo del Moncenisio nel corso del XII secolo fu sempre più transitato da uomini e merci che procedevano in direzione delle grandi fiere della Champagne, dove la presenza dei mercanti italiani si faceva sempre più consistente. La sua scelta come punto di attraversamento dell'area alpina era perciò frequente all'epoca di Filippo Augusto, tanto che nell'area prealpina la vera strada di Francia era considerata quella che collegava al Moncenisio» Renato Stopani, La Via Francigena. Una strada europea nell'Italia del Medioevo, Le Lettere, Firenze 1988-1995, pp. 68-69
^abcdefgRenato Stopani, Le vie di pellegrinaggio del Medioevo Le Lettere, Firenze 1991-1995, pp. 16-20
^abStopani Renato, Le vie di pellegrinaggio del Medioevo, Le Lettere, Firenze 1991-1995, pp. 67-72
^Renato Stopani, Le vie di pellegrinaggio del Medioevo, Le Lettere, Firenze 1991-1995, p. 17
^Giuseppe Sergi, L'aristocrazia della preghiera: politica e scelte religiose nel medioevo italiano, cap. VII Assistenza e controllo. L'Ospizio del Moncenisio in una competizione di poteri. 1 Un Ospedale di passo, Roma, Donzelli editore, 1994, pagg. 121-124
^Probabilmente da identificare con la Locanda della Croce Bianca; si conosce un solo altro caso conservatosi nelle Alpi, in Val Pusteria, oltre a uno cittadino a Moncalieri. Si veda Gentile Luisa Clotilde, La decorazione araldica della Casa degli affreschi di Novalesa, in Ruffino Michele (a cura di), Le Alpi ospitali. Viaggio nella cultura storica e artistica di Novalesa medievale, Clut, Torino 2014, p. 115
^Gentile Luisa Clotilde, La decorazione araldica della Casa degli affreschi di Novalesa, in Ruffino Michele (a cura di), Le Alpi ospitali. Viaggio nella cultura storica ed artistica di Novalesa medievale, Clut, Torino 2014
^Gianni Oliva, I Savoia, cap. II "I signori delle vie di Francia" e cap. III "Uno "stato di passo" fra il Rodano e il Po", Milano, Mondadori, 1998, pp. 32-92
^Renato Stopani, Le vie di pellegrinaggio del Medioevo, Le Lettere, Firenze, 1991-1995, p. 18
^abRenato Stopani, Le vie di pellegrinaggio del Medioevo Le Lettere, Firenze 1991-1995, p. 85
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A.C. Quintavalle, La strada romea, Silvana Editoriale d'Arte, Parma 1975
Renato Stopani, La via Francigena. Una strada europea nell'Italia del Medioevo, Le Lettere, Firenze 1988
Renato Stopani, Le vie di pellegrinaggio del Medioevo. Gli itinerari per Roma, Gerusalemme, Compostella. Con un'antologia di fonti itinerarie, Le Lettere, Firenze 1991
Renato Stopani, La via Francigena del sud. L'Appia Traiana nel Medioevo, Le Lettere, Firenze 1992
Renato Stopani, La via Francigena. Storia di una strada medievale, Le Lettere, Firenze 1998
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Monica D'Atti e Franco Cinti, La Via Francigena del Sud. Da Roma ai porti d'imbarco per la Terra Santa, 800 chilometri fino alle coste della Puglia. Milano, Terre di Mezzo, 2011 ISBN 978-88-6189-166-1
Fabrizio Ardito, Lungo la Francigena. A piedi sulla via di Sigerico dal Gran San Bernardo a Roma, Touring Editore, Milano, 2007.
Paolo Walter Di Paola, la direttrice Prenestina-Latina e il recupero del Percorso Giubilare Paliano-Roma in AA.VV. "Roma-Gerusalemme Lungo le vie Francigene nel sud", Ass. Civita, Roma 2008
Adelaide Trezzini, Dormifrancigena da Canterbury a Roma, 2006 + 2007 Ass. int. Via Francigena
Marco Boglione, Le Strade della Fede. Escursioni sulle tracce dei viandanti di Dio Torino, Blu Edizioni, 2004.
Monica D'Atti e Franco Cinti, La via Francigena. Guida di spiritualità San Paolo, Milano, 2013 ISBN/EAN 9788821577314
Monica D'Atti e Franco Cinti, La via Francigena del Sud. Verso Gerusalemme San Paolo, Milano, 2013 ISBN/EAN 9788821578885
Micaela Carbonara, Paola Bruzzone, Chiara Rossi, illustrazioni di Lorenzo Terranera Passo dopo passo, sulle orme dei pellegrini verso Roma. I 100 chilometri della Via Francigena nel Lazio Settentrionale Roma, Edizioni Lapis, 2009, ISBN 978-88-7874-142-3
Pasquale Corsi, Il Pellegrino al Gargano
Renzo Infante, I cammini dell'angelo nella daunia tardoantica e medievale
Riccardo Latini, La Via Francigena da Canterbury alle Alpi. 1000 km sulle orme di Sigerico, Terredimezzo, Milano, 2011. - ISBN 978-88-6189-164-7
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Giuliano Mari, 1.400.000 passi sulla Via Francigena. Dal Gran San Bernardo a Roma a piedi. Ed. Emmebi – ISBN 978-88-89999-55-4
Via Francigena del sud. La via Francigena da Roma a Brindisi (sito ufficiale della AEVF)
Francigena Librari. Portale realizzato dal MiBAC - Direzione Generale per le Biblioteche, gli Istituti Culturali e il Diritto d'Autore - per valorizzare gli itinerari storici, culturali e religiosi
68-й армійський корпусLXVIII. Armeekorps Екіпаж німецького танку Hotchkiss H-39 (трофейний французький танк Hotchkiss H35) в Югославії. Січень 1944На службі 23 вересня 1942 — 8 травня 1945Країна Третій РейхНалежність ВермахтВид Сухопутні військаРоль піхотаЧисельність армійський корпусУ…
Pokémon Ultra SunPokémon Ultra Moon TipePokémon paired versions (en) BerdasarkanPokémon Sun dan Moon Versi pertama17 November 2017GenreBermain peranKarakteristik teknisPlatformNintendo 3DS ModePermainan video pemain tunggal dan permainan video multipemain Format kode Daftar 30 Informasi pengembangPengembangGame FreakPenyuntingThe Pokemon Company PengarahKazumasa IwaoProdusenJunichi MasudaShigeru OhmoriShin UwaiTakanori SowaTakato UtsunomiyaHitoshi YamagamiPenulisToshinobu MatsumiyaKomponisMi…
Часть серии статей о Холокосте Идеология и политика Расовая гигиена · Расовый антисемитизм · Нацистская расовая политика · Нюрнбергские расовые законы Шоа Лагеря смерти Белжец · Дахау · Майданек · Малый Тростенец · Маутхаузен · …
Untuk nama kerajaan Nusantara, lihat Majapahit. Kereta api MajapahitKereta api Majapahit dengan rangkaian kelas ekonomi generasi terbaru sedang melaju di Tambun Selatan, BekasiInformasi umumJenis layananKereta api antarkotaStatusBeroperasiDaerah operasiDaerah Operasi VIII SurabayaPendahuluSenja KediriSenja SingosariMulai beroperasi21 September 2012Operator saat iniPT Kereta Api IndonesiaLintas pelayananStasiun awalMalangStasiun akhirPasar SenenJarak tempuh880 kmWaktu tempuh rerata14 jam 19 menit…
Cet article concerne la langue japonaise. Pour le peuple japonais, voir Japonais (peuple). Japonais日本語 (nihongo) Pays Japon Nombre de locuteurs environ 128 millions (2020) Nom des locuteurs Japonophones[1], ou Nipponophones Typologie SOV, agglutinante, accusative, morique, à accent de hauteur Écriture Kanjis et kanas (hiraganas et katakanas) Classification par famille - langues japoniques - langues japoniques insulaires - vieux japonais - japonais Statut officiel Langue officielle Ja…
Untuk kegunaan lain, lihat Bawang Putih Bawang Merah (seri televisi 2007). Bawang Putih Berkulit MerahGenre Drama Roman Keluarga PembuatVerona PicturesBerdasarkanRuby Ringoleh Hwang Soon-youngSutradara Ateeq Shah Paulus Pui J.K Tri Willy Ramadhan Irawan Tanu Wahid Setyanto Bara Bantalaseta Soepangkat Pemeran Faradilla Yoshi Rebecca Tamara Hessel Steven Bryan Mckenzie Fendy Chow Shinta Bachir Devi Lanni Fadlan Muhammad Risma Nilawati Shoumaya Vinessa Inez Marini S. Dian Sidik Andi Annisa Faradina…
Bagian dalam vihara dari Phra Phuttha Chinnarat Wat Phra Si Rattana Mahathat (Thai: วัดพระศรีรัตนมหาธาตุcode: th is deprecated ; Kuil Peninggalan Permata Agung), sehari-hari dirujuk sebagai Wat-Phra-Si (Thai: วัดพระศรีcode: th is deprecated ) atau Wat Yai (Thai: วัดใหญ่code: th is deprecated ; Kuil Besar), adalah kuil Buddha (wat) di Provinsi Phitsanulok, Thailand, dimana letaknya di tepi timur Sungai Nan, dekat Jembatan Nar…
Species of bat Parti-coloured bat Conservation status Least Concern (IUCN 3.1)[1] Scientific classification Domain: Eukaryota Kingdom: Animalia Phylum: Chordata Class: Mammalia Order: Chiroptera Family: Vespertilionidae Genus: Vespertilio Species: V. murinus Binomial name Vespertilio murinusLinnaeus, 1758[2] Range of V. murinus in Eurasia Synonyms[3] Eptesicus murinus (Linnaeus, 1758) The parti-coloured bat or rearmouse (Vespertilio murinus) is a species of ves…
American legislative district Maryland's legislative district 9BRepresentspart of Howard CountyDelegate(s)Courtney Watson (D)Registration50.2% Democratic24.3% Republican24.1% unaffiliatedDemographics49.4% White10.2% Black/African American0.3% Native American31.7% Asian0.0% Hawaiian/Pacific Islander1.9% Other race6.5% Two or more races4.8% HispanicPopulation (2020)46,786Voting-age population35,064Registered voters31,234 Maryland House of…
GoethiteCatégorie IV : oxydes et hydroxydes[1] Goethite - Restormel, Cornouailles (Angleterre) Général Numéro CAS 20344-49-4 Classe de Strunz 4.FD.10 4 OXIDES (Hydroxides, V[5,6] vanadates, arsenites, antimonites, bismuthites, sulfites, selenites, tellurites, iodates) 4.F Hydroxides (without V or U) 4.FD Hydroxides with OH, without H2O; chains of edge-sharing octahedra 4.FD.10 Bracewellite Cr+++O(OH)Space Group PbnmPoint Group 2/m 2/m 2/m &…
Pour les articles homonymes, voir Aqaba (homonymie). Golfe d'AqabaGolfe d'Eilat Carte du golfe d'Aqaba et du golfe de Suez. Géographie humaine Pays côtiers Israël Jordanie Arabie saoudite Égypte Géographie physique Type Golfe Localisation Mer Rouge (océan Indien) Coordonnées 28° 55′ 27″ nord, 34° 44′ 39″ est Superficie 239 km2 Profondeur · Maximale 1 850 m Géolocalisation sur la carte : Moyen-Orient Golfe d'AqabaGolfe d'Eilat modifi…
Tabletop role-playing game Adventures in Middle-EarthCover of the Player's GuideDesignersDominic McDowall-Thomas, Jon Hodgson, Francesco Nepitello, Marco MaggiPublishersCubicle 7Publication2016GenresFantasySystemsD&D 5e Adventures in Middle-Earth is a tabletop role-playing game originally published by Cubicle 7 in 2016 that uses the milieu of J.R.R. Tolkien's fantasy trilogy The Lord of the Rings. Description Adventures in Middle-Earth is set in the 60-year period between the Battle of Five …
Lockheed L-1649 StarlinerTrans World Airlines L-1649A StarlinerTipePesawat terbangPerancangClarence Kelly JohnsonTerbang perdana10 Oktober 1956Dipensiunkan1980-anStatusDipensiunkanPengguna utamaTrans World Airlines,Pengguna lainLufthansaAir FranceTahun produksi1956-1958Jumlah produksi44 (termasuk prototipe)Harga satuanUS $3,000,000Acuan dasarL-1049 Super ConstellationLockheed L-1649 Starliner adalah model terakhir dari Lockheed Constellation sayap rendah (low wing). Didukung oleh empat mesin Tur…
Pour les articles homonymes, voir Louis-Philippe, prince d’Orléans. Louis-Philippe d’Orléans Le duc d’Orléans par Antoine-François Callet. Fonctions Duc d'Orléans Biographie Dynastie Maison d’Orléans Nom de naissance Louis-Philippe Joseph d’Orléans Surnom « Philippe Égalité » Date de naissance 13 avril 1747 Lieu de naissance Saint-Cloud (France) Date de décès 6 novembre 1793 (à 46 ans) Lieu de décès Paris (France) Sépulture Cimetière de la Madeleine Pè…
Lambang Provinsi Sumatera Utara Peta lokasi Provinsi Sumatera Utara di Indonesia Peta lokasi Kabupaten di Sumatera Utara Provinsi Sumatera Utara memiliki 25 kabupaten serta 8 kota dengan ibukota di Kota Medan. Berikut daftar kabupaten dan/atau kota di Sumatera Utara No. Kabupaten/kota Ibu kota Bupati/wali kota Luas wilayah (km2)[1] Jumlah penduduk (2022) IPM (2021) Kecamatan Kelurahan/desa Lambang Peta lokasi 1 Kabupaten Asahan Kisaran Surya 3.737,83 791.174 70,49 25 27/177 2 Kabupaten B…
Wakil Presiden Republik SurinameVicepresident van de Republiek SurinameLambangPetahanaRonnie Brunswijksejak 16 Juli 2020GelarYang MuliaDitunjuk olehMajelis NasionalMasa jabatanLima tahunDibentuk25 Januari 1988 (1988-01-25)Pejabat pertamaHenck ArronWakilDeputi Wakil Presiden, 1988–1990Gaji116.870 USD per tahun[1]Situs webKabinet wakil presiden Wakil Presiden Republik Suriname (Belanda: Vicepresident van de Republiek Surinamecode: nl is deprecated ) adalah sebuah jabatan politi…