Nonostante sia sempre stata conosciuta più per le sue attività imprenditoriali, come il vivaismo e la cantieristica, Pistoia è una suggestiva città d'arte sorta in epoca romana, con un centro storico di matrice medioevale perfettamente conservato, che ha acquisito una notevole importanza a livello nazionale ed internazionale a seguito della nomina come capitale italiana della cultura nel 2017.[5]
La posizione geografica e il clima temperato hanno permesso alla città, a partire dalla seconda metà del XVIII secolo, di diventare uno dei più noti distretti vivaistici ornamentali europei.[6]
Geografia fisica
Territorio
La città si sviluppa all'estremità nord-occidentale della piana di Firenze-Prato-Pistoia. Il territorio comunale è attraversato da diversi corsi d'acqua, nessuno però di grandi dimensioni e tutti caratterizzati da un regime spiccatamente torrentizio. Il principale è l'Ombrone Pistoiese che lambisce la città ad ovest. Giunto nelle vicinanze del quartiere di San Biagio, l'Ombrone Pistoiese ha acque limpide e pulite, in grado di ospitare anche specie ittiche pregiate quali la trota fario, il vairone e lo scazzone. Tuttavia la sua portata (a volte anche eccezionale nei mesi freddi) subisce drastiche diminuzioni d'estate, a causa soprattutto di prelievi indiscriminati per fini agricoli, e il torrente può rimanere in secca anche per diversi mesi, con gravi danni alla fauna ittica. Altro corso d'acqua importante è il torrente Brana, che cinge le mura della città a nord-est. Anche questo torrente giunge alle porte della città con discreta portata e acque qualitativamente abbastanza buone. Ma nella zona industriale di Sant'Agostino la Brana risente notevolmente di inquinamenti di varia natura, leggermente mitigati da un impianto di depurazione nei pressi della località Armacani. Il torrente Bure nasce dal poggio dell'Acquifredola e si divide in due rami, che percorrono le valli di Santo Moro e di Baggio e si riuniscono in prossimità di Candeglia; prosegue a nord di Pistoia per gettarsi nel torrente Agna. Altri corsi d'acqua minori sono: il rio Diecine, affluente del Brana presso la zona dei cimiteri cittadini; il Vincio di Montagnana, che si getta nell'Ombrone Pistoiese in località Pontelungo; il Vincio di Brandeglio, che affluisce anch'esso nel principale corso d'acqua pistoiese presso la frazione di Gello. Anche questi torrenti risentono di prelievi idrici da parte di aziende vivaistiche, quindi la parte finale del loro corso è pressoché priva di vita.
L'area del territorio comunale è a rischio sismico, tanto che Pistoia è stata l'epicentro di alcuni eventi sismici anche di forte intensità. Nel 1196 un terremoto raggiunse la magnitudo 4,83 della scala Richter e il VI grado della scala Mercalli; l'11 luglio 1293 si verificò il più forte evento sismico: magnitudo 5,57 della scala Richter e l'VIII grado della Mercalli; il 4 ottobre 1527 un terremoto ebbe magnitudo 5,37 della scala Richter ed il VI-VIII grado della Mercalli in base alle zone; il 12 agosto 1815 un altro sisma raggiunse la magnitudo di 4,83 della scala Richter ed il VI grado della Mercalli.[7]
Il clima della città è influenzato sia dalla posizione all'estremità nord-occidentale della conca, che dalle vicine alture dell'Appennino e della Montagna pistoiese.
Le escursioni termiche risultano piuttosto elevate mentre, rispetto alla vicina città di Prato, Pistoia si caratterizza per una minore ventilazione e per una maggiore piovosità (più di 1250 mm annui secondo i dati del consorzio Lamma). Pistoia è infatti una delle città più fredde della Toscana durante la stagione invernale (per quanto riguarda la pianura), mentre in estate è caratterizzata da maggiore ventilazione e nottate meno afose. Le termiche di gennaio si attestano sui 6 °C (le minime sono vicine a 0 °C) e spesso la notte si scende sotto lo zero; anche se le ore centrali del giorno sono spesso miti, la sensazione di freddo è acuita dall'alto tasso di umidità; può cadere la neve, anche se poca e con una breve permanenza al suolo. In luglio e agosto il caldo è accentuato dall'elevato tasso di umidità e le scarse precipitazioni sono esclusivamente in forma di temporali.
L'inverno è generalmente relativamente secco e freddo, con minima assoluta di -13,0 °C registrata l'11 gennaio 1985, mentre l'estate risulta piuttosto calda nelle ore diurne, con massima assoluta di +42,4 °C il 20 agosto 1943 (un improbabile valore di +43,4 °C, dovuto ad un possibile errore di trascrizione o ad un'errata misurazione, è stato registrato il 22 luglio 1982).[8]
«[…] T'amo, città di crucci, aspra Pistoia, pel sangue de' tuoi Bianchi e de' tuoi Neri, che rosseggiar ne' tuoi palagi fieri veggo, uom di parte, con antica gioia.»
Pistoia divenne nel V secolo importante sede vescovile e fu conquistata dai Goti, Bizantini, Longobardi e Franchi. Al passaggio del potente esercito composto di tribù germaniche guidate dall'ostrogotoRadagaiso venne in parte distrutta. Un paio di secoli più tardi, sotto la dominazione longobarda, Pistoia fu elevata al rango di città e grazie alla sua posizione geografica, conobbe un significativo sviluppo demografico ed economico che continuò anche intorno all'anno 1000, quando la città passò sotto l'orbita degli imperatori tedeschi.
Pistoia divenne così libero comune nel 1105, e nel 1117 fu approvato lo statuto dei consoli del Comune di Pistoia (Constitutum, consulum, Communis Pistoriae), la più antica raccolta scritta di leggi, regolamenti e consuetudini dell'età comunale, a noi pervenuta. Importante centro medievale ghibellino sostenitore del Sacro Romano Impero, Pistoia fu a lungo alleata di Pisa e di Siena[10]. La posizione geografica, nel crocevia di grandi direttrici commerciali, alimenta la vocazione commerciale della città, e a partire dal XII secolo, emerge un ceto mercantile molto attivo. Le famiglie pistoiesi più importanti di mercanti-banchieri sono gli Ammannati e i Panciatichi, attivi in Francia, i Cancellieri, i Chiarenti, i Dondori, i Partini, i Reali, i Simiglianti, i Vesconti[11][12]. Questo è considerato il periodo di maggior splendore di Pistoia. Tuttavia, dopo un assedio di undici mesi, l'11 aprile 1306, Pistoia si arrese ai nemici di sempre, i fiorentini e i lucchesi, perdendo così la sua autonomia.
«poscia fecero disfare le mura e riempire i fossi, disfacendo tutte le fortezze e palagi de Ghibellini e dei Bianchi di Pistoia»
(Istorie Pistolesi ovvero delle cose avvenute in Toscana dal MCCC al MCCCXLVII - Anonimo Pistoiese)
I numerosi tentativi di ribellione dei pistoiesi furono, di volta in volta, soffocati nel sangue. Con la perdita dell'autonomia, e il controllo dei fiorentini che dominavano la vita pubblica di Pistoia con uomini di fiducia, nel XIV secolo iniziò una crisi sociale ed economica inarrestabile, acuita dalle lotte interne tra guelfi bianchi e neri, che, secondo lo storico Giovanni Villani ebbero inizio proprio a Pistoia, per poi propagarsi a Firenze e nel resto della Toscana.
Con la nascita del Granducato di Toscana, sotto la signoria medicea, ci fu un deciso cambio di tendenza e si aprì una grande stagione di rinnovamento e di riqualificazione del tessuto urbano. Pistoia ritornò così un importante nodo politico e culturale, con la nascita di circoli o accademie: la più importante fu l'Accademia dei Risvegliati fondata da monsignor Felice Cancellieri e dal nobile Federigo Manni dove si recitavano poemi, poesie e prose e si faceva musica. Le riunioni avvenivano per lo più nei salotti delle case nobiliari ed erano a loro esclusivo uso e divertimento. Alla fine del XVII secolo fu costruito un teatro dove ebbe sede l'accademia sino alla sua estinzione avvenuta nel secolo scorso. Ne fecero parte numerosi esponenti della nobiltà locale tra cui Felice Cancellieri, Roberto Rospigliosi, Vincenzo Manni, Annibale Bracciolini, Domenico Manni, Pietro Banchieri e altri.
Con l'arrivo dei Lorena, che furono artefici di importanti riforme, Pistoia, come tutta la Toscana, conobbe, a partire dalla seconda metà del Settecento, un significativo risveglio sociale, culturale ed economico. Nell'Ottocento la realizzazione delle linee ferroviarie favorirono lo sviluppo industriale della città. Nel 1861 Pistoia, come il resto della Toscana, venne annessa al Regno d'Italia. Nel 1927 Pistoia divenne provincia e sede di prefettura.
Le origini della venerazione che i pistoiesi hanno per l'apostolo San Jacopo sono remote. Lo storiografo pistoiese Michelangelo Salvi narra che nell'anno 849, temendo i pistoiesi che la loro città venisse invasa dai Saraceni, che erano giunti alle porte di Roma, chiese all'apostolo San Jacopo la sua protezione, ricordando come in simili circostanze, anche il re Ramiro I delle Asturie fosse ricorso all'aiuto del Santo.
Pistoia non venne invasa e, in segno di gratitudine per la grazia ricevuta, i pistoiesi elessero San Jacopo a loro patrono e gli edificarono una chiesetta entro il primo cerchio di mura; esse fu costruita nelle vicinanze di un fortilizio della città e fu chiamata San Jacopo in Castellare.
Nei secoli successivi il vescovo Atto, che era succeduto al vescovo Ildebrando dei conti Guidi nel governo della diocesi, chiese al vescovo di Compostela una piccola parte della reliquia del corpo del santo. Ranieri, che si trovava come canonico della cattedrale di Santiago, accordò la reliquia (un frammento di osso del cranio del santo) e venne recata con grandi onoranze a Pistoia e deposta in una cappella appositamente costruita nel 1145.
Fu così che la cappella con apposito altare, dedicato a San Jacopo, diventò subito meta di pellegrinaggi inaspettati. Per tanti devoti, con in programma un pellegrinaggio a Compostela, Pistoia si fece spesso capolinea di partenza. Presso la cappella, infatti, si veniva a chiedere protezione per il lungo viaggio. Al ritorno poi si faceva traguardo d'arrivo, con sosta di doveroso ringraziamento per il buon esito dell'impresa.
Fra il 1170 e il 1180 gli statuti comunali ricordano una “festa di San Jacopo”.
Fin da allora, tuttavia, il culto per l'apostolo risultava sotto la tutela non più del vescovo, ma del comune di Pistoia.
Nel corso del Duecento quest'ultimo adottò San Jacopo come proprio protettore e patrono della città, apponendo la sua immagine sui propri sigilli.
Il periodo delle solenni celebrazioni religiose iniziava il giorno antecedente quello della festa con un'imponente processione di tutta la comunità; raggiungeva il suo culmine per il 25 luglio, e poi continuava per i successivi otto giorni (“Ottava di San Jacopo”).
In questo periodo si teneva una grande fiera annuale o “mercato”, che garantiva immunità a chi vi partecipasse, eccetto i criminali ed i banditi. La giornata festiva, caratterizzata durante la mattina da una serie di cerimonie liturgiche molto suggestive in onore del santo patrono, si concludeva nel tardo pomeriggio con una manifestazione concepita come omaggio a San Jacopo: la corsa del “Palio”. Essa prendeva nome dalla lunga pezza di stoffa pregiata (pallio) che ne costituiva il premio. Alla “corsa del Palio” partecipavano cavalli purosangue di razza berbera montati da fantini che spingevano gli animali al galoppo sfrenato lungo un percorso variato durante il tempo. Si trattava perciò di una gara di velocità in lungo, che evidenziava soprattutto le qualità dei cavalli.
Tra la fine del Settecento e durante l'Ottocento occasionalmente andò ad aggiungersi alla corse del Palio una serie di corse in tondo, lungo il circuito di una piazza, generalmente piazza San Francesco.
Simboli
Lo stemma e il gonfalone sono stati riconosciuti con DCG del 20 maggio 1943.[13]
Stemma
«Scaccato d'argento e di rosso di trentasei pezzi. Lo scudo di forma sannitica, sarà cimato della corona di città ed avrà per sostegni due orsi con le teste rivolte all'indietro, coperti di mantelletto scaccato d'argento e di rosso, svolazzante, foderato di verde.»
Gonfalone
«Drappo scaccato, scalinato a destra di bianco e di rosso con gli scalini d'argento. L'asta verticale sarà cimata di un orso tenente lo scudo dello stemma.[13]»
«Fedele ai valori già espressi nel corso dell'epopea risorgimentale si oppose alla prepotenza degli occupanti nazifascisti con fierezza ed atteggiamento di sfida sostenendo ed alimentando la locale organizzazione di resistenza armata. La spietata repressione nemica provocò lutti e distruzioni ma non fiaccò la volontà a combattere fino alla vittoria finale. Il contributo di sacrifici e di sangue offerti, culminato con un feroce cannoneggiamento nemico protattosi per molti giorni, ne esalta l'attaccamento ai superiori principi di libertà e giustizia. Pistoia, 8 settembre 1943» — 21 aprile 1977[15]
Monumenti e luoghi d'interesse
Pistoia è molto ricca di pregevoli monumenti romanici e rinascimentali (in particolare chiese). Un importante punto di riferimento storico è costituito dalla suggestiva piazza del Duomo, centro geometrico della città, monumentale fulcro del potere civile ed ecclesiastico. Su di essa si affacciano svariati edifici di rilievo:
La cattedrale di San Zeno, intitolata a san Zeno vescovo, che custodisce al suo interno l'altare argenteo di san Jacopo. Costruita nell'alto medioevo, fu distrutta da due incendi e ricostruita nel XIII secolo. Continuò a subire successivi rimaneggiamenti fino all'epoca moderna. Il suo aspetto interno a tre navate, originario del XIV secolo, è abbellito da affreschi seicenteschi e numerosi quadri. Sotto al presbiterio si trovano i resti visitabili di una villa romana di età imperiale e della chiesa originaria. L'altare di san Jacopo, realizzato tra il 1287 ed il 1456 a cui lavorò anche Filippo Brunelleschi, è considerato un capolavoro dell'oreficeria sacra.
Il campanile del Duomo, costruito su di un'antica torre di origine longobarda in stile romanico. È diviso in tre ordini di loggette e provvisto di cella campanaria con tanto di cuspide, la quale è stata oggetto di diversi rifacimenti a causa dei terremoti che flagellarono la città in epoca tardo-medievale. Fu costruito nel XII secolo, ma l'aspetto attuale del campanile, che raggiunge un'altezza totale di 67 metri, risale al 1576.
Il palazzo dei Vescovi, costruito in stile gotico nel XI secolo come dimora fortificata e trasformato in palazzo signorile nel secolo successivo. L'edificio, caratterizzato da un ampio loggiato al primo piano, è stato rimaneggiato nei secoli e restaurato definitivamente nel 1980. I sotterranei sono arricchiti da un importante percorso archeologico con scavi in sito di una stele etrusca di tipo fiesolano, una fornace romana e tratti di mura dell'antica Pistoria. Da non molti anni il palazzo è aperto al pubblico ed è un raro esempio di museo dello scavo stratigrafico. Come suggerisce il nome, fu la residenza dei vescovi pistoiesi per ben otto secoli.
Il palazzo Pretorio, sede del tribunale, anch'esso realizzato in stile gotico. Ha perso negli interni parte del suo stile a causa dei lavori di ampliamento condotti nell'Ottocento; l'aspetto esterno è invece simile all'originario. È famoso per il suo cortile interno con gli stemmi dei magistrati. Costruito nel XIV secolo e pesantemente rimaneggiato nell'Ottocento, f la dimora di coloro che amministravano la giustizia. Altra sede del tribunale cittadino è il palazzo San Mercuriale, dal nome del primo vescovo di Forlì, a cui era dedicato un monastero anticamente collocato al posto dell'edificio.[16]
Il palazzo di Giano, sede del municipio, caratterizzato da un'imponente facciata ornata di bifore e trifore. Iniziato nel XII secolo, raggiunse l'aspetto attuale intorno alla metà del Trecento; un'importante ristrutturazione interna avvenne nel Cinquecento. Sulla facciata campeggiano lo stemma dei Medici e la testa del Re Negro Musetto di Maiorca, ucciso da un capitano pistoiese nel 1114. Il palazzo, i cui interni sono ornati da diversi affreschi cinquecenteschi, è oggi sede del Centro di documentazione Giovanni Michelucci e del Museo civico d'arte antica.
L'ex chiesa di Santa Maria Cavaliera, costruita in epoca altomedioevale, soppressa nel 1784 e pesantemente rimodellata nei secoli successivi.
La torre di Catilina, alta 30 metri, anch'essa di costruzione altomedioevale. Il nome deriva da una leggenda secondo la quale il corpo del generale romano Catilina fu sepolto in questa via, che si chiama appunto "Tomba di Catilina".
Di seguito altri monumenti e luoghi d'interesse presenti a Pistoia.
chiesa di San Giovanni Fuorcivitas, con un'ampia decorazione in marmi bianchi e verdi. Iniziata nel XII secolo, fu ampliata nel XIV. All'interno si trovano bellissime opere scultoree, come il pergamo di Fra' Guglielmo da Pisa, scolpito nel 1270, e la celebre Visitazione di Luca della Robbia, in terracotta invetriata, del 1445. Nell'interno sono da notare l'acquasantiera di Giovanni Pisano e il polittico medievale di Taddeo Gaddi, che rappresenta la Madonna in trono con San Iacopo, San Giovanni Evangelista, San Pietro e San Giovanni battista. Interessanti anche il crocifisso e il chiostro romanico, entrambi del Duecento.
chiesa di San Pier Maggiore, sconsacrata, costruita in epoca longobarda. La facciata è stata ultimata nel 1263, mentre l'interno è stato modificato nel 1640 e vi si trova un bell'organo ottocentesco. Anticamente il vescovo, al termine di una lunga processione, giungeva in questa chiesa dove si scambiava gli anelli con la badessa in una sorta di matrimonio mistico. Questa scena è rappresentata nel dipinto di Kristian Zahrtmann "il matrimonio mistico di Pistoia".
ex chiesa di San Giovanni Battista, costruita nel secolo XVI dall'architetto pistoiese Ventura Vitoni (1442-1522) e ricostruita negli anni cinquanta dopo essere stata danneggiata gravemente durante la seconda guerra mondiale.
La città è circondata da mura trecentesche che in origine includevano quattro porte di accesso: Porta al Borgo, Porta San Marco, Porta Carratica e Porta Lucchese, ma di esse non rimane traccia in quanto demolite nei primi anni del Novecento. Di rilievo anche la Fortezza medicea di Santa Barbara, costruita nel Cinquecento per volontà di Cosimo de' Medici.
Altro
Piazza della Sala, dove si svolge da secoli il mercato degli ortaggi, con al centro, in marmo, il pozzo detto "del Leoncino", danneggiato nella seconda guerra mondiale e reintrodotto nella piazza nel 1989.
Giardino zoologico di Pistoia, costruito nel 1970 e ristrutturato nel 2005 per migliorare le condizioni degli animali presenti, copre una superficie di 7 ettari e ospita circa 400 animali appartenenti alle classi dei mammiferi, uccelli, rettili, anfibi e insetti.[17]
L'Area Ex Breda è lo spazio occupato dagli inizi del secolo XX dalle Officine meccaniche ferroviarie pistoiesi San Giorgio trasferite nel 1973 in zona esterna della città[18]; a seguito di un complesso piano di riqualificazione, la zona vede ora la presenza della Biblioteca San Giorgio, di una sede distaccata dell'Università di Firenze, la sede dell'INAIL, un albergo, la sede dei Carabinieri e della Questura[19]
Pistoia sotterranea è un sito ipogeo che offre una visione suggestiva delle fondamenta della città e della sua evoluzione storica e urbanistica attraverso i secoli,dai primi insediamenti dell'epoca romana al tardo rinascimento.
Al 1º gennaio 2023 la popolazione straniera era di 8510 persone, pari al 9,44% dei residenti.[21]
Cultura
Archivi e biblioteche
Nella città sono presenti diversi archivi e biblioteche: la principale biblioteca pubblica è la Biblioteca San Giorgio; svolgono un ruolo di conservazione la Biblioteca Forteguerriana[22], una delle più antiche d'Italia, nata nel 1473 da una donazione del cardinale Niccolò Forteguerri e la Biblioteca Fabroniana, istituita nel 1726 nei locali allestiti sopra la chiesa dei SS. Filippo e Prospero. È presente l'Archivio di stato di Pistoia, l'Archivio Bardi, l'Archivio CGIL e la Biblioteca del centro di documentazione che raccoglie dagli anni sessanta materiale a carattere politico-sociale.
La sala di lettura della biblioteca Forteguerriana
La sala di lettura della biblioteca Fabroniana
Università
La città è stata designata per ospitare dall'anno accademico 2001/2002 una delle sedi distaccate dell'Università degli Studi di Firenze. Nella nuova sede in via Sandro Pertini erano presenti la facoltà di Economia (corsi di laurea in Economia Aziendale, Economia e Commercio, Scienze turistiche), la facoltà di Ingegneria (corso di laurea in Ingegneria dei trasporti) e la facoltà di Agraria (corso di laurea in Scienze vivaistiche, ambiente e gestione del verde). Facendo riferimento al mese di giugno del 2007, il numero di studenti immatricolati al polo pistoiese ammonta a 1.337 unità. Dal 2015 sono frequentabili i corsi di laurea di 1º livello di Infermieristica e Fisioterapia[23].
Istituti culturali
Il Funaro, centro culturale dedicato al teatro, che ospita la donazione del Fondo Andrés Neumann costituito da parte del suo archivio professionale (1972-2000) e da una raccolta di libri teatrali;
Fondazione Conservatorio San Giovanni Battista, Agenzia Formativa di rilievo e antico Conservatorio femminile leopoldino.
Centro Italiano di Studi di Storia e d'Arte
Accademia d'Organo e Musica Antica "Giuseppe Gherardeschi"
Musei
Musei di arte antica e moderna
Pistoia opsita diversi musei d'arte antica e moderna:
Museo civico, è ospitato all'interno del Palazzo Comunale. In esso è rappresentata l'intera storia artistica della città e comprende opere provenienti dalle soppressioni di Settecento e Ottocento, lasciti, donazioni (come la collezione Puccini) e opere di antica proprietà comunale.
Palazzo dei Vescovi, all'interno ospita un percorso archeologico, il museo della Cattedrale di San Zeno, la collezione Bigongiari e importanti opere d'arte moderna realizzate da Marino Marini e Giovanni Boldini. Di quest'ultimo è esposto il ciclo di affreschi proveniente dalla villa “La Falconiera”[24].
Palazzo Rospigliosi, a poca distanza dalla Piazza del Duomo si trova l'imponente edificio donato in anni recenti alla diocesi di Pistoia. Esso ospita il Museo diocesano e il Museo del ricamo. Pistoia e il suo territorio vantano un'antica e affermata tradizione dell'arte del ricamo. Il museo ad essa dedicato comprende un'esposizione permanente e prestiti temporanei. Palazzo Rospigliosi ospita anche il museo Clemente Rospigliosi, costituito dall'appartamento che la famiglia volle allestire all'illustre parente Giulio Rospigliosi per le sue eventuali visite in città, e rimasto praticamente intatto nei secoli.
Ex Ospedale del Ceppo, con il museo dei ferri chirurgici, la saletta anatomica e il famoso robbiano, fregio delle sette opere di misericordia.
Musei di arte contemporanea
A Pistoia sono presenti diversi musei di arte contemporanea:
Palazzo Fabroni, sede di esposizioni permanenti e mostre dedicate all'arte contemporanea. Inoltre vi è la Casa studio Fernando Melani. Particolarmente singolare quest'ultima, in quanto non mera contenitrice di opere d'arte ma essa stessa un'opera d'arte, riallestita dopo il restauro come l'artista l'aveva voluta lasciare e dove ogni cosa, anche un sacco di fiammiferi o una scala sommersa di giornali trovano la loro spiegazione nelle parole stesse dell'artista.
Centro di Documentazione Giovanni Michelucci, anch'esso ospitato all'interno del palazzo comunale.
Casa museoSigfrido Bartolini, sede della omonima Associazione-"Centro Studi", e di un importante Archivio (notificato dal Ministero dei Beni Culturali) contenente il Fondo epistolare di Sigfrido Bartolini e i fondi "Barna Occhini" e "Giulio Innocenti" oltre a inediti di autori del '900 quali G.Papini,G. Manzini, G. Spadolini ecc. La casa museo è sede anche della biblioteca entrata a far parte della Rete Documentaria Pistoiese. Particolarmente interessante lo "studio-laboratorio" nel quale l'artista, considerato uno dei maggiori incisori del '900) per 12 anni aveva lavorato all'edizione nazionale del Pinocchio, illustrato da più di 300 xilografie in nero e a colori.
Casa-studio Vivarelli, nelle campagne di Arcigliano, sede della Fondazione Jorio Vivarelli.
Fondazione Luigi Tronci, Museo della Musica e degli Strumenti Musicali a Percussione.[25]
Associazioni
Nella città sono presenti e attive varie associazioni tra le quali: Associazione teatrale pistoiese[26], Caritas diocesana di Pistoia[27], l'Aias Pistoia, Misericordia di Pistoia[28]
Accademia d'Organo e Musica Antica "Giuseppe Gherardeschi"
A Pistoia si trova la sede della UFIP unione fabbricanti italiani piatti, storica azienda produttrice di piatti musicali e orchestrali.
Media
A Pistoia sono presenti le redazioni di due quotidiani locali (La Nazione e Il Tirreno), un settimanale a carattere nazionale (La Vita) ed una emittente televisiva (Tv Libera Pistoia). Sono inoltre attive piccole case editrici come, ad esempio, il "Micco", "Settegiorni", "Via del Vento", “Edizioni Via Laura”; pubblica libri con la casa editrice “I.S.R.Pt Editore” e una rivista a carattere storico (Farestoria) anche l'Istituto storico della Resistenza e dell’Età contemporanea in provincia di Pistoia.
La cucina pistoiese è caratterizzata, come tutta la cucina toscana, dalla parsimonia che la rende sana anche se a prima vista può sembrare povera. Come da tradizione, vengono utilizzati anche ingredienti "di riciclo". Tra gli antipasti è famosa la fett'unta, l'arista sott'olio, i crostini di milza, i crostini di frattaglie di pollo (o crostini neri) ed i crostoni di cavolo nero. Come primi piatti: la zuppa di pane alla pistoiese, la zuppa di pane della montagna pistoiese, il carcerato, la farinata con le leghe ed i maccheroni all'anatra (piatto tipico della festa del patrono San Jacopo). I secondi più rinomati sono lo zimino di lampredotto, la trippa, la rigaglia, il lesso rifatto e i fegatelli di maiale nella rete. Come contorni infine: i fagioli di sorana al fiasco, i fagiolini serpenti in umido, i funghi trifolati. I dolci tipici sono, invece, il berlingozzo, i cenci (tipici del periodo carnevalesco), le scole (panino dolcificato con anice e uvetta tipico della settimana pasquale), oltre ai necci e al castagnaccio tipici delle colline e montagne pistoiesi fatti dalla farina neccia o farina dolce tratta dalla frantumazione delle castagne, i confetti di Pistoia (confetti a forma di riccio), i brigidini (di Lamporecchio).
Eventi
Il calendario degli eventi culturali che si svolgono a Pistoia copre tutto l'anno solare.
Eventi annuali
Giostra dell'orso, tradizione medievale dove in una sorta di palio equestre con tornate si sfidano i rioni cittadini; ogni anno il 25 di luglio. I rioni: Grifone (colori bianco e rosso); Cervo Bianco (verde e bianco); Leon d'Oro (giallo e rosso) e Drago (verde e rosso). La Giostra dell'orso è stata sospesa dopo gli incidenti che costarono la vita a due cavalli nell'edizione del 2014. La manifestazione è stata ripresa, dopo un referendum cittadino sul suo mantenimento, nell'anno 2016. Il regolamento ha subito pesanti modifiche consistenti, perlopiù, nell'inserimento di stringenti limitazioni della velocità e nell'introduzione di un tempo minimo per tornata.
Pistoia - Dialoghi sull'uomo,[29] festival di approfondimento culturale dedicato all'antropologia e alla sociologia del presente. Diretto da Giulia Cogoli, è nato nel 2010 su iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia e del Comune di Pistoia. Ogni edizione si svolge nell'ultimo fine settimana di maggio ed è dedicata ad un tema specifico trattato da sociologi e antropologi, ma anche da scienziati, filosofi, scrittori, registi, artisti italiani e stranieri.
Leggere la città, festival di urbanistica che rende omaggio anche nel titolo al grande architetto pistoiese Giovanni Michelucci, richiamando il suo libro “Pistoia: leggere una città”. Si svolge normalmente la seconda settimana di aprile. Ogni edizione ha un tema attorno al quale vengono organizzate mostre, incontri, spettacoli laboratori. L'edizione del 2015 è stata dedicata allo spazio pubblico.
Infanzia e città, progetto culturale a cura dell'Associazione Teatrale Pistoiese che ha lo scopo di trovare un dialogo tra educazione ed espressioni artistiche, tra sguardo dell'infanzia e spazio pubblico. Si svolge normalmente nel mese di ottobre.
Presente italiano: il cinema che non ti aspetti, festival cinematografico interamente dedicato al cinema italiano in un ideale confronto tra il presente e il passato. Diretto da Michele Galardini si svolge nel mese di ottobre.
Arca Puccini, festival di musica, arte e cultura dove protagonista è il mondo giovanile pistoiese. Si svolge nel mese di novembre.
Pistoia Festival, ricco calendario di appuntamenti culturali concentrati nel mese di luglio.
Altri eventi
Festa della Spiga: celebrazione ideata da Niccolò Puccini che si tiene ogni 200 anni. L'ultima celebrazione risale all'anno 2000.[senza fonte]
Settimana sociale italiana del 1907 (prima edizione) e Settimana sociale 2007 (in ricordo del centenario dell'iniziativa).
Dal 9 gennaio 2021 al 27 dicembre 2021 si è celebrato l'anno santo jacobeo in onore del patrono San Giacomo il Maggiore, che quell'anno cadeva di domenica (25 luglio).
Geografia antropica
Frazioni
Le principali frazioni di Pistoia sono: Arcigliano, Badia a Pacciana, Badia a Taona, Baggio, Barile, Bargi, Bonelle, Bottegone, Burchietti, Bussotto, Caloria, Campiglio, Camporipano, Capostrada, Canapale, Candeglia, Casamarconi, Casenuove di Masiano, Casone dei Giacomelli, Cassarese, Castagno di Piteccio, Castagno di Pieve a Celle, Castel de' Gai, Castel di Cireglio, Castel di Piazza, Chiazzano, Chiesina Montalese, Chiodo, Ciatti, Cignano, Cireglio, Collina di Spedaletto, Collina di Vinacciano, Corbezzi, Corsini Bianchi, Corsini Neri, Cugna, Doccia, Fabbiana, Fabbrica, Felceti, Fiano, Fornace di San Giorgio, Forralpitta, Gagliorana, Gello, Germinaia, Iano, La Bianca, La Spagna, Le Grazie, Le Piastre, Le Pozze, Le Querci, Lupicciano, Masiano, Mengarone, Nespolo, Orsigna, Piazza, Piteccio, Pitornecca, Pracchia, Piuvica, Ponte alla Pergola, Ponte alle Tavole, Pontelungo, Pontenuovo, Pontepetri, Ponzano, Pupigliana, Ramini, Ridolgere, San Felice, Sammommè, San Biagio, San Giorgio all'Ombrone, San Quirico, San Rocco, Sant'Agostino, Sant'Alessio in Bigiano, Santomato, Santomoro, San Pantaleo, San Pierino Casa al Vescovo, San Vito, Sarripoli, Saturnana, Signorino, Spazzavento, Spedaletto, Sperone, Stazzana, Torbecchia, Uzzo, Valdibrana, Valdibure, Vicofaro, Villa di Baggio, Villa di Cireglio, Villa di Piteccio, Villanova di Valdibrana.
Arcigliano
La frazione di Arcigliano, sorge a 298 metri di altitudine su un versante della valle del torrente Torbecchia che sfocia nell'Ombrone nella zona nord-ovest della piana di Pistoia. Dista circa 5 km dal centro cittadino.
Campiglio
La frazione di Campiglio è situata a 500 metri di altitudine a nord-ovest di Pistoia e dista circa 7 km dal centro.
La frazione di Cireglio sorge a 650 metri di altitudine sulla statale 66 dell'Abetone, a 13 km dal centro di Pistoia. Circondato da boschi di castagni, è sovrastato dal cosiddetto Sasso di Cireglio, da cui si gode un ottimo panorama sulla piana pistoiese. Nella località Castello di Cireglio è nato Policarpo Petrocchi.
Collina
Collina si trova a 146 metri di altitudine sul livello del mare. Gli edifici principali a livello architettonico sono la Villa di Fontana, un'antica dimora nobiliare, e la Chiesa dei Santi Pietro e Girolamo.
Stazzana
Stazzana è un piccolo borgo collinare a 400 m di altezza s.l.m. sulle prime pendici appenniniche a nord ovest del centro di Pistoia, da cui dista circa 12 km.
Caratteristica la presenza di numerosi mulini ad acqua ormai in disuso. La coltivazione prevalente è quella dell'olivo.
Il vivaismo professionale è la più importante attività economica cittadina e vanta una tradizione che parte dal 1859. Oggi Pistoia vanta circa duemila aziende[30][31] che coltivano piante da esterni per la grande distribuzione, per il verde pubblico, per giardini privati, per il paesaggio e per altri fini ornamentali. La maggior parte delle vendite è dovuta alle esportazioni in Europa anche se sono numerose le richieste in Italia e in molti paesi extraeuropei. Le aziende florovivaistiche sono in gran parte a conduzione familiare, nel loro complesso rappresentano circa il 25% dell'intera produzione di piante ornamentali in Italia.
Cantieristica
Lo stabilimento AnsaldoBreda, oggi Hitachi Rail SpA, è la maggiore impresa pistoiese nel settore della meccanica, operando nella produzione e commercializzazione di materiale rotabile. Nel 1906 era una sede distaccata della società San Giorgio di Genova. Si producevano carrozzerie per auto e si svolgevano attività per le riparazioni ferroviarie. Nel secondo dopoguerra lo stabilimento fu fortemente danneggiato dai bombardamenti e divenne OFMP (Officine Meccaniche Ferroviarie Pistoiesi), iniziando la costruzione di trattori "Ursus", progettati dall'ingegnere Ulisse Bubba. A partire dal 1971, con la trasformazione in Breda Ferroviaria, riprese la vocazione produttiva rivolta al materiale rotabile, fino a diventare nel 2001 AnsaldoBreda. Nel 2015, dopo l'acquisizione da parte dei giapponesi, la denominazione dell'azienda diventa Hitachi Rail Italy e successivamente Hitachi Rail SpA.[32][33]
Artigianato
Per quanto riguarda l'artigianato, è ancora attiva e diffusa la lavorazione del rame finalizzata alla produzione di oggetti sia domestici sia artistici.[34]
Pistoia è interessata dal traffico ferroviario regionale ma non da quello nazionale per il quale è necessario fare scalo a Prato, Firenze, Viareggio oppure a Pisa.
Mobilità urbana
Il trasporto pubblico locale per la città e la sua provincia è gestito da Autolinee Toscane.
Dal 2014 sono in atto una serie di iniziative promosse dal Comune e dalla Diocesi di Pistoia in vista di un gemellaggio tra Pistoia e Santiago di Compostela[36].
Ha sede nel comune la società di pallacanestro Pistoia Basket 2000, militante nel campionato di Serie A. In passato aveva militato in Serie A per sette stagioni l'Olimpia Pistoia, società scioltasi nel 1999. Tra le società minori da segnalare la Valentina's Pallacanestro Bottegone, militante in serie C ma con un passato in B.
Futsal
Nella stagione 2022-2023 il Futsal Pistoia ha disputato il campionato di Serie A di calcio a cinque.
L'atletica leggera a Pistoia è rappresentata da alcune storiche società. La PistoiAtletica 1983, attuale gestrice del campo scuola cittadino, si occupa prevalentemente dei settori giovanili ed assoluti, e nel tempo ha lanciato alcuni atleti di livello internazionale come il siepista Alessandro Lambruschini. L'Atletica Pistoia è invece attiva soprattutto nei settori master. La Silvano Fedi è invece una società sportiva attiva soprattutto nell'ambito del podismo.
Impianti sportivi
Stadio Marcello Melani: impianto dedicato al calcio, costruito nel 1966, con una capienza di 13 195 posti (3 000 attualmente autorizzati), sede degli incontri della Pistoiese.
PalaCarrara: impianto dedicato alla pallacanestro, costruito nel 1988, attualmente omologato per 3 916 posti, sede degli incontri del Pistoia Basket 2000.
Auditorium Provinciale, impianto coperto polivalente utilizzato prevalentemente per gli allenamenti di scherma e pallacanestro.
«Solevano li antiqui nostri, e quelli che erano stimati savi, dire come era necessario tenere Pistoia con le parti e Pisa con le fortezze; e per questo nutrivano in qualche terra loro suddita le differenzie, per possederle più facilmente.»
Ed anche in questo inno cittadino, scritto da un anonimo probabilmente fra il 1700 e il 1800, Pistoia non viene proprio descritta come una città idilliaca:
«Pistoja è la città dei malandrini e quel che c'ho sofferto lo so io, Ma se tu ascolti questi birichini son più puri degli angeli di Dio. Ma quando in Lucca e popoli vicini non potevan trovar l'uomo adattio, per decollar quei celebri assassini Si fu trovato nel paese mio. D'ogni piaga social qui c'è il fetore vi son ladri spie e puttane e poi, ci naque anche Tedici il traditore. Il più onesto di tutti se tu vuoi sarebbe il nostro Santo protettore, ma ha sempre da pagar un par di boi.»
^Una testimonianza della vita di tale Monastero è la recente edizione dell'opera: Anna Maddalena Favilla, Ricettario di San Mercuriale: manoscritto pistoiese del secolo 18. Raccolta di ricette fatta dalla molto reverenda madre donna Anna Maddalena Favilla speziale del Monastero di San Mercuriale della città di Pistoia quest'anno 1750, Edizioni del Comune di Pistoia, Pistoia 1999.
Alberto Cipriani, Breve storia di Pistoia, Pisa, Pacini, 2016.
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Susanna Daniele, Il ceppo fiorito: storia dell’Ospedale del Ceppo di Pistoia attraverso i secoli, Pistoia, Atelier, 2012, ISBN9788890723858.
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Storia di Pistoia, Firenze, Le Monnier, 1988.
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In neretto i capoluoghi di regione, in corsivo le città metropolitane. (1): lo statuto dell'Emilia-Romagna indica la città metropolitana di Bologna come capoluogo della regione.
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