Nacque a Taxco, nel sud-ovest del Messico, quando il paese era ancora una colonia spagnola. I suoi genitori erano Pedro Ruiz de Alarcón e Leonor de Mendoza, discendenti da famiglie illustri. Frequentò corsi di Legge presso l'Università Reale e Pontificia di Città del Messico e all'inizio del XVII secolo andò in Spagna dove ottenne il titolo di baccellierato in canoni all'Università di Salamanca. Dal 1606, lavorò anche a Siviglia, dove cominciò ad esercitare la professione di avvocato nella Real Audiencia, "aunque sin titulo, segun lo tolera la costumbre". Ritornò in Messico per terminare i suoi studi in Legge e nel 1609 si laureò Legge all'Università di Città del Messico.
Nel 1614 partì di nuovo per la Spagna e si stabilì a Madrid, dove lavorò come relatore interno del Consiglio delle Indie e cominciò a dedicarsi alla produzione letteraria. Le peculiarità che riguardavano il suo fisico( aveva una gobba (córcova in spagnolo) dietro e una davanti) ed il suo atteggiamento ritenuto al tempo "troppo superbo" ne fecero il bersaglio preferito di numerose burle e critiche da parte di scrittori coevi come Francisco de Quevedo, Félix Lope de VegaPedro Calderón de la Barca Gongora e Juan Fernandez. Quest'ultimo gli dedicò una "quintilla": tanto de córcova atrás y adelante, Alarcón tienes, que saber es por demás de dónde te córco-vienes o adónde te córco-vas"
Le opere di Juan Ruiz de Alarcón sono caratterizzate da attacchi ai costumi, ai vizi sociali dell'epoca e alle arti occulte, che formano la quarta parte della sua intera produzione drammatica.. Pubblicò due compendi di commedie, circa 27, nel 1628 e nel 1634. La sua opera principale La verdad sospechosa, appare nel secondo di questi.
Morì a Madrid, in Spagna, il 4 agosto 1639, lasciando un testamento in cui nominava unica erede sua figlia Lorenza de Alarcon, di cui però non si possiedono notizie.
Traduzioni italiane
trad. anonima, In bocca di bugiardo, Milano: Stella e Giacomo, 1841