Kiss Farewell Tour è stato un tour del gruppo hard rock statunitense Kiss, svoltosi nel corso di un anno, dall'11 marzo 2000 al 13 aprile 2001. Il tour sarebbe stato, nelle intenzioni del gruppo, l'ultimo in cui la formazione originale si sarebbe esibita[1], tuttavia già poco prima dell'inizio della tappa giapponese (aggiunta assieme a quella australiana dopo l'annuncio delle tappe del tour) Peter Criss abbandonerà il gruppo perché non soddisfatto del proprio contratto[2], favorendo il ritorno di Eric Singer, che suonerà nelle date successive truccato come Criss.
Antefatti
Questo avrebbe dovuto essere l'ultimo tour dei Kiss, tuttavia, alla fine del 2002 la band annunciò che non si sarebbero ritirati come previsto. Sebbene i Kiss continuarono a esibirsi dopo la conclusione del tour, questo fu l'ultimo tour con la formazione originale riunita. Paul Stanley in seguito rivelò che il tour era un tentativo di "mettere i Kiss fuori dalla loro miseria" in seguito ai problemi legali durante la produzione di Psycho Circus, e la band avrebbe avuto esibizioni dal vivo deludenti ed "era praticamente prigioniera di facendo le stesse canzoni ogni tour."[3]
Il tour iniziò l'11 marzo 2000 a Phoenix, in Arizona, al Blockbuster Desert Sky Pavilion.[4]
Durante lo spettacolo a Irvine, in California, Frehley perse il volo e finì per dover arrivare in elicottero allo spettacolo, dove il manager della band aveva già contattato Tommy Thayer, il quale era vestito con il suo trucco, pronto a sostituirlo.[5]
Peter Criss aveva effettivamente lasciato la band dopo lo spettacolo finale a North Charleston, nell'ottobre 2000; tuttavia, questo non fu noto pubblicamente all'epoca. Il suo contratto, stipulato prima del tour di reunion era praticamente scaduto e lui e i Kiss non erano in grado di venire a patti cosicché potesse continuare con la band, il risultato fu ch'egli distrusse la sua batteria, per la frustrazione, alla fine dello spettacolo.[6] Fu sostituito da Eric Singer per le date giapponesi ed australiane. Frehley, invece, lasciò la band dopo il questo tour, con l'intenzione di concentrarsi sulla sua carriera da solista.[7]
Nel programma del tour finale della band Stanley ha riflettuto su questo:
( EN)
«The Reunion tour made us the number one band again. We played to about two million people in one year. Then we did the Psycho Circus tour and after that we thought, "been there, done it." We're the champs again, let's retire on top and we felt there is nothing worse than having someone go away and you don't get to say goodbye so this tour really is for the fans and to celebrate the whole history of the band.»
( IT)
«Il Reunion Tour ci ha reso di nuovo la band numero uno. Abbiamo suonato davanti a circa due milioni di persone in un anno. Poi abbiamo fatto il tour Psycho Circus e dopo abbiamo pensato "ci sono stato, l'ho fatto". Siamo di nuovo i campioni, ritiriamoci al top e abbiamo sentito che non c'è niente di peggio che avere qualcuno che se ne va e non puoi dire addio, quindi questo tour è davvero per i fan e per celebrare l'intera storia della band.»
Artisti d'apertura
Date cancellate o posticipate
Scaletta
Scaletta nordamericana
- Detroit Rock City
- Deuce
- Shout It Out Loud
- I Love It Loud
- Shock Me
- Firehouse
- Do You Love Me?
- Calling Dr. Love
- Heaven's On Fire
- Let Me Go, Rock 'N Roll
- 2,000 Man
- Psycho Circus
- Lick It Up
- God Of Thunder
- Cold Gin
- 100,000 Years
- Love Gun
- I Still Love You (performata da Paul Stanley)
- Black Diamond
Altro
- Beth
- Rock And Roll All Nite
Scaletta australiana e giapponese[24]
- Detroit Rock City.
- Deuce.
- Shout It Out Loud.
- Talk To Me [25]
- I Love It Loud.
- Firehouse.
- Do You Love Me?.
- Calling Dr. Love.
- Heaven's On Fire.
- Let Me Go, Rock 'N Roll.
- Shock Me. (con assolo di chitarra di Ace Frehley)
- Psycho Circus.
- Lick It Up.
- God Of Thunder. (con assolo di batteria di Eric Singer)
- Cold Gin.
- 100,000 Years.
- Love Gun.
- I Still Love You. (performata da Paul Stanley)
- Black Diamond.
Altro
- I Was Made For Lovin' You [26]
- Rock And Roll All Nite.
Altri musicisti
Note
- ^ a b Articolo (archiviato dall'url originale il 17 giugno 2007). sull'annuncio delle date del Farewell Tour, dal sito Yahoo! Music
- ^ Peter Criss Leaves Kiss, Eric Singer Steps In (archiviato dall'url originale il 24 settembre 2007), articolo di Yahoo! Music
- ^ Paul Stanley: Il "Farewell Tour" fu fatto poiché volevamo mettere i Kiss fuori dalla propria miseria., Blabbermouth
- ^ (EN) Andy Greene, Flashback: Kiss Launch Their First Farewell Tour Back in 2000, in Rolling Stone, 27 settembre 2018. URL consultato l'11 ottobre 2021.
- ^ (EN) Dave Everley, Kiss: how their long-awaited reunion turned into a catastrophe, su Louder Sound, 23 settembre 2020. URL consultato l'11 ottobre 2021.
- ^ (EN) Andy Greene, Flashback: Kiss Play Their Final Classic-Lineup Show, in Rolling Stone, 11 febbraio 2016. URL consultato l'11 ottobre 2021.
- ^ (EN) Brett Weiss, Encyclopedia of Kiss : music, personnel, events and related subjects, Jefferson, 2016, ISBN 9781476625409.
- ^ (2019). End of the Road World Tour Program, pg. 31.
- ^ Lista (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2007). dei concerti intrapresi dai Kiss nel 2000, dal sito kissfaq.com.
- ^ Lista (archiviato dall'url originale il 4 giugno 2008). dei concerti intrapresi dai Kiss nel 2001, dal sito kissfaq.com.
- ^ (EN) Curt Gooch e Jeff Suhs, Kiss Alive Forever: The Complete Touring History, in Billboard Books, New York, 2002, ISBN 0-8230-8322-5.
- ^ (EN) Kiss back on the road, in Lawrence Journal-World, Lawrence, 16 febbraio 2000, p. 2A. URL consultato l'11 ottobre 2021.
- ^ (EN) 14, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 1º aprile 2000, p. 16, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ a b (EN) 16, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 15 aprile 2000, p. 20, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ (EN) 22, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 27 maggio 2000, p. 18, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ a b (EN) 26, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 24 giugno 2000, p. 18, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ a b (EN) 23, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 3 giugno 2000, p. 18, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ a b c (EN) 24, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 10 giugno 2000, p. 14, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ a b (EN) 28, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 8 luglio 2000, p. 14, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ (EN) 25, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 17 giugno 2000, p. 22, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ (EN) 30, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 22 luglio 2000, p. 14, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ (EN) 31, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 29 luglio 2000, p. 16, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ (EN) 36, in Amusement Business Boxscore, Billboard, vol. 112, 2 settembre 2000, p. 18, ISSN 0006-2510 (WC · ACNP). URL consultato il 21 febbraio 2022.
- ^ La scaletta giapponese su YouTube.
- ^ La canzone su YouTube.
- ^ La canzone su YouTube.
- ^ Fino all'ultima data della tappa statunitense
- ^ A partire dalla prima data della tappa giapponese
Bibliografia
- (EN) Curt Gooch e Jeff Suhs, Kiss Alive Forever: The Complete Touring History, in Billboard Books, New York, 2002, ISBN 0-8230-8322-5.
Collegamenti esterni
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