MOS 6502
Il MOS 6502 è un microprocessore a 8 bit presentato da MOS Technology nel settembre del 1975. Assieme allo Zilog Z80 del luglio 1976 venne usato in molti prodotti commercializzati tra la fine degli anni settanta e gli anni ottanta, come giochi arcade e console domestiche, personal ed home computer, quali l'Apple II ed il Commodore VIC-20.[1] Venne prodotto su licenza da molte ditte, fra cui Rockwell International e Synertek. Dal MOS 6502 derivano diversi processori, tra cui si annoverano il MOS 6507, usato nella console Atari 2600, il MOS 6509, usato nella linea di computer Commodore CBM, ed il MOS 6510, utilizzato come CPU del Commodore 64.[2][3] StoriaLe origini e il progetto in MotorolaIl chip fu progettato dallo stesso gruppo che aveva sviluppato il MOS 6501 e che comprendeva diversi degli ingegneri che avevano lavorato dal 1971 sul Motorola 6800, tra cui Chuck Peddle e Bill Mensch, usciti in massa da Motorola nel 1974.[4] Peddle aveva promosso commercialmente il 6800 ed aveva visitato molti potenziali clienti per presentare il microprocessore, pensato per un impiego in sistemi embedded. Nonostante le favorevoli impressioni, il processore non vendeva come previsto perché il prezzo di lancio di 360$ era considerato eccessivamente alto: molti clienti consideravano equo un prezzo di $ 25 a chip. Peddle propose perciò a Motorola di sviluppare una versione depotenziata del 6800 da poter vendere a quel prezzo, ma la dirigenza non accolse il suo suggerimento.[5][6][7] Nonostante il disinteresse dei vertici societari, Peddle iniziò per proprio conto a lavorare a quell'idea. Il nuovo processore era simile al 6800: come questo usava pochi registri ma aveva un solo accumulatore (il 6800 ne aveva 2: registri A e B). Rispetto al 6800, il 6502 introduceva diversi nuovi modi di indirizzamento, permettendo di utilizzare i suoi registri indice e lo stack in maniera molto efficiente: ad esempio, con lo stack era possibile accedere alle celle di memoria poste nell'intervallo di indirizzo 256-511 (esadecimale: $100-$1FF), mentre alcune istruzioni potevano accedere direttamente alle celle di memoria nell'intervallo 0-255 (esadecimale: $00-$FF), la cosiddetta "pagina zero", utilizzando 1 solo byte come indirizzo.[8] Il nuovo chip era inoltre capace di eseguire calcoli in aritmetica BCD (Binary-coded decimal)[9] ed aveva un generatore di clock interno.[10] Nonostante la disapprovazione dei vertici di Motorola, il gruppo guidato da Peddle continuava a lavorare sul progetto, cominciando a maturare nel contempo malcontento per l'assenza di supporto che ricevevano. Alla fine, la dirigenza decise di fermare lo sviluppo del nuovo chip: come risposta, Peddle e molti dei suoi colleghi lasciarono Motorola alla ricerca di una società che fosse stata interessata a produrre tale chip.[6] Gli sviluppatori del 6800 passano in MOS TechnologyPeddle prese contatti con MOS Technology, all'epoca una piccola azienda produttrice di circuiti integrati, fondata da Allen-Bradley per produrre processori per calcolatrici elettroniche per conto di Texas Instruments, ma che si era poi dedicata anche alla produzione di altri tipi di chip quando quest'ultima, per ridurre i costi dei suoi prodotti, aveva iniziato a prodursi in proprio gli integrati. Uno dei prodotti più diffusi di MOS Technology era una replica su un singolo chip del popolare gioco Pong. Nel mese di agosto del 1974 Peddle ed altri 7 ingegneri Motorola entrarono a lavorare presso MOS Technology: Bill Mensch, Harry Bawcum, Ray Hirt, Terry Holdt, Mike James, Will Mathis e Rod Orgill.[4] Peddle ed il suo gruppo terminarono lo sviluppo della loro idea che prese corpo in 2 nuovi microprocessori che erano compatibili con i chip periferici di Motorola: il MOS 6501, progettato da Rod Orgill, che poteva essere inserito negli zoccoli del 6800 perché compatibile a livello di piedinatura con quest'ultimo, ed il MOS 6502, progettato da Bill Mensch, simile al precedente ma con una piedinatura differente ed un circuito generatore di clock integrato. Questi chip non potevano eseguire i programmi scritti per il 6800 perché avevano un'architettura ed un insieme di istruzioni differenti. I nuovi processori furono largamente pubblicizzati su diverse riviste del settore: un annuncio apparve sul numero di luglio di Electronics[11], un altro su quello di agosto di EE Times,[12]; seguirono poi altri annunci su EDN (20/09/1975), Electronic News (03/11/1975) e Byte (novembre 1975). Annunci del 6501 apparvero in diverse pubblicazioni durante il mese di agosto del 1975: MOS Technology annunciava la presentazione del chip alla fiera dell'elettronica WESCON di San Francisco, che si sarebbe tenuta dal 16 al 19 settembre del 1975, dove sarebbe stato possibile acquistare il microprocessore a $ 25.[13] Nel mese di settembre gli annunci riguardavano anche il 6502, che veniva annunciato disponibile sempre durante il WESCON a $ 25 mentre il 6501 veniva riprezzato a $ 20.[14] La presentazione del 6502Al WESCON il 6502 fu prezzato a $ 25. MOS Technology aveva uno stand con un grosso contenitore pieno di chip. Dato che non era riuscita a portare un numero sufficiente di esemplari funzionanti, decise di riempire il contenitore con i chip difettosi e mettere quelli funzionanti in cima, dando così l'impressione che i propri stabilimenti fossero già in grado di reggere una produzione in quantitativi industriali.[15] Nella stessa fiera il 6800 e l'Intel 8080 erano in vendita a $ 179.[16] Il MOS 6502, messo in vendita ad un prezzo di 25 dollari,[14] era la più economica CPU disponibile sul mercato, costando meno di un sesto dei modelli concorrenti: ad esempio, il Motorola 6800 era venduto a $ 175.[17] All'inizio le persone pensarono che il prezzo del 6502 fosse sbagliato o ci fosse dietro un imbroglio ma durante lo svolgimento della fiera esse videro che sia Motorola che Intel abbassarono il prezzo dei loro chip a $ 69.[18][19] Questa riduzione dei prezzi legittimò il 6502, che cominciò ad essere venduto a centinaia di unità.[15] La causa tra Motorola e MOS TechnologyDopo il WESCON MOS Technology fu citata nel mese di novembre del 1975 da Motorola:[20] quest'ultima affermava infatti che i suoi 8 ex-dipendenti avevano utilizzato informazioni tecniche sviluppate presso i propri uffici per progettare i microprocessori 6501 e 6502. Ricevuta la citazione il finanziatore di MOS Technology, Allen-Bradley, considerando anche che l'altro settore di interesse di MOS Technology, i chip per calcolatrici, non andava bene a causa di una guerra dei prezzi intentata da Texas Instruments contro gli altri produttori, decise di limitare le possibili perdite e cedette le proprie quote ai fondatori della società.[4] La causa si risolse nel mese di maggio del 1976 con MOS Technology che decise di eliminare il chip 6501 che poteva essere montato negli zoccoli del 6800 e di acquistare le licenze dei chip periferici di Motorola.[21][22] Il MOS KIM-1Sistemate le questioni legali ed ottenuto un buon riscontro al WESCON, MOS doveva pensare a come spingere gli sviluppatori a provare il suo nuovo processore 6502. Peddle sviluppò quindi un minicomputer denominato MDT-650 (da "Microcomputer Development Terminal") mentre un altro gruppo progettò il KIM-1. Il KIM-1 fu messo in commercio e, con stupore dei suoi progettisti, fu acquistato non solo da ingegneri ed addetti ai lavori ma anche da molti hobbisti. Anche altri sistemi simili, come il SYM-1 di Synertek ed il più flessibile AIM 65 di Rockwell (che producevano entrambe il 6502 su licenza), riscossero lo stesso buon successo commerciale. Impiego ed utilizzoInformaticaUno dei primi impieghi del nuovo processore fu come CPU del computer Apple I presentato nel 1976 dalla neonata Apple, una società fondata da Steve Jobs e Steve Wozniak. Il 6502 fu poi utilizzato nel Commodore PET e nell'Apple II del 1977, ed in diversi altri computer ad 8 bit tra cui la famiglia di computer Atari ad 8 bit, la serie BBC Micro derivata dai sistemi ad 8 bit della Acorn Computers, il Commodore VIC-20 ed i computer di Ohio Scientific e Oric.[23] Il Commodore 64 usava un derivato del 6502, il MOS 6510, ma la sua unità a dischi modello 1541 usava un 6502 a 2 MHz per eseguire il codice del DOS integrato nell'unità stessa e doveva essere veloce (il doppio della CPU dell'unità C64) per rispondere alle necessità temporali del trasferimento dei dati dal floppy. IndustriaAgli usi civili e ludici si affiancò una notevole produzione di sistemi di controllo, anche industriale, data l'assenza dei microcontrollori di qualità (il mediocre 8048 data 1976 e spesso aveva prestazioni inadeguate). Oggi è ancora prodotto come processore per sistemi embedded da Western Design Center, una società fondata da Bill Mensch, uno dei progettisti del chip originale. VideogiochiUn altro impiego importante del 6502 e dei suoi derivati fu negli apparati videoludici. Il primo di tali apparecchi che usò un chip della famiglia 6502 fu la console Atari 2600: essa utilizzava il MOS 6507, una versione depotenziata del 6502 con un bus indirizzi ridotto ed un risultante package con soli 28 piedini. A causa di tale limitazione, il 6507 poteva indirizzare solo 8 KB di memoria, ma il package ridotto ne riduceva le dimensioni ed il costo. Nonostante ciò, l'Atari 2600 è stata venduta in 30 milioni di esemplari, ognuna con un 6507 al suo interno. Un'altra console basata su un chip derivato dal 6502 fu la popolare Nintendo Famicom, presentata da Nintendo nel 1983: La versione per la console era prodotta da Ricoh che rispetto al progetto originale, non gestiva l'artimetica BCD ma offriva 22 registri aggiuntivi (mappati in memoria) per la gestione del suono, la lettura dei gamepad e l'accesso diretto alla memoria per gli sprite. Tale chip, chiamato 2A03 nei sistemi NTSC e 2A07 in quelli PAL (la differenza risiedeva nel diverso divisore interno del clock usato per generare l'immagine ed il suono a causa della differente frequenza dei segnali PAL e NTSC), fu prodotto esclusivamente per Nintendo. Gli stessi arcade, molto diffusi all'epoca, erano dotati di uno o più processori, spesso il 6502, e la Atari usava quasi esclusivamente questa CPU sebbene ad alcuni tra cui il Tempest od il Battlezone aggiungeva un coprocessore basato su bit slice AMD Am2900 a causa dell'insufficiente potenza di calcolo del 6502 dovendo operare in tempo reale DescrizioneIl 6502 è un processore ad 8 bit con un bus indirizzi a 16 bit, capace quindi di indirizzare direttamente fino a 64 KB di memoria. Internamente lavora alla stessa velocità impostata dal clock esterno, tipicamente da 1 a 2 MHz: ad esempio, lo Zilog Z80 divide internamente il clock esterno per 4. Nonostante il clock inferiore le sue prestazioni sono equiparabili a quelle di altre CPU con frequenze maggiori: ciò è dovuto alla particolare architettura interna adottata, basata su una pipeline statica e sul fatto che opera con un ciclo a 2 fasi e non contando i cicli di clock. Come molte altre CPU dell'epoca, la logica NMOS del 6502 non è sequenziata da microcodice residente in ROM ma usa per la decodifica e la sequenziazione delle istruzioni un PLA preprogrammato a livello maschera (che occupa circa il 15% della superficie del chip). Come altri microprocessori ad 8 bit, il 6502 esegue una limitata sovrapposizione delle operazioni di fetch ed esecuzione delle istruzioni. La bassa frequenza di clock riduceva i vincoli sulle velocità delle periferiche collegate alla CPU, dato che solo il 50% del ciclo di clock era disponibile per l'accesso alla memoria (a causa del progetto asincrono della CPU, questa percentuale varia molto tra le diverse versioni del chip). Ciò era importante in un periodo in cui le memorie affidabili avevano tempi di accesso nell'ordine dei 450-250 ns. Il 6502 era stato progettato per essere infatti semplice ed economico, ed abbassare i costi dell'intero sistema era un fattore molto importante per concorrere nei mercati degli home computer e delle console per videogiochi. Come il suo precursore, il Motorola 6800, il 6502 aveva pochi registri: all'epoca in cui il 6502 fu progettato il numero di transistor contenuti in un integrato influivano molto sul suo costo e mantenerne il loro numero basso contribuiva a contenere i costi. Inoltre la RAM esterna era più veloce di una CPU, quindi era sensato ottimizzare l'architettura per l'accesso alla memoria piuttosto che incrementare il numero dei registri del chip. Il 6502 fu progettato con l'obiettivo di essere molto economico: perciò furono usati circa 4.000 transistor contro i circa 2.300 dell'Intel 4004 del 1971 ed i circa 8.500 dello Z80.[24] Il progetto originario del 6800 prevedeva una superficie di silicio di 4.572 mm di lato pari a 20,9 mm² diventati 5.4 mm pari a 29 mm² [25] mentre il progetto del 6502 prevedeva 3.9 x 4.3 mm pari a 16.6 mm². I registri del 6502 includono:
Lo stack è mappato in memoria sulla pagina 1 (indirizzi da Il 6502 usa il registro di stack e quelli indice con diverse modalità di indirizzamento, inclusa una veloce modalità detta "pagina diretta" o "pagina zero", simile a quella del PDP-8, che permette di accedere alle locazioni di memoria della pagina zero (indirizzi Le modalità di indirizzamento sono inoltre "sottintese", concorrendo per 1 byte alla dimensione dell'istruzione. Esse sono (tra parentesi l'occupazione totale di memoria):
La modalità assoluta è una modalità di uso generico: le istruzioni di salto usano un indirizzo ad 8 bit con segno nell'intervallo -128 / +127, indicando quindi un indirizzo fino a 128 byte prima o 127 byte dopo l'istruzione di indirizzamento (che si traduce nell'intervallo -126 / +129 rispetto alla cella di inizio dell'istruzione di salto). La modalità accumulatore usa invece l'accumulatore come un indirizzo effettivo e non richiede nessun dato come operando. La modalità immediata usa un operando letterale ad 8 bit. Le modalità indirette sono utili per iterazioni e per processare array di dati. Con la modalità "(indirect),y" a 5/6 cicli, il registro Y ad 8 bit viene sommato ad un indirizzo a 16 bit nella pagina zero indicato da 1 solo byte seguito dall'opcode. Il registro Y è per questo un registro "indice" nel senso che viene usato per memorizzare l'attuale "indice", a differenza del registro X del 6800 dove un indirizzo base è immagazzinato direttamente ed a cui un offset può accedere direttamente). Per incrementare il registro indice e scorrere l'array byte per byte vengono impiegati solo 2 cicli in più. Nella poco frequente modalità "(indirect),x" l'indirizzo effettivo per l'operazione viene trovato in pagina zero all'indirizzo composto aggiungendo il secondo byte dell'istruzione al contenuto del registro X. Usando le modalità indicizzate, la pagina zero opera proprio come un insieme di 128 registri indice aggiuntivi. Il 6502 è capace di eseguire operazioni di addizione e sottrazione sia binarie che BCD. Ponendo la CPU in modalità BCD con l'istruzione Il 6502 è stato anche indicato come uno dei primi processori RISC",[27][28] per via del suo set di istruzioni efficiente, semplice e quasi ortogonale (molte istruzioni possono operare con differenti modalità di indirizzamento) nonché per i suoi 256 "registri" in pagina zero. Il 6502 tecnicamente non è comunque un processore RISC dato che le operazioni matematiche possono leggere qualunque cella di memoria (non solo quelle in pagina zero) e diverse istruzioni (come Esempio di codiceQuello che segue è il classico programma Hello world scritto in codice assembly 6502 per i computer con KERNAL Commodore: A_CR = $0D ;ritorno a capo
BSOUT = $FFD2 ;routine in ROM del Kernal che scrive sul dispositivo di output
;
LDX #$00 ;inizializza l'indice nel registro X
;
LOOP LDA MSG,X ;legge il messaggio testuale
BEQ LOOPEND ;fine del messaggio
;
JSR BSOUT ;stampa un carattere
INX
BNE LOOP ;ripete
;
LOOPEND RTS ;esce dalla subroutine
;
MSG .BYT 'Hello, world!',A_CR,$00
Interfacce dedicateAd esclusione del MOS 6522 e di pochi altri componenti, MOS Technology usò chip periferici derivati da quelli della famiglia 6800:
Varianti e derivatiDel 6502 furono prodotte diversi varianti e chip derivati:
MOS 6512Il MOS 6512 è una variante che lavora con un clock esterno: il 6502 originale utilizza, infatti, un generatore interno per creare i segnali di clock "Phase 1" (Φ1) e "Phase 2" (Φ2). Fu usato nel BBC Micro B+64, dove l'utilizzo del clock esterno permetteva di far lavorare normalmente la CPU a 2 MHz, per portarla ad 1 MHz quando doveva accedere a periferiche lente quali il bus di espansione, l'ADC (Analog to Digital Converter) ed il VIA.[32] Derivati a 16 bitWestern Design Center progettò anche una versione a 16 bit bit del 65C02, il WDC 65C816, nonché il WDC 68C082, una versione ibrida basata su un core 65C816 capace di indirizzare 64 KB di memoria e con una piedinatura compatibile con quella del 6502/65C02: esso poteva sostituire quest'ultimo e funzionava come un normale 65C02 ma poteva anche essere configurato via software per funzionare con i registri interni "A" e "X" a 16 bit. Il 65C802 non ha avuto molta diffusione e non è più in produzione. Il 65C816 è stato usato nella console Super Nintendo Entertainment System e nell'Apple IIGS ed è ancora in produzione.[33] Mitsubishi realizzò il 65816, un microcontrollore con un'architettura simile a quella del 65C816, anche se non compatibile al 100% con essa. Synertek pubblicò la scheda tecnica dell'SY6516, una versione a 16 bit del 6502 che però non fu mai messa in commercio.[34] Problemi nel progettoIl progetto originale del 6502 ed i suoi derivati sono noti per avere un certo numero di istruzioni non documentate, che variano molto da un chip all'altro a seconda del produttore. Nel 6502 la decodifica delle istruzioni è implementata in una logica programmabile (simile ad un PLA) che definisce solo 151 dei 256 possibili opcode: i restanti 105 causano strani ed imprevedibili effetti (ad esempio il blocco immediato del processore, l'esecuzione di diverse operazioni valide contemporaneamente) oppure semplicemente non eseguono nulla. Eastern House Software sviluppò il "Trap65", un dispositivo che poteva essere inserito fra il processore ed il suo zoccolo per catturare questi opcode non documentati e convertirli in istruzioni L'istruzione di salto indiretto La modalità di indirizzamento indiretta basata sul registro Y ( La modalità di indirizzamento indiretta basata sul registro X ( La modalità di indirizzamento indicizzata delle versioni NMOS del 6502 presentano tutte un problema nel caso di indirizzi ai margini delle pagine: in questo caso viene effettuata una lettura supplementare di un indirizzo non valido. Questo bug può causare dei problemi nel caso in cui si acceda ad hardware che opera durante una lettura (ad esempio azzerando un timer o i flag di IRQ, inviando un segnale di sincronizzazione su una linea I/O, ecc...). Questo bug è stato corretto nelle versioni CMOS, in cui il processore esegue una lettura supplementare del byte dell'ultima istruzione. Le istruzioni di lettura/modifica/scrittura ad un particolare indirizzo eseguono 1 ciclo di lettura e 2 di scrittura. Ciò può causare problemi durante il secondo ciclo di scrittura nel caso si acceda ad hardware che opera durante la scrittura. Questo difetto è stato risolto nella versione CMOS del 6502, in cui il processore esegue 2 cicli di lettura ed 1 di scrittura. I flag di stato "N" (risultato negativo), "V" (segnalazione di overflow) e "Z" (risultato pari a zero) non sono validi quando il processore esegue operazioni aritmetiche in modalità BCD, dato che questi flag riflettono lo stato delle operazioni in modalità binaria e non in quella BCD. Questa limitazione è stata rimossa nelle versioni CMOS. Questo bug è stato in passato utilizzato come test per verificare se la CPU fosse in logica NMOS oppure CMOS.[36] Quando il processore si trova in modalità BCD mentre viene eseguito un interrupt hardware, esso non torna in modalità binaria. Questo difetto può generare nel codice delle routine di interrupt dei bug difficili da scovare se esse non deselezionano la modalità BCD prima di eseguire qualunque operazione aritmetica. Un sistema operativo affetto da questo problema era il KERNAL del Commodore 64, che non gestiva correttamente questo difetto del processore. Anch'esso fu risolto nelle versioni CMOS. Il pin "SO" (Set Overflow) era stato concepito per essere usato nei driver per dispositivi ad alta velocità: quando veniva applicata una tensione (segnale "HIGH") il flag di overflow "V" del processore veniva impostato immediatamente a 1. Se tale caratteristica avesse funzionato bene, essa avrebbe eliminato un'istruzione di caricamento dal driver del dispositivo, riducendo il numero di istruzioni in un ciclo di trasferimento dati del 25%, controllando ovviamente molto accuratamente il progetto del sistema per evitare di non alterare il processo di calcolo. In pratica, però, tale caratteristica non fu praticamente mai usata. Il set di istruzioni del 6502 include Anche se non sono propriamente un bug, i comportamenti delle istruzioni Una limitazione dello stack è il fatto che il suo puntatore "S" è ad 8 bit, per cui lo stack può contenere solo 256 valori. Cloni nel Blocco SovieticoNel Blocco Sovietico venne prodotto un gran numero di microprocessori clonati da quelli Occidentali e tra questi il CM630 o CM630P fu un puro clone del 6502 realizzato dalla MICRO ELEKTRONIKA BULGARIA AcceleratoriDiversi utenti iniziarono a cercare modi di velocizzare i propri computer. Siccome il 6502 preleva il clock dall'esterno, aumentarne la velocità era più semplice che cercare un chip più veloce che fosse compatibile. Molti costruttori iniziarono a fabbricare dispositivi "acceleratori" composti da un piccolo quantitativo di RAM ad alta velocità e dalla circuiteria necessaria a sincronizzare il 6502 "accelerato" con la RAM e le periferiche originali dei computer. Ad esempio, il floppy disk drive dell'Apple II aveva tempi di accesso molto precisi, sincronizzati tramite la gestione diretta dei registri di I/O del processore: per questo motivo gli acceleratori per l'Apple II riportavano la frequenza della CPU al valore originale di 1 MHz durante le operazioni di accesso ai dischi. I primi acceleratori furono realizzati come schede aggiuntive ma diversi acceleratori che comparvero in seguito integrarono in un package delle dimensioni del chip originale non solo il 6502 ma anche tutta la circuiteria accessoria. Un esempio di questo tipo di acceleratori è lo Zip Chip per l'Apple II, che in un unico package inseribile nello zoccolo del 6502 in formato DIP40 integrava la CPU e 350 circuiti accessori. Lo Zip Chip elevava la frequenza del 6502 a 4 od 8 MHz, a seconda dei modelli.[38][39] SimulatoriUn simulatore funzionante del 6502 è stato realizzato in JavaScript dal gruppo visual6502.org utilizzando la tecnica del reverse engineering. Infatti gli schemi tecnici originali della MOS sono stati disegnati a mano e andati perduti. Il gruppo diretto da Michael Steil è riuscito nell'intento ricavando delle immagini ad alta definizione dei vari strati del processore mediante acidi e fotografando gli stessi mediante micro fotografia. Il tutto è stato presentato alla ventisettesima edizione del Chaos Communication Congress a Berlino.[40][41][42][43] Nella cultura di massaNel film di fantascienza Terminator (1984) ad un certo punto viene proiettato sullo schermo ciò che il robot T-800 vede attraverso i suoi occhi artificiali: all'immagine appare sovrapposto del codice assembly del 6502, che proviene da alcuni programmi per l'Apple II, di cui uno comparso su una rivista per computer denominata Nibble.[44] Nella sitcom animata Futurama il co-protagonista Bender, un robot androide del 4° millennio, afferma in una puntata di possedere un 6502 come "cervello". David X. Cohen, produttore televisivo e principale autore della serie ha affermato che lui ed i suoi amici David Borden e David Schiminovich scrissero durante il periodo scolastico un compilatore in assembly 6502 per un linguaggio di loro creazione (chiamato "FLEET") per l'Apple II Plus, e ciò lo ha portato ad inserire detta citazione nella sitcom.[45] Galleria d'immagini
Note
BibliografiaMonografie in italiano
Monografie in inglese
Capitoli in opere generali
Articoli in rivista
Altri progetti
Collegamenti esterniInformazioni generali
Caratteristiche del set di istruzioni
Emulatori e simulatori
Primi computer basati sul 6502
Acceleratori hardware
Hardware
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