È considerata «una delle più autorevoli interpreti della sua epoca, dotata, oltre che di possibilità tecniche fuori del comune, di grandi qualità evocative e di ricerca timbrica, e capace al tempo stesso di segnare le proprie interpretazioni con viva spontaneità».[1]
Biografia
Martha Argerich iniziò gli studi con la madre, insegnante di pianoforte, e dai cinque ai quindici anni si formò con il pianista crotonese di scuola napoletanaVincenzo Scaramuzza, valente didatta che le insegnò col suo personale metodo, il quale prevedeva di affrontare i problemi tecnici incontrati nella musica suonata, senza esercizi di tecnica. Ha debuttato in concerto all'età di otto anni. Trasferitasi in Europa con la famiglia nel 1955, studiò in Austria con Friedrich Gulda. Frequentò inoltre i corsi di perfezionamento di Arturo Benedetti Michelangeli ad Arezzo e Moncalieri, nel 1960; col Maestro in realtà fece solo quattro lezioni. Benedetti Michelangeli, al quale, in occasione del debutto a New York della pianista, fu fatto notare come il tempo dedicatole fosse esiguo, rispose d’averle insegnato «la musica del silenzio».[2][3]
Fin dai primi anni della sua carriera ha anche accompagnato altri strumentisti, in sonate o musica da camera.
Ha partecipato a molte giurie in occasione di importanti concorsi, creandosi la reputazione di giudice dal carattere ostinato. Ha rassegnato le dimissioni dal ruolo di giudice durante il concorso internazionale Frédéric Chopin del 1980 per protesta contro l'eliminazione al secondo turno del pianista croato Ivo Pogorelić.
È stata sposata due volte. Col compositore e direttore d'orchestra Robert Chen (Cinese: 陈 亮声; pinyin: Chén Liàngshēng) fino al 1964, con il quale ha avuto una figlia, Lyda Chen-Argerich, violinista. Tra il 1969 e il 1973 col direttore svizzero Charles Dutoit, padre della seconda figlia, Annie Dutoit, con il quale ha continuato a collaborare sia dal vivo in pubblico sia in registrazioni discografiche. Ha avuto anche una relazione col pianista Stephen Kovacevich, dalla quale è nata la figlia Stephanie Argerich.
Nel 1990 le venne diagnosticato un melanoma maligno, ma, grazie al trattamento, il cancro andò in remissione. Una recidiva nel 1995, con metastasi ai polmoni e linfonodi, richiese un secondo trattamento aggressivo al John Wayne Cancer Institute, con la rimozione di parte di un polmone e l’impiego di un vaccino sperimentale. Il tumore andò nuovamente in remissione e, per gratitudine, la Argerich tenne alla Carnegie Hall un concerto il cui ricavato fu devoluto all'istituto medico.
Venne presentata nel 2013 una pellicola intima sulla sua vita, diretta dalla figlia Stephanie: Bloody Daughter.[4]
Il Progetto Martha Argerich
La Argerich ha spesso promosso la formazione di giovani pianisti (si ricordino, tra gli altri, Alessandro Mazzamuto, Gabriele Baldocci, Mauricio Vallina, Sergio Tiempo, Polina Leschenko), per mezzo dei suoi festival annuali a Lugano (Progetto Martha Argerich): «Una settimana di ininterrotto bagno di musica per esecutori e pubblico, lasciando carta bianca a una concertista fra le più grandi del nostro tempo. Con un modo di suonare molto particolare, pieno di intuizioni e soluzioni ogni volta originali, che fanno parlare del suo pianismo come di qualcosa di adolescenziale.»[5], Beppu (Giappone) e Buenos Aires, e di compositori emergenti (Giovanni Sollima, George Benjamin).
La cittadinanza onoraria di Lugano
In virtù dei suoi grandi meriti culturali, il 23 di giugno del 2010 il Municipio di Lugano conferì a Martha Argerich la cittadinanza onoraria[6].
Premio Grammy come migliore esecuzione solista strumentale (con orchestra):
Claudio Abbado (direttore), Martha Argerich e la Mahler Chamber Orchestra per: Beethoven, concerti per pianoforte No. 2 e 3 (2006)
Premio Grammy come migliore esecuzione di musica da camera:
Martha Argerich e Mikhail Pletnev per: Prokofiev (Arr. Pletnev), Suite Cenerentola per due pianoforti/Ravel: Ma Mère L'Oye (2005)
Premio Grammy come migliore esecuzione solista strumentale (con orchestra):
Charles Dutoit (direttore), Martha Argerich e la Orchestre symphonique de Montréal per: Prokofiev, concerti per pianoforte n. 1 e 3/Bartók: Concerto per pianoforte No. 3 (2000)
Chopin, Tutte le registrazioni per Deutsche Grammophon - Argerich, Deutsche Grammophon
Chopin Liszt, Conc. pf. n. 1 - Argerich/Abbado/LSO, 1968 Deutsche Grammophon
Chopin Schumann, Son. vlc. e pf./Adagio op. 70 - Rostropovich/Argerich, 1980 Deutsche Grammophon
Great Pianists Of The 20th Century. Philips (456 700-2). Orchestra Sinfonica di Londra, Filarmonica di Berlino, Orchestra Sinfonica della Radio di Berlino. Direttori: Claudio Abbado, Riccardo Chailly.
Volume 2: Bach, Liszt, Ravel, Prokof'ev e Rachmaninov.
Volume 3: Chopin, Schumann e Liszt.
Collezione completa: assolo per piano: Chopin, Bach, Schumann, Liszt, Brahms, Ravel, Prokofiev. Due pianoforti: Tchaikovski, Rachmaninov. Concerti per pianoforte: Beethoven, Chopin, Tchaikovski, Schumann, Liszt, Prokofiev, Ravel. Philharmonia, National Symphony, Filarmonica Reale, Orchestra Sinfonica di Londra e Filarmonica di Berlino. Sinopoli, Rostropovich, Dutoit, Abbado. 11 Dischi editi dalla Deutsche Grammophon (453 566-2)
Chopin: Sonata in si minore. Mazurke, op. 59. nº 1-3. Scherzo in do diesis minore, op. 39. Polonaise in la bemolle maggiore, op. 53. Emi (7243 5 56805 2 5).
Chopin: Piano Concertos. Orchestra Sinfonica di Montréal. Direttore: Dutoit. Emi (7243-5-56798-2-6).
Shostakovich: Piano Concerto n. 1. Haydn: Piano Concerto. Orchestra da camera di Würtemberg. Direttore: Faerber. Deutsche Grammophon (439 8642).
Chopin: Piano Concerto nº 1. Scherzo nº 3. Filarmónica Nacional de Varsovia. Direttore: Rowicki, Laserlight (14 168).
Tchaikovski: Piano Concerto nº 1. Orchestra Sinfonica della Radio di Baviera. Kondraschin. Philips (446 673-2).
Ciaikovsky, Conc. pf. n. 1/Schiaccianoci - Argerich/Abbado/BPO/Economou, Deutsche Grammophon
Ciaikovsky Prokofiev, Conc. pf. n. 1/Conc. pf. n. 3 - Argerich/Dutoit/Abbado, Deutsche Grammophon
Ciaikovsky Rachmaninov, Conc. pf. n. 1/Conc. pf. n. 3 - Argerich/Kondrashin/Chailly, 1980/1982 Philips
Mozart, Conc. pf. n. 20, 25 (Live, Festival di Lucerna, marzo 2013) - Argerich/Abbado/Orch. Mozart, 2013 Deutsche Grammophon - sedicesima nella Classifica FIMI Album
Prokofiev Ravel, Conc. pf. n. 3/Conc. pf. - Argerich/Abbado/BP, 1967/1974 Deutsche Grammophon
Prokofiev Ravel, Cinderella Suite/Ma Mère L'Oye - Argerich/Pletnev – 2004 Deutsche Grammophon - Grammy Award for Best Chamber Music Performance 2005
Argerich, Le registrazioni solistiche (1960-1983) - Argerich Collection vol. 1, 1960/1983 Deutsche Grammophon
Argerich, Musica da camera - Argerich Collection vol. 3, 1983 Deutsche Grammophon
Argerich, The complete recordings on Deutsche Grammophon (Ltd. Ed.) - Tutte le registrazioni su etichetta Deutsche Grammophon, 2015 Deutsche Grammophon
Argerich & Freire, Live in Salzburg (3 agosto 2009) - Argerich/Freire, Deutsche Grammophon
Argerich Abbado - Tutti i concerti per pianoforte - BPO/LSO/Orch. Mozart/Mahler CO, 1967/2013 Deutsche Grammophon
Argerich/Barenboim, Live a Buenos Aires (Teatro Colón, luglio 2015) - Schumann Debussy Bartók, 2016 Deutsche Grammophon
Olivier Bellamy, Martha Argerich. L'enfant et les sortilèges, in lingua italiana, pp. XII+356, f.to cm. 17x24, illustrato, Varese, 2017, Zecchini Editore, ISBN 978-88-6540-131-6.