Maximilian von Hohenberg
Maximilian Karl Franz Michael Hubert Anton Ignatius Joseph Maria von Hohenberg, duca di Hohenberg (Vienna, 29 settembre 1902 – Vienna, 8 gennaio 1962), è stato un nobile austriaco, capo del Casato di Hohenberg dal 1917 al 1962. BiografiaMaximilian era il figlio maggiore dell'erede al trono austriaco Francesco Ferdinando, Arciduca d'Austria-Este, e di sua moglie, Sophie Chotek von Chotkowa. Poiché quello dei genitori era un matrimonio morganatico[1], Maximilian ed i suoi fratelli furono esclusi dalla successione al trono. Fu battezzato a Vienna due giorni dopo la sua nascita e il suo padrino era l'arciduca Carlo Stefano[2]. Dalla nascita ebbe il titolo di von Hohenberg accordato a sua madre al momento del suo matrimonio, e nel 1905 condivise con i suoi fratelli lo stile di "Altezza Serenissima"[1]. Sebbene Sophie avesse ricevuto il titolo di duchessa, nel 1909, dall'imperatore Francesco Giuseppe, un titolo concesso a titolo personale, Maximilian non lo ereditò alla sua morte nel 1914. Il 31 agosto 1917, tuttavia, l'imperatore Carlo I gli concesse il ducato su base ereditaria, passando a un trattamento da "Altezza Serenissima" ad "Altezza"[1]. Nel 1911, si vociferava tra i circoli francesi che la Germania prevedeva di installare Maximilian come governatore imperiale di Alsazia-Lorena[3]. Dopo l'assassinio dei suoi genitori a Sarajevo nel 1914, che provocò lo scoppio della prima guerra mondiale, il principe Maximilian, sua sorella principessa Sophie e suo fratello principe Ernst, furono inizialmente accolti dai loro zii materni Marie e Jaroslav, principi von Thun e Hohenstein, e successivamente crebbero sotto la cura della loro bisnonna, l'arciduchessa Maria Teresa d'Austria[4]. Nel 1918 dopo il crollo dell'Impero e della Monarchia, furono esiliati dalla Cecoslovacchia, perdendo la loro casa di famiglia, il Castello di Konopiště, e tutti i loro averi. Essi si rifugiarono a Vienna nel Castello di Artstetten[1]. Maximilian si laureò in Giurisprudenza presso l'Università di Graz nel 1926[1]. Gestì le proprietà della famiglia e lavorò come avvocato. Fece parte del movimento per la restaurazione della monarchia e del suo parente Otto all'ex trono imperiale[4]. Ma nel 1938, l'Austria divenne parte del Reich tedesco a seguito dell'Anschluss. Dopo essersi pronunciati per l'indipendenza dell'Austria e contro l'Anschluss, Maximilian e suo fratello furono arrestati e deportati dal regime nazista al campo di concentramento di Dachau[4]. Maximilian fu rilasciato dopo sei mesi (Ernst fu trasferito in altri campi di concentramento e rilasciato solo nel 1943) e fu quindi costretto a rimanere al Castello di Artstetten; le autorità del Reich espropriarono le altre proprietà della famiglia in Austria. DiscendenzaSposò, il 16 novembre 1926, la contessa Maria Elisabeth von Waldburg zu Bona Wolfegg und Waldsee (1904–1993), figlia del conte Maximilian von Waldburg zu Wolfegg und Waldsee. La coppia ha avuto sei figli[1][5]:
MorteDopo la liberazione dell'Austria nel 1945, i cittadini di Artstetten elessero Maximilian sindaco, con il consenso delle autorità di occupazione sovietica. Servì per due anni come sindaco. Maximilian morì l'8 gennaio 1962 e venne sepolto nella cripta del castello di Artstetten[6]. I resti di sua moglie sono in un sarcofago alla sua sinistra. Ascendenza
OnorificenzeOnorificenze asburgiche— 1932[7]
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