Mebidrolina
La mebidrolina, spesso commercializzata come sale mebidrolina napadisilato è un derivato dell'etilendiamina, un antagonista dei recettori H1 dell'istamina con proprietà antimuscariniche e sedative centrali.[1] FarmacocineticaDopo somministrazione per via orale mebidrolina è assorbita lentamente, ma completamente, dal tratto gastroenterico. La concentrazione plasmtica di picco (Cmax) è raggiunta entro 2-4 ore (Tmax) dopo l'assunzione. L'emivita plasmatica del composto si aggira intorno a 4-4,5 ore. La mebidrolina viene ampiamente metabolizzata a livello del fegato. Il farmaco viene eliminato attraverso l'emuntorio renale e solo piccole quantità di composto immodificato (meno dell'1%) possono essere dosate nelle urine. È probabile che il farmaco, come anche altri antistaminici, sia secreto nel latte materno umano e possa oltrepassare la barriera placentare. TossicologiaStudi sperimentali su animali (topo e ratto) hanno permesso di calcolare valori di DL50 pari a 6 g/kg peso corporeo (quando somministrata per os) e di 300 mg/kg peso corporeo (quando somministrata per via endovenosa). Usi cliniciLa mebidrolina è impiegata nel trattamento sintomatico di manifestazioni di ipersensibilità come l'orticaria e l'angioedema. Comune è anche il suo utilizzo in caso di rinite vasomotoria, rinite cronica e stagionale, congiuntivite primaverile allergica, febbre da fieno, dermatite che si associa a prurito cutaneo, eczema.[2] Effetti collaterali e indesideratiGli effetti collaterali sono quelli comuni agli altri antistaminici H1. Tali effetti comprendono disturbi del sistema nervoso centrale (SNC) e segnatamente sedazione, sonnolenza, vertigini, incoordinazione muscolare, stanchezza, ipotensione arteriosa, difficoltà di concentrazione, eccitazione paradossa nei bambini). Relativamente frequenti anche gli effetti antimuscarinici (xerostomia, visione offuscata, ritenzione urinaria) e i disturbi gastrointestinali: anoressia, dispepsia, nausea, vomito, dolore addominale, diarrea. ControindicazioniIl farmaco è controindicato nei soggetti con ipersensibilità individuale accertata verso il principio attivo oppure uno qualsiasi degli eccipienti contenuti nella formulazione farmacologica.
Mebidrolina inoltre non dovrebbe essere somministrata nei pazienti affetti da glaucoma ad angolo chiuso, ipertrofia prostatica, ritenzione urinaria, ostruzione piloro-duodenale, epilessia, gravi disturbi cardiovascolari, negli anziani e nei neonati. Dosi terapeuticheNegli adulti la dose consigliata di mebidrolina è pari a 50–100 mg (espressi come base ed equivalenti a 1-2 compresse), per 3 volte al giorno. Il farmaco può essere ingerito durante un pasto, oppure immediatamente dopo essersi alimentati. SovradosaggioIn caso di grave intossicazione acuta si possono osservare sia effetti di tipo depressivo (sedazione, apnea, torpore psichico e confusione mentale, collasso cardiocircolatorio) che stimolante (insonnia, tremore, allucinazioni, convulsioni) il sistema nervoso centrale. Interazioni
Note
BibliografiaW. Muller-Limmroth, H. Krueger, Clin. Ther. 1, 219, 1977; J. McEwan, W.J. Strickland, ibid. 2, 523, 1982. Altri progetti
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