MetasomatismoIl metasomatismo è un processo metamorfico per cui una roccia o porzione di essa, permanendo allo stato solido, è alterata in modo pervasivo attraverso l'introduzione o rimozione di componenti chimici come risultato della sua interazione con fluidi acquosi (soluzioni). Metasomatismo, processo metasomatico e metasomatosi sono sinonimi, sebbene alcuni autori usino metasomatosi per specifiche varietà di metasomatismo (ad es. Na-metasomatosi, Mg-metasomatosi ecc.).[1] Nel processo metasomatico i "vecchi" minerali vengono sostituiti parzialmente o totalmente da nuovi minerali di chimismo differente ed in equilibrio con le nuove condizioni chimico-fisiche in cui si trova la roccia. EtimologiaIl termine deriva dal greco μετά (meta = oltre, al di là) e σώματος (somatos = corpo), cioè oltre il corpo, nel senso di fenomeno che si sovrappone ad un corpo roccioso preesistente. È stato introdotto nel 1826 dal mineralogista tedesco Carl Naumann. Aspetti chimico-fisici del metasomatismoI meccanismi di questo processo hanno analogie con quelli del metamorfismo, ma con un ruolo chiave della fase fluida. Essa diviene la causa prima delle reazioni e non più solamente sede delle reazioni. Il fluido, infatti, è responsabile dell'apporto delle nuove specie chimiche e della dissociazione e rimozione delle fasi che divengono instabili a contatto con il fluido. Ne consegue che maggiore sarà l'apporto di fluidi, in termini di quantità e di tempo, maggiore sarà la trasformazione della roccia.
Una colonna metasomatica (o pattern di zone metasomatiche) è la sequenza completa di zone metasomatiche che caratterizzano una facies metasomatica individuale[1]. Tipi di processi metasomaticiLa principale distinzione si basa sulla natura prevalente del trasporto in massa; in questo senso esistono due tipi principali di metasomatismo, di diffusione e di infiltrazione, definiti come segue[1]:
Le rocce metasomatiche diffusionali tendono a formare corpi sottilmente zonati (orli) attorno a fratture, vene, superfici di contatto e la composizione dei minerali può variare gradualmente attraverso ciascuna zona metasomatica. Le rocce metasomatiche infiltrazionali occupano volumi molto più grandi e la composizione dei minerali è costante attraverso ciascuna delle zone metasomatiche. Un metasomatismo infiltrazionale a scala globale opera nelle dorsali medio-oceaniche, dove è l'acqua marina, ricca di sodio, a fluire per gravità all'interno dei basalti altamente fratturati e ancora bollenti, trasformandoli in parte in rocce metasomatiche note con il nome di spiliti[2]. Il termine metasomatismo è convenzionalmente limitato alle condizioni idrotermali (sia sub- che super-critiche[6]) collegate a processi endogeni. L'alterazione delle rocce in ambiente esogeno è fortemente dipendente dalle cinetiche chimiche, dalle forze superficiali e dall'attività microbiologica, forze che non si manifestano negli ambienti idrotermali. Pertanto i processi esogeni devono essere collegati a un particolare metasomatismo detto ipergenico[1]. Korzhinskii (1953) ha sottolineato le relazioni del metasomatismo con il magmatismo e distinto due stadi: metasomatismo dello stadio magmatico e metasomatismo dello stadio postmagmatico. Il primo stadio è connesso con i fluidi emanati da un corpo magmatico liquido che metasomatizza le rocce solide circostanti. I processi metasomatici dello stadio postmagmatico sono regressivi e connessi con soluzioni idrotermali emanate dal magma in via di raffreddamento e/o da altre sorgenti esogene, a causa per esempio di mescolamento di acqua juvenile con acqua meteorica[7]. Relativamente alla loro posizione geologica si possono riconoscere i seguenti tipi di metasomatismo[1]:
Classificazione delle rocce metasomaticheClassificare le rocce metasomatiche è molto più difficile che classificare le rocce magmatiche: la conoscenza della composizione mineralogica e chimica e degli aspetti strutturali sono insufficienti per determinare il tipo di processo metasomatico, perché la composizione di una roccia metasomatica non dipende solo da pressione, temperatura e composizione della roccia sostituita, ma anche dal tipo e dallo stadio del processo metasomatico e dalla composizione del fluido o della soluzione. Alcune difficoltà sorgono dal fatto che rocce metasomatiche di simile composizione possono essere prodotte da differenti processi metasomatici idrotermali con differenti associazioni metallogeniche, così devono essere tenute distinte. Perciò diventa importante determinare gli aspetti distintivi di ciascun processo petrogenetico, che sfociano nella formazione di una specifica associazione di rocce o facies metasomatiche. La natura delle soluzioni metasomatizzanti è uno dei più importanti tra questi aspetti. Lo schema sistematicoPer dare un significato genetico alla classificazione si è costruito un sistema gerarchico basato su tre ordini[1]:
Il concetto che inquadra le famiglie metasomatiche è l'interazione acido-basica dei fluidi idrotermali e la loro evoluzione generale, quando si raffreddano nel tempo, da uno stadio alcalino iniziale ad uno acido e quindi a uno tardo nuovamente alcalino. Il relativo processo metasomatico implica un cambiamento del bilancio di massa come risultato di immissione/perdita di componenti acidi (SiO2, F, Cl, SO3, CO2 ecc.) e alcalini/basici (K2O, Na2O, CaO, MgO ecc.). Le rocce metasomatiche acide (o i prodotti della lisciviazione acida) mostrano un normale arricchimento di componenti acidi e un impoverimento di alcali e alcalino-terrosi rispetto alle rocce iniziali. Il metasomatismo alcalino produce l'opposto scambio di massa. Ciascuna delle famiglie metasomatiche che sono state distinte si riferisce a uno specifico campo temperatura-pH, come mostrato in fig. 1. Tutti i campi disegnati nella figura possono essere raggruppati in due gruppi generali e precisamente: quelli con e quelli senza quarzo (cioè acido e neutro-alcalino). Il gruppo acido può essere ulteriormente diviso in tre sottocampi formanti bande di approssimativamente uguale acidità in accordo con la stabilità di (1) minerali delle argille, (2) muscovite-idromiche e (3) feldspati. Allo stesso modo il gruppo alcalino è diviso in sottocampi con paragenesi stabili contenenti (1) feldspati e (2) feldspatoidi (nefelina). All'interno di molte famiglie metasomatiche alcune facies possono essere distinte in base alla variazione delle associazioni minerali collegate all'attività dei componenti delle soluzioni idrotermali, i più importanti dei quali sono le variazioni dell'attività chimica di F, Cl, CO2, K2O, Na2O, MgO e CaO[1]. Famiglia delle fenitiLe feniti sono rocce metasomatiche di alta temperatura, caratterizzate dalla presenza di feldspato alcalino, anfibolo sodico e pirosseno sodico; a questi si possono accompagnare eventualmente nefelina, calcite e biotite/flogopite. Tipici accessori sono la titanite e l'apatite. Le feniti costituiscono aureole zonate attorno a complessi magmatici alcalini e a carbonatiti e si formano a spese di un'ampia varietà di litologie[1]. Famiglia degli skarnGli skarn sono rocce metasomatiche che si formano a contatto tra una roccia silicatica o un fuso magmatico e una roccia carbonatica. Sono formati principalmente da silicati di calcio-magnesio-ferro-manganese che sono anidri o poveri in acqua (come ossidrile). Sono ulteriormente distinti in skarn magnesiaci, di alta temperatura, e skarn calcici, di media e alta temperatura. Si tratta di rocce economicamente molto importanti perché spesso sede di giacimenti di minerali metalliferi, di boro e terre rare. Formano corpi appiattiti lungo il contatto oppure vene, camini o altre forme che tagliano le rocce carbonatiche e/o silicatiche[1]. Famiglia delle rodingitiLe rodingiti sono rocce metasomatiche composte principalmente dal granato grossularia-andradite e da un pirosseno calcico. Accessori caratteristici sono la vesuvianite, la scapolite, l'epidoto e minerali di ferro. La rodingite sostituisce principalmente filoni o inclusioni di rocce basiche all'interno di corpi ultrafemici serpentinizzati. Può anche sostituire altre rocce basiche, come quelle vulcaniche, o anfiboliti associate a corpi ultrafemici[1]. Famiglia dei greisenI greisen sono rocce metasomatiche di media temperatura, caratterizzate dalla presenza di quarzo e mica bianca, comunemente associati a topazio, fluorite, tormalina e localmente amazonite, ortoclasio, andalusite e diasporo. Sono quasi sempre associati a leucograniti superficiali tardo-orogenici e sostituiscono i corpi granitici e/o un'ampia tipologia di rocce adiacenti. Possono presentare una zonatura[1]. Famiglia delle beresitiLe beresiti sono rocce metasomatiche di bassa temperatura, caratterizzate dall'associazione di quarzo, sericite, carbonati (ankerite) e pirite che si formano per sostituzione di protoliti sia magmatici che sedimentari. Possono essere associate a mineralizzazioni di metalli preziosi, piombo e uranio[1]. Famiglia delle propilitiLe propiliti sono dei granofels metasomatici di bassa o media temperatura, formati dall'alterazione di rocce vulcaniche basiche; le varietà di bassa temperatura sono composte principalmente di albite, calcite e clorite, quelle di più alta temperatura da epidoto, actinolite e biotite. Si formano nello stadio post- magmatico[1]. Famiglia delle quarziti secondarie (o idrotermali)Le quarziti secondarie sono rocce metasomatiche di bassa o media temperatura composte principalmente da quarzo con quantità subordinate di minerali ricchi in allumina, come pirofillite, diasporo, alunite e caolinite. Comuni accessori sono la fluorite, la dumortierite e la lazulite. Le quarziti secondarie sono associate a rocce vulcaniche e subvulcaniche di composizione da riolitica a andesitica. Normalmente esse si formano come sostituzione di rocce magmatiche acide, più raramente di rocce sedimentarie[1]. Famiglia delle gumbeitiLe gumbeiti sono rocce metasomatiche di media e bassa temperatura composte principalmente da quarzo, ortoclasio e carbonati. Si formano dall'alterazione di granodioriti e di sieniti e sono strettamente associate a vene a oro e tungsteno e a oro e uranio[1]. Famiglia delle aceitiLe aceiti sono rocce metasomatiche alcaline di bassa temperatura, composte principalmente da albite con quantità subordinate di carbonati e ematite. L'apatite uranifera è un comune accessorio. Le aceiti sono strettamente associate alle mineralizzazioni ad uranio[1]. Famiglia delle argillisitiLe argillisiti sono rocce metasomatiche di bassa temperatura composte principalmente da minerali delle argille, ma possono presentare anche minerali silicatici, carbonati e solfuri di ferro. Si formano dall'alterazione idrotermale sia di rocce magmatiche che di rocce sedimentarie[1]. Famiglia delle metasomatiti alcalineLe metasomatiti alcaline sono rocce collegate a faglie e si trovano principalmente negli scudi precambrici. Consistono principalmente di albite, egirina e riebeckite. Interessano principalmente graniti, gneiss, rocce quarzifere idrotermali (diasproidi) e albititi collegate a carbonatiti[1]. Note
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