Il mondo alla rovescia (in latinomundus inversus) è un tòpos dell'immaginario collettivo e della creazione artistica e narrativa, ricorrente in ambito letterario e iconografico, nel quale si propone un radicale rovesciamento di ruoli e relazioni sociali, il sovvertimento dei valori correnti e accettati, dei codici culturali, delle norme e delle gerarchie sociali, dei rapporti di forza tra soggetti diversi. La trasgressione insita nel capovolgimento dell'ordine simbolico e dell'ordine sociale può essere immaginata realizzarsi all'interno di una sfera circoscritta (ad esempio, nel mondo umano) o avvenire nell'interazione tra sfere e mondi diversi (ad esempio, nei rapporti tra regno animale e uomini).
Il tema del capovolgimento ricorre fin dall'antichità in opere letterarie, ma è molto frequentato anche in ambito figurativo, con scelte iconografiche delle più varie: a volte, la metafora del mondo rovesciato si sostanzia semplicemente in una rappresentazione artistica di un vero e proprio ribaltamento dell'ordine fisico o posturale, con uomini che camminano sulla testa e i piedi rivolti all'insù, pesci che volano, o altre iconografie; in altri casi, si assiste all'inversione simbolica dei ruoli, dell'ordine naturale e divino, delle gerarchie sociali.
La sua attualizzazione dà corpo ad aspettative di un cambiamento epocale nei rapporti di forza, che migliori la società riscrivendone le regole e l'ordinamento, in modo così drastico da prefigurare una vera e propria rivoluzione sociale.
Iconografia
Il rovesciamento del mondo si sostanzia spesso nelle forme di rappresentazioni con inversioni di ruoli e relazioni tra bestie ed esseri umani (lepri che cacciano uomini, animali che cavalcano esseri umani, pecore che tosano il pastore, ecc.).
In altri casi, si assiste all'inversione simbolica di relazioni gerarchiche, con figure subordinate che assumono un ruolo sovraordinato rispetto al consueto tenore dei rapporti di forza e potere con le loro controparti (servo/padrone, ricco/mendicante, maestro/allievo, genitori/figli, sacerdote/fedele, marito/moglie, femmine/maschi ecc.), con travolgimento del consueto ordine sociale.
In varie culture e tradizioni popolari esistono momenti istituzionalizzati in cui sono ammesse, o tollerate, riproduzioni o messe in atto di situazioni che implicano un temporaneo ribaltamento di ruoli e gerarchie, altrimenti inammissibili in contesti usuali: un esempio è il Carnevale della tradizioneoccidentale, durante il quale il travestimento e l'allentamento dei vincoli nelle relazioni sociali consentono, ad esempio, alla persona umile di atteggiarsi a ricco o a prendersi beffe del vero ricco con giochi e lazzi che possono trascendere fino alla grave offesa.
Carnevale
Il Carnevale, a sua volta, trae origine da un'antica istituzione della civiltà romana, i festeggiamenti dei Saturnalia, durante i quali, ad esempio, era tradizione che per un giorno si invertissero i consueti ruoli gerarchici tra padrone e schiavo, con i primi a cucinare e servire il pasto ai secondi.
La sovversione dei ruoli è uno dei tòpoi della letteratura antica (greca, latina ed egizia), ma ricorre spesso nel teatro e il suo uso si è conservato in età contemporanea anche attraverso il cinema: l'effetto di spaesamento e trasgressione può portare con sé anche una notevole vis comica, motivo per cui l'espediente è adottato di frequente in opere con intento comico e satirico.