Montebello Vicentino
Montebello Vicentino (Montebeło in veneto) è un comune italiano di 6 356 abitanti[1] della provincia di Vicenza in Veneto. Geografia fisicaMontebello Vicentino si trova in provincia di Vicenza, al confine con la provincia di Verona. Il comune è situato ai piedi dei Monti Lessini, all'imbocco della valle del Chiampo, tuttavia è poco distante anche dai Colli Berici. È attraversato dal torrente Chiampo, dal fiume Guà e dal Rio Acquetta. Origini del nomeSecondo l'interpretazione più attendibile, ad aureos montes è il nome del centro abitato, così come viene descritto nell'Itinerario antonino, che per successive trasformazioni di questa locuzione ne ha mantenuto il significato: Montebello quindi significherebbe proprio bel monte, contrariamente a quanto sostenuto da altri, secondo cui Montebello deriva da mons belli (monte della guerra). Non sarebbe poi tuttavia chiaro a quale guerra avrebbe dovuto riferirsi tale nome.[4] StoriaPeriodo preromano e romanoLa presenza di insediamenti abitati nella zona di Montebello in epoca preromana è testimoniata dal ritrovamento nel suo territorio di alcune tombe di epoca paleoveneta. Esistono riscontri anche in alcuni reperti emersi su tombe analoghe scoperte ad Este, che fu importante centro dei Veneti verso l'VIII secolo a.C. Fu abitato dai Galli Cenomani (Celti) fin dalle prime fasi della cultura di La Tene ( V secolo a.C.). La via Gallica che passava proprio di qui, ne favorì poi il suo sviluppo. Successivamente, in età romana invece Montebello acquisì una certa importanza perché si trovava lungo la via consolare Postumia che, fin dal 148 a.C. congiungeva Genova ad Aquileia. Il suo tracciato all'interno dell'attuale comune non è ancora del tutto chiaro, ma con sicurezza si sa che vi si trovava una stazione di ristoro e di cambio cavalli detta Mutatio Aureos (edificio visibile ancor oggi, seppur pesantemente danneggiato dagli austriaci nella battaglia di Sorio dell'8 aprile 1848 e più volte rimaneggiato nell'arco dei secoli, in località Mason; toponimo da cui risulta pertanto evidente l'origine dal nome Mansio-Mansione-Magione-Masone-Mason).[5] Dal Medioevo al RisorgimentoDopo il crollo dell'Impero Romano, la zona subì via via il dominio dei Goti, dei Longobardi e dei Franchi; non vi sono però documenti risalenti al periodo di transizione tra la dominazione dei Franchi e l'inizio dell'età feudale, durante la quale Montebello fu governato dalla famiglia Maltraverso (tra l'XI e il XIII secolo). Un evento storico rilevante è la battaglia risorgimentale (cosiddetta "Battaglia di Sorio") avvenuta l'8 aprile del 1848, durante la quale 2200 giovani studenti italiani (molti dei quali provenienti dall'Università di Padova), tutti volontari, male armati e poco organizzati, si scontrarono con 3000 soldati austriaci tra Montebello e Sorio (frazione del confinante comune di Gambellara); la migliore preparazione delle milizie austriache permise loro di prevalere: la battaglia si risolse con 50 vittime tra i volontari ed un numero non precisato ma certamente alto di feriti. Oggi è ricordata da una Guglia eretta in loro memoria a Sorio.[7][9] Dal Risorgimento ai giorni nostriNel 1866 il Veneto fu annesso all'Italia, e con esso naturalmente anche Montebello, che fu indicato come Vicentino per distinguerlo da altri comuni dello stesso nome.[10] In seguito a ciò, le vicende del paese rifletterono quelle del resto d'Italia: la Grande Guerra portò via tanti giovani, ai quali fu dedicato un monumento realizzato da Giuseppe Zanetti[11]; da segnalare che il Generale Giuseppe Vaccari, che guidò la resistenza sul Piave, era nato a Montebello. Nel dopoguerra si assistette dapprima a fasi emigratorie, e in seguito al cosiddetto miracolo economico del nord est, che portò benessere ma anche inquinamento ed eccessiva cementificazione di alcune zone.[14] Al giorno d'oggi, Montebello è meta d'immigrazione proveniente principalmente dal Nordafrica, dal Ghana, dal Bangladesh e dallo Sri Lanka, e in misura minore dai paesi dell'est europeo. SimboliLo stemma è stato riconosciuto con decreto del capo del governo del 16 dicembre 1936.[15] «D'azzurro, al castello di rosso, torricellato di tre pezzi merlati alla guelfa, aperto e finestrato dello stesso, fondato su un colle di verde. Ornamenti esteriori da Comune.» Il gonfalone è un drappo di azzurro. Monumenti e luoghi d'interesseIl castelloProbabilmente una fortificazione esisteva già in epoca romana, ma notizie più sicure parlano della sua presenza verso il IX-X secolo. Opera di Cangrande della Scala sono il restauro e il rinforzo del castello nel XIV secolo, ultimo lavoro compiuto su di esso. Da allora, è passato di proprietà via via a diversi signori locali, per giungere pressoché in rovina fino ai giorni nostri. Nelle sue immediate vicinanze, nella prima metà dell'Ottocento fu costruito un palazzo, di vago richiamo gotico.[16] Il DuomoIl Duomo di Montebello sorge dove in precedenza si trovava la Pieve. La costruzione dell'edificio ebbe inizio nel 1764, e la consacrazione avvenne il 14 gennaio 1798, quando i lavori non erano ancora del tutto ultimati; il completamento avvenne quasi un secolo dopo. Nel 1848 fu aggiunta una torre campanaria. Di estrema importanza e fattura architettonica è lo splendido pozzo rinascimentale collocato nei giardini prospicienti la chiesa.[19] Il ponte di Palladio sul GuàNel 1575 la Serenissima avviò la costruzione di un ponte sul torrente Guà su disegno dell'architetto Andrea Palladio. Il progetto prevedeva una costruzione in pietra, a cinque archi, ma in seguito alla morte del Palladio, avvenuta nel 1580, furono introdotte delle varianti all'idea originale: i due archi minori, più esterni, furono completamente murati, con l'intento di aumentare la robustezza della struttura. Tuttavia, proprio per questo motivo il ponte offriva troppa resistenza all'acqua, e già nel 1588 era pericolante a causa soprattutto dell'irregolarità del torrente e delle sue piene irruenti. Il ponte resistette ancora per quasi un secolo e nel 1669 fu distrutto definitivamente.[20] Le ville veneteNel territorio sono presenti varie ville storiche da annoverare nel gruppo delle ville venete:[21] tra queste villa Palfy Dann, progettata intorno al 1872 da Antonio Caregaro Negrin, villa Pasetti-Cozza, sempre del Negrin,[22] villa Valmarana-Zonin, realizzata nel 1707[23] e villa Sangiovanni, Freschi-Sparavieri di probabili origini quattrocentesche.[19][24] SocietàEvoluzione demograficaAbitanti censiti[25] CulturaEventiLa Festa Quinquennale della MadonnaLa festa è collegata a una statua, interamente scolpita in legno di tiglio, che rappresenta la Vergine seduta con il Bambino sulle ginocchia, conservata nella chiesa prepositurale di Montebello Vicentino. L'immagine della Madonna nel XVI secolo era venerata sotto il titolo della Concezione. È da supporre, quindi, che un tal nome le sia stato dato subito o poco dopo, il 1476 quando papa Sisto IV aveva prescritto che in tutto il mondo fosse celebrata la festa della Concezione; oppure che appositamente, dopo il 1476, sia stata lavorata la statua che doveva portare un tal titolo. Il lavoro eseguito nel XV secolo lascia campo libero ad entrambe le ipotesi. La statua della Madonna fu portata in processione per la prima volta il 29 luglio 1793 a causa di una grande siccità. In quell'occasione ancora nella sera stessa cadde la desiderata pioggia. Dopo la metà del XIX secolo, a causa del restauro alla chiesa prepositurale, la Madonna fu trasportata alla chiesa ora scomparsa di San Francesco che si trovava all'inizio di via San Francesco a Montebello. Fu l'occasione per restaurare la Madonna; furono tolte le vesti di seta e broccato (aggiunte nel 1700) e ripristinate le dorature degli indumenti e del manto e la statua riapparve in tutta la sua bellezza, specialmente nei panneggiamenti e nel volto, grazie all'opera di Faustino Dalla Vecchia. Il 26 aprile 1885 l'immagine di Maria fu trasportata solennemente dalla chiesa di San Francesco alla prepositurale. Il paese per l'occasione si vestì a festa e le vie furono addobbate con fiori, archi di verde e alla sera con fiaccole multicolori. Dopo la solenne processione il Prevosto mons. Capovin parlando alla folla propose di rinnovare ogni 5 anni, nella prima domenica di maggio, i festeggiamenti. La proposta fu accolta e nacque così la Solenne, cioè la Festa Quinquennale della Madonna: le case vengono addobbate di bianco e azzurro, e la statua della Madonna viene portata in processione. Le edizioni più recenti sono state quelle del 2 maggio 2010 e del 3 maggio 2015, (XXVI edizione della Festa). EconomiaFino agli anni cinquanta, la popolazione di Montebello viveva prevalentemente di vino. In seguito al miracolo economico del nord est dell'Italia negli anni sessanta, grazie anche all'iniziativa imprenditoriale di tanti montebellani e con il supporto delle amministrazioni locali che si prodigarono affinché Montebello potesse avere un casello autostradale (inizialmente non previsto dalla costruzione dell'autostrada A4), l'economia passò da agricola a prevalentemente industriale, con lo sviluppo di tante imprese nel settore della meccanica e dell'elettronica industriale. Nel territorio comunale ha sede un'importante casa automobilistica di lusso, la Fornasari trasferitasi a Montebello Vicentino verso la fine del 2005 e Bottega Veneta, azienda operante nel settore dell'alta moda, trasferitasi a Montebello nel 2013.[26] Infrastrutture e trasportiStrade
Ferrovie
Amministrazione
Altre informazioni amministrativeLa denominazione del comune fino al 1867 era Montebello. La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1929 aggregazione di territori del soppresso comune di Zermeghedo; nel 1947 distacco di territori per la ricostituzione del comune di Zermeghedo (Censimento 1936: pop. res. 787)[28]. SportCalcioLa principale squadra di calcio della città è l'U.S.D. Montebello che milita nella categoria Promozione. Sito ufficiale: http://usdmontebello.it/ Hockey su pistaL'ASD Montebello Hockey è stata fondata nel 1965. Ora milita nel campionato nazionale di serie A1. Sito ufficiale:http://hockeymontebello.altervista.org Note
Bibliografia
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