Il termine No wave venne coniato all'interno della sottocultura punk con intenti satirici, al fine di rigettare tutti quegli elementi commerciali e generalmente legati alla cultura popolare spesso presenti nella musica new wave in particolare criticando i contratti stipulati da gruppi come i Talking Heads con le major e il frequente uso di riff di chitarra in stile Chuck Berry della scena new wave newyorkese di fine anni settanta[3]. Il termine iniziò ad essere usato in seguito al concerto del 1981 "New York/New Wave" che vide come curatore l'artista Diego Cortez[4]. Il movimento, che durò per un tempo relativamente breve, influenzò profondamente lo sviluppo della futura musica, del cinema indipendente e delle arti visive[5].
Musica
«Le origini stesse di questa denominazione non sono chiare: secondo alcuni il termine fu diretta conseguenza dell'album-manifesto che gli diede fama imperitura, e cioè No New York. Secondo altri il termine fu coniato come ironico contraltare a "new wave", il movimento musicale che si stava affermando in quegli stessi anni in Europa ed America. Per altri ancora il nome deriverebbe dal magazine "NO" che documentava e dava voce alla scena.[6]»
In Italia la No wave degli anni settanta ed ottanta viene in qualche modo, anche erroneamente, associata alla new wave e al post-punk. Tra i vari gruppi legati al filone si ricordano gli Hi-Fi Bros (il cui album d'esordio per la bolognese Italian Records è prodotto da Arto Lindsay dei D.N.A.), i Bisca (dediti ad un funky bianco alla Contortions), i Gaznevada e i genovesi Scortilla. Sono però soprattutto i gruppi degli anni ottanta ad avvicinarsi alle sonorità e ai tempi tipici della No wave internazionale: i toscani Rinf (con il mini-LP omonimo del 1983), i Franti (con Il giardino delle quindici pietre), i Pankow (Freiheit Für Die Sklaven). Nel 2013 è uscita una compilation su Spittle Records, in formato LP con CD allegato, intitolata Italia No! e che ha il pregio di documentare e delimitare quelle che potevano essere le reali influenze No wave nella scena italiana dei primi anni ottanta.
Bruno Di Marino, Le trasgressioni di Kern - contenuto in No Wave. Contorsionismi e sperimentazioni dal CBGB al Tenax di Livia Satriano, Edizioni crac, Fano, 2012, ISBN 978-88-97389-04-0