Il Nuovo Testamento (koinè greca: Η Καινή Διαθήκη) è la raccolta dei 27 libri canonici che costituiscono la seconda parte della Bibbia cristiana e che vennero scritti in seguito alla vita e alla predicazione di Gesù di Nazareth. Il termine deriva dal latino testamentum della Vulgata, che a sua volta traduceva il greco diatheke, parola che significava sia testamento (inteso come ultime volontà), sia più in generale “patto” o “alleanza”[1]. Nuovo Testamento è dunque un'espressione utilizzata dai cristiani per indicare il nuovo patto stabilito da Dio con gli uomini per mezzo di Gesù Cristo. I testi sono scritti in greco della koiné e rivelano di fondo un ambiente semitico.
Contenuto
I quattro vangeli canonici sono detti secondo Matteo, secondo Marco, secondo Luca e secondo Giovanni; riportano la vita e i detti di Gesù, esposti con un peculiare stile letterario, secondo punti di vista in parte diversi. Lo stesso autore del Vangelo secondo Luca scrisse anche gli Atti degli Apostoli, dove narra la storia delle prime comunità cristiane sotto la guida di Pietro, Giacomo e soprattutto Paolo. A motivo della loro intestazione, dello stile e dei contenuti, il Vangelo secondo Luca e gli Atti degli Apostoli formano quasi un'unica opera, divisa in due parti.
Esame di vari temi discussi tra le primitive comunità cristiane: matrimonio e celibato; divisioni nella comunità; eucaristia; rapporto col mondo pagano
Il canone del Nuovo Testamento ebbe una formazione abbastanza complessa. Esso venne infine adottato dalla Chiesa alla fine del IV secolo secondo il seguente elenco:
Il più antico dei vangeli, Marco, può risalire a prima del 70 (anno della distruzione del Tempio ad opera delle armate di Tito); Matteo e Luca probabilmente a qualche anno dopo. Il vangelo di Giovanni va datato invece alla fine del I secolo, ma non va trascurato che alla sua base stanno probabilmente almeno tre redazioni, a partire da un originale più antico e conciso, e che verosimilmente l'autore conosceva il testo di Marco (anche in una forma iniziale).
Leggendo il testo dei quattro vangeli, si nota come i primi tre hanno molto in comune: raccontano spesso gli stessi episodi, usando a volte le stesse parole, e a tratti seguono il medesimo ordine nel presentare gli episodi. Per questo risulta agevole affiancarli uno all'altro, come su tre colonne parallele, di qui il nome 'Vangeli sinottici' (in greco: guardati insieme).
Il quarto Vangelo invece, quello secondo Giovanni, ha una sua tradizione in gran parte indipendente, per questo non rientra tra i Vangeli sinottici.
Note
^Es. 1Cor 11.25: “Questo calice è la nuova alleanza (diatheke) nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me”
^abcdePer la maggior parte degli storici cristiani, vangeli e Atti furono redatti entro il I secolo, mentre alcuni storici ipotizzano la redazione definitiva alla metà del II secolo. Così p.es. Alfred Loisy, Les origines du Nouveau Testament, Paris, 1936 (tr. it. Le origini del Cristianesimo, Milano, 1964, p. 55-59; 161; Ambrogio Donini, Breve storia delle religioni, 1991.
^abc1-2 Tm e Tt sono tradizionalmente indicate col nome "Lettere Pastorali": non sono rivolte a intere comunità ma a singoli "pastori", guide della comunità
^Solitamente con "lettere cattoliche" (cioè "universali", senza uno specifico destinatario) si intendono le lettere non attribuite a Paolo. La Lettera agli Ebrei, non paolina e con destinatari espliciti, non rientra nei due gruppi e rappresenta un caso a parte.
Bibliografia
Eberhard Nestle, Kurt Aland (a cura di), Novum Testamentum Graece, 28th Revised Edition of the Greek New Testament, Stuttgart, Deutsche Bibelgesellschaft, 2012.
Wolfgang Kosack, Novum Testamentum Coptice. Neues Testament, Bohairisch, ediert von Wolfgang Kosack. Novum Testamentum, Bohairice, curavit Wolfgang Kosack. / Wolfgang Kosack. neue Ausgabe, Christoph Brunner, Basel 2014. ISBN 978-3-906206-04-2.
Paul Mattei, Il Cristianesimo antico. Da Gesù a Costantino, Il Mulino, Bologna, 2012, ISBN 978-88-15-23762-0